Tecnoriti
Progetto espositivo degli studenti del corso di Multimedia Arts and Design di Rufa – Rome University of Fine Arts, a cura di Re:Humanism.
Comunicato stampa
Mercoledì 6 settembre 2023 alle ore 18.00 presso Contemporary Cluster inaugura TECNORITI, progetto espositivo degli studenti del corso di Multimedia Arts and Design di Rufa - Rome University of Fine Arts, a cura di Re:Humanism.
La mostra nasce dall’intento di indagare le possibili forme di ritualità che emergono dall’utilizzo dei dispositivi tecnologici così come dall’uso pervasivo della rete. A cavallo tra critica sociale, emancipazione e immaginazione,
le opere in mostra, installazioni o performance multimediali, andranno così
a coinvolgere il pubblico interagendo direttamente con le diverse soggettività dei visitatori e al contempo restituendo nuove visioni sui futuri possibili.
Attraverso una prospettiva multidisciplinare che mette insieme spiritualità, esoterismo e scienza, gli artisti in mostra indagano l’idea di ritualità dalle origini a oggi, in un contesto in cui la tecnologia è diventata parte integrante dell’esperienza rituale collettiva. Lo sguardo acritico, la cieca fiducia e talvolta la paura senza controllo nei confronti del progresso tecno-scientifico possono essere letti oggi come una moderna forma di credenza, d’altra parte proprio
i linguaggi dell’irrazionale e della ritualità possono dare luce a nuove prospettive per leggere la complessità del presente.
Angolo Vivo di Andrea Cecconi, Martino Cassanelli e Olimpia Zamò,è un’installazione interattiva che consente al pubblico di fare esperienza
delle moderne ipotesi della Teoria Quantistica secondo cui l’indeterminazione
e la fluttuazione della materia ci pongono di fronte ad una realtà plurale
in cui gli eventi esistono in più possibilità di stati.
Non mancano le riflessioni sull’impatto della presenza dell’uomo sull’ambiente: l’installazione sonora immersiva Broken Balance di Giulia Vietti trasporta
il pubblico in un viaggio iniziatico alla scoperta del mondo marino.
Attraverso questa esperienza sonora e meditativa, l’utente è invitato a riflettere sugli impatti dell’inquinamento acustico degli oceani sviluppando un’empatia
che va al di là del dato osservabile.
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Dedicata invece al rapporto tra religione e spiritualità è l’installazione
Light Stream di Martino Cassanelli e Daniele Imani Nobar che mette
a paragone l’esperienza meditativa buddhista con la preghiera collettiva islamica
e individua un legame tra queste pratiche e le moderne tecnologie
di videosorveglianza.
Jeno di Martina Carbone esplora invece l’antico rituale del tarantismo, tipico delle aree del Meridione d’Italia, mettendone in luce gli aspetti sociali legati
al genere ma anche il ruolo determinante del suono in relazione ai movimenti del corpo. Infine, Hic est Ignes del collettivo Blivet (Alessandro Battaglia, Benedetta Marino, Beatrice Resta, Marco Valera, Micol Gelsi, Riccardo Tartaglia, Paolo Rucci) stimola una profonda riflessione sulla natura e sulla relazione tra l’uomo e l’elemento primordiale del fuoco, una rêverie collettiva che apre a nuove prospettive di trasformazione e immaginazione umana.
Queste due opere prevedono inoltre un momento performativo che si terrà
in occasione dell’opening.