Teatro Metropoli
ISOLAB, centro di ricerca fotografica con sede a Venezia, in questa mostra si propone di indagare il rapporto tra le persone e le città nelle quali vivono, transitano, dialogano con residenti o con migranti, sistemi legislativi e architettonici che di volta in volta contribuiscono a plasmare le identità di questi luoghi.
Comunicato stampa
Siamo all’inizio di un nuovo ordine, nel quale non è sempre chiaro cosa
possono produrre le microstorie informali che è possibile rintracciare
nelle grandi città, però ci sono e cambiano la società.
– Saskia Sassen
ISOLAB, centro di ricerca fotografica con sede a Venezia, in questa mostra si propone di indagare il rapporto tra le persone e le città nelle quali vivono, transitano, dialogano con residenti o con migranti, sistemi legislativi e architettonici che di volta in volta contribuiscono a plasmare le identità di questi luoghi.
La città è per eccellenza lo spazio che più di ogni altro è costruito dall’uomo per l’uomo, sia che si tratti di costosi progetti di urbanizzazione di lusso, sia che si tratti di soluzioni di sopravvivenza ammassata in baraccopoli.
In questo studio per immagini, ISOLAB vuole offrire visioni che generino conoscenza rispetto a realtà che ci riguardano sempre più da vicino perché caratterizzate da dinamiche simili tra loro e produrre una riflessione sul nostro posto nel mondo e sulla relazione che ognuno di noi può sviluppare con l’ambiente urbano.
L’esposizione fotografica collettiva ha lo scopo di raccogliere appunti sulle modalità umane di interagire con gli spazi di svago, di lavoro, con i mezzi di trasporto, con la propria identità che talvolta è arricchita dagli incontri che la città ci permette di fare e altre volte è soffocata dall’indifferenza e dalla velocità alla quale siamo costretti. È “l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme” a cui si riferisce Italo Calvino nelle sue Città Invisibili e sul quale noi cittadini globali abbiamo l’opportunità di intervenire.
Le fotografie esposte sono di Nicola Mazzuia, Chiara Ferronato, Giovanni Pancino, Teresa Sartore e Silvia Puppini.