Temporary Shock – Breathtaking
Quest’edizione del Temporary Shock, mercatino clandestino ormai divenuto appuntamento fisso del panorama bolognese, ospita la mostra fotografica BREATHTAKING, a cura dell’Ass. Culturale tamèr.
Comunicato stampa
Temporary Shock.
Il desiderio di far vivere Piazza Santo Stefano con suoni e azioni, con materie che prendono forme inattese e sorprendenti.
Da qui nasce Temporary Shock, un salotto aperto, comodo per tutti, luogo caldo e accogliente, dove riempire occhi e orecchie di bello.
Quest’edizione del Temporary Shock, mercatino clandestino ormai divenuto appuntamento fisso del panorama bolognese, ospita la mostra fotografica BREATHTAKING, a cura dell’Ass. Culturale tamèr.
BREATHTAKING è il risultato di uno shooting dei fotografi Alessandro Passerini, Matteo Pagnoni e Irene Pinardi presso l'atelier dell'artista Flavia Franceschini. Il progetto è nato all'interno della mostra 'Mozzafiato' sul tema della violenza alle donne, in esposizione fino a novembre presso la Galleria del Carbone di Ferrara.
Gli abiti sono della fashion designer Elena Massari, e sono indossati da Anja Rossi e Irene Bergamnini.
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“Un reportage intimo – BREATHTAKING project
Tre obbiettivi, due donne, un ambiente.
Tre elaborazioni, due personalità, uno studio.
Tre fotografi, due modelle, un set.
Così BREATHTAKING project inizia la sua avventura, il suo viaggio nel tempo che non dimentica la contemporaneità delle due ragazze, completamente calate nel loro secolo, che si immergono in un ambiente saturo di dettagli, espliciti richiami all’inizio del Novecento e atmosfere vagamente Jugenstil.
Style anni ’30 su corpi tatuati, commistioni di look che inquadrano la confusione contemporanea che pone la donna come strumento della sua stessa emancipazione, movimenti strettamente odierni in uno studio che ha dettagli di una somma forfettaria di epoche lontane tra loro, che forse le incarna tutte e forse non ne rappresenta nessuna. Così, BREATHTAKING project, ricorda la difficoltà di affermare la condizione femminile dei secoli che ci hanno anticipato, sottolineando, però, che in fondo oggi la difficoltà è stata semplicemente traslata in altri livelli sociali.
Passerini, Pagnoni e Pinardi hanno regalato un personale contributo fotografico, concentrandosi sul medesimo tema, esaltandone punti di visione differenti, utilizzando tecniche visive completamente diverse. Da un mosso che nasconde, cela ma non ruba di Irene Pinardi, Matteo Pagnoni offre un’immagine che viaggia attraverso una costruzione mediata dai contrasti, dove la luce annulla, amplifica, cancella e sottolinea il sottile imporsi delle modelle, che mantenendo riconoscibile il vintage, dominano lo sfondo.
Passerini, infine, elabora l’atmosfera vintage con un’impeccabile geometria di luce, che coinvolge il colore, che si alterna a scatti in bianco e nero, senza mai dimenticare la cura del dettaglio che fonde una contemporaneità spinta, intrinseca nelle modelle, con quell’atmosfera di malinconia per un tempo che non si ha mai vissuto ma che, con questi scatti così romanticamente un po’ Art Nouveau, diventa facile da immaginare”.
Michela Malisardi
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Alessandro Passerini
Nato a Portomaggiore (FE) nel 1975.
Fotografo per Art+Commerce/VOGUE, è attivo da più di venti anni nel campo delle Arti Visive.
Fondatore del Collettivo TM15, organizza collettive e personali d'arte in ambito nazionale ed estero, ed è il curatore artistico del Premio Nazionale di Fotografia e Pittura 'B. Cascella' e del Premio Nazionale per l'Arte Contemporanea 'P. Occhi'.
Dal 2007 fa parte degli artisti promossi e venduti dalla Saatchi Gallery di Londra.
Dal 2012 pubblica con VOGUE Italia, entrando a far parte dei fotografi del progetto PhotoVOGUE.
Dal 2013 pubblica con National Geographic, entrando a far parte del progetto Your Shot.
Matteo Pagnoni
Nato a Cento (FE) nel1987, vive a Castello d'Argile (BO).
Appassionato di natura, si iscrive alla facoltà di Scienze Naturali presso l'Università di Bologna.
Da sempre porta sempre con sé nei suoi viaggi una macchina fotografica per immortalare qualsiasi animale o paesaggio potesse emozionarlo.
Solamente da qualche anno si dedica concretamente alla fotografia naturalistica.
Irene Pinardi
Nata a Ponte dell’Olio (Pc) nel 1988, vive a Pieve di Cento (Bo).
La sua ricerca si muove inizialmente in ambito figurativo, ma si evolve negli anni, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Bologna, verso un approccio molto più concettuale e di ricerca, volto alla messa in discussione delle comuni regole di rappresentazione. Questo percorso, sfocia nell’utilizzo del mezzo fotografico in maniera non convenzionale, quasi “maldestra”, nella logica della serendipity e quindi di uno sbaglio che risulti “proficuo”.
Attualmente frequenta il master di Alta Formazione sull’Immagine Contemporanea della Fondazione Fotografia Modena.