Teatro Goldoni – Evento di riapertura

Informazioni Evento

Luogo
TEATRO GOLDONI
San Marco 4650/b 30124 Venezia, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
30/09/2023

ore 20

Generi
performance - happening, serata - evento, teatro

Ospiti d’eccezione rievocano tra parole e musica artisti ed episodi che hanno attraversato i 400 anni del teatro più antico della città di Venezia.

Comunicato stampa

Teatro Goldoni | Venezia

30 settembre 2023

ore 20.00

EVENTO DI RIAPERTURA

a cura di Fabrizio Arcuri

 

Ospiti d’eccezione rievocano tra parole e musica artisti ed episodi che hanno attraversato i 400 anni del teatro più antico della città di Venezia

 

Giuseppe Battiston/Roberto Citran

Coffee-shop

una riscrittura di Vitaliano Trevisan

 

Sonia Bergamasco

Brani su Eleonora Duse

 

Isabella Ferrari/Filippo Nigro

Rapimento

da Quando ci siamo sufficientemente torturati a vicenda. Dodici variazioni sul romanzo Pamela di Samuel Richardson

di Martin Crimp

 

Claudio Santamaria

Canzoni e parole

da Giorgio Gaber

 

Teho Teardo et al.

Ensemble musicale

 

Lorenzo Letizia

video

 

In occasione della riapertura del Teatro Goldoni di Venezia e in concomitanza con i festeggiamenti per i suoi 400 anni, il Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale propone una serata evento che ripercorre alcuni momenti importanti del teatro e della città attraverso alcune personalità del mondo del teatro che hanno contribuito a renderlo celebre.

Si parte con Carlo Goldoni, riconosciuto internazionalmente come il padre della commedia moderna, che sarà il protagonista di due riscritture: una ad opera di un grande drammaturgo inglese contemporaneo quale Martin Crimp, che riscrive La Pamela a partire dallo stesso romanzo che ispirò anche Goldoni, e qui interpretata da Isabella Ferrari e Filippo Nigro, e una di Vitaliano Trevisan da La bottega del caffè con l’interpretazione di Giuseppe Battiston e Roberto Citran, che sarà anche occasione per ricordare l’importante scrittore e drammaturgo veneto recentemente scomparso.

La Pamela fu interpretata proprio dalla Duse ed è a lei che è dedicato l’altro omaggio. Una grande attrice e interprete che frequentò il Goldoni e sarà Sonia Bergamasco a ricordarlo. Da qualche anno sulle tracce di Eleonora Duse la Bergamasco sta conducendo un percorso di scrittura e di raccolta di documentazione che è diventato un libro, un documentario e ora una pièce teatrale.

Infine Claudio Santamaria renderà omaggio a Giorgio Gaber, che diresse il Teatro Goldoni per una ventina d’anni nel secolo scorso, dandogli un momento di lustro e di grande innovazione. La serata sarà inoltre impreziosita da una colonna sonora realizzata da Teho Teardo che ci farà fare un viaggio attraverso i secoli a partire da Le quattro stagioni di Vivaldi per arrivare ai giorni nostri.

 

La serata è a cura di Fabrizio Arcuri regista che da anni lavora sulle riscritture teatrali e ha per primo portato Martin Crimp in Italia con due lavori negli anni ‘00 e con Vitaliano Trevisan ha immaginato la riscrittura de La bottega del caffè realizzata per Ritratto di una Nazione andata in scena al Teatro Argentina di Roma nel 2016.

 

Programma dell’evento

 

I quadro - COFFE SHOP

Di Vitaliano Trevisan

con Giuseppe Battiston, Roberto Citran

Una piazzetta in Venezia. Un’insegna: “La Bottega del Caffè, dal 1750”. Don Marzio, seduto a un tavolino all’aperto, bastone sul tavolo, sta esaminando dei gioielli con l’occhialino e mangia del pollo fritto Burger King, ogni tanto si lecca le dita.

Ispirato a La bottega del caffè di Carlo Goldoni, in Coffe shop Pantalone e don Marzio concludono affari in un caffè di Venezia, trattando sullo zucchero a velo e sui pandori e disquisendo dei piaceri della vita, come il piacere di un caffè fatto come si deve.

 

II quadroRAPIMENTO (prima scena)

Tratto da Quando ci siamo sufficientemente torturati a vicenda. Dodici variazioni sul romanzo Pamela di Samuel Richardson

di Martin Crimp

traduzione Enrico Luttmann

con Isabella Ferrari, Filippo Nigro

 

Pamela
Il romanzo di Richardson

Mr B è sessualmente ossessionato da Pamela, una sua serva. Quando lei rifiuta le sue offerte di denaro e di immobili in cambio di sesso, la rapisce e la rinchiude nella sua casa di campagna. Pamela continua a resistergli, pretendendo coraggiosamente con il suo rapitore che la tratti in modo più umano e alla fine cercando di scappare. Il suo piano fallisce e lei si ferisce.

Dopo di ciò, per tenerla sotto più stretta sorveglianza, Mr B la costringe a dormire nello stesso letto con la sua governante, Mrs Jewkes. Jewkes incoraggia Mr B a vincere la resistenza di Pamela violentandola. Mr B si dichiara d’accordo ma all’ultimo momento ha dei dubbi e non porta a termine il suo intento.

Pamela e Mr B separatamente cominciano a rendersi conto di amarsi. Contemporaneamente Mr B diventa molto geloso di un altro uomo e comincia a sospettare che Pamela lo ami.

Quando finalmente comprende di essere in errore, Mr B chiede a Pamela di sposarlo. Questo mette in crisi Pamela la quale, dopo settimane d’ansia e paura, ancora sospetta che la proposta di matrimonio possa essere un trucco per ottenere sesso da lei.

Ma Mr B la convince. Concordano di essersi “sufficientemente torturati a vicenda” e si sposano molto tranquillamente. Dopo di che Pamela si trasforma in una moglie ideale: modesta ed obbediente. Per esempio, quando scopre che Mr B ha una figlia adolescente avuta da una relazione precedente, una donna, così sostiene lui, che si è fatta mettere incinta con l’inganno, accoglie questa ragazza nella casa. Per tutto il romanzo, Pamela tiene un diario di quanto le succede.

 

La Pamela

di Carlo Goldoni  

La Pamela (conosciuta anche come Pamela nubile o Pamela fanciulla) è un’opera teatrale in tre atti di Carlo Goldoni scritta nel 1750 e rappresentata quell’anno con successo nel Teatro Sant’Angelo di Venezia. L’autore si era ispirato, come già aveva fatto Voltaire nel 1749 per la sua Nanine o Il pregiudizio sconfitto, al romanzo epistolare del 1740 di Samuel Richardson Pamela, o la virtù premiata (titolo originale Pamela, or The Virtue Rewarded). L’opera rappresenta il prototipo della commedia lagrimosa: un filone che corre lungo tutta l’opera del commediografo. La commedia, che ha goduto di una lunga popolarità e a suo tempo fu portata in scena con grande successo anche da Eleonora Duse, sia in Italia che all’estero (in Russia e negli Stati Uniti), è stata ripresa solo poche volte in epoca contemporanea.

Nel 1759 Goldoni scrisse il sequel Pamela maritata.

Nel 1760 dalla commedia lo stesso Goldoni, utilizzando lo pseudonimo di Polisseno Fegejolo, trasse il libretto per l'opera buffa in tre atti La buona figliuola, musicata da Niccolò Piccinni.

 

III quadro – BERGAMASCO/DUSE 

Di e con Sonia Bergamasco


«Che emozione, sono ancora in fase di preparazione. La Duse è una figura d'artista che mi ha sempre ispirato sin da quando seguivo la scuola di teatro. Di lei ci sono foto, lettere, copioni, c'è tanto di scritto, e solo un film, Cenere. Malgrado questo, per me e per tanti artisti, è stata un motore attivo di energia creativa. Mi piaceva l’idea di raccontare il mestiere dell’attore e dell’attrice attraverso questa figura.
E poi ci sono dei luoghi da raccontare, Venezia insieme a Chioggia, altro luogo fondamentale per le origini della sua famiglia. E poi Asolo, che ha una forte importanza simbolica nel percorso di attrice di Eleonora.

Non ne farò un santino. Sarà un modo, attraverso di lei, per parlare del presente. La Duse è un personaggio che non ha bisogno di celebrazioni, ha segnato un’epoca”.

 

IV quadro – CANZONI E PAROLE

Da Giorgio Gaber

personale reinterpretazione di Claudio Santamaria

 

Vengo a prenderti stasera

sulla mia Torpedo blu

l’automobile sportiva

che mi dà un tono di gioventù

 

Erano gli anni di Barbera e champagne, Una fetta di limone, Porta Romana, ma anche Ciao ti dirò, Sogno di una corda spezzata, Le strade di notte. Ironico poeta della Milano del boom, tra il 1958 e il 1970, Giorgio Gaber fu l’icona di un nuovo modo d’intendere la canzone; il 30 gennaio 1965 titolò la Gazzetta di Vigevano: «Giorgio Gaber: il Pascoli della canzone». «Le mie canzoni, un motivo o una frase, nascono da certe idee che mi passano per la testa», disse in un’intervista, «sono idee normali, senza pretese, come quelle di tutti». Da cantante e showman televisivo (Canzoniere minimo, 1963, o Diamoci del tu con Caterina Caselli nel ‘67, Giochiamo agli anni ‘30 nel ‘68 con Ombrella Colli, con cui nel ‘70 divide anche l’esperienza di E noi qui accanto a Rosanna Fratello e Gino Bramieri), Giorgio Gaber divenne un grande uomo di teatro: autore, attore, direttore artistico. Tra ‘89 e il ‘92 Gaber diresse il Teatro Goldoni (allora comunale, prima del passaggio in gestione al Teatro Stabile del Veneto che fu fondato proprio nel 1992) e il Toniolo di Mestre: Gaber «ha fatto nascere un nuovo fermento facendo “vivere” gli eventi teatrali come un’occasione per mettersi in discussione, creando un reale contatto e dibattito tra platea e palcoscenico», scrive il Centro Universitario Teatrale di Ca’ Foscari.

 

Musiche composte per l’occasione da Teho Teardo

suonano Teho Teardo (basso), Laura Bisceglie (violoncello), Flavia Massimo (violoncello), Erica Scherl (violino)

video Lorenzo Letizia