ten more ten_#1 – Satoshi Hirose
Il titolo Heteronym, ispirato agli eteronimi di Fernando Pessoa, costituisce un primo richiamo alla fluidità con cui diamo luogo alla continua moltiplicazione d’identità all’interno di dimensioni sia reali che virtuali. L’idea della mostra, quindi, rifacendosi alle concezioni cognitive della dottrina neoplatonica, tenta di riportare armonia tra microcosmo e macrocosmo.
Comunicato stampa
La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare il primo appuntamento di ten more ten, una programmazione espositiva da svolgersi nel corso di un intero anno, concepita in occasione del decennale della sede napoletana e del ventennale dalla prima fondazione in Giugliano in Campania.
La serie di eventi diffusi in tutta la città di Napoli si avvarrà della collaborazione di diverse istituzioni pubbliche, oltre che di privati e collezionisti vicini al percorso di Umberto Di Marino in questi anni. Gli artisti della galleria o ad essa legati da relazioni pluriennali di scambio intellettuale, infatti, verranno coinvolti in mostre concepite per lo spazio di via Alabardieri, ma anche in installazioni, proiezioni, conferenze e progetti site-specific per luoghi significativi del paesaggio urbano e della scena culturale locale.
I temi da sempre cari alla linea direttiva della galleria, quali l'indagine sociale attraverso il paesaggio, la dérive antropologica, il viaggio e le trasposizioni geopolitiche dei fenomeni culturali, il post-colonialismo e il fallimento del Modernismo, saranno riletti in una rielaborazione costante dei contenuti e dei processi artistici, fino a concludersi con l'apertura al pubblico di un vero e proprio cabinet. Foto, documenti d'archivio, opere, bozzetti, testi e lettere daranno forma all'intreccio di relazioni umane e professionali che hanno attraversato le due sedi storiche, al servizio di un'idea di galleria intesa innanzitutto come laboratorio comune di pensiero e luogo aperto alla sperimentazione. Allo stesso modo l'invito raccoglie tutte le mostre di questi dieci anni in un compendio visivo e un omaggio sentito alle tracce lasciate dagli artisti.
In occasione dell'apertura di questo ciclo, venerdì 5 giugno, Satoshi Hirose presenterà Heteronym, una corposa monografica in cui l'artista offre al pubblico nuovi lavori, associandoli alla rilettura di opere del passato. Il risultato è la costruzione di una personale cosmogonia che si nutre di influenze provenienti sia dal pensiero orientale che da quello occidentale.
«Nel viaggio, il dialogo tra me e gli altri pare avvenire in un tempo che non esiste, sito oltre la corrente del flusso temporale, accadere in qualche luogo che non è nessun posto in particolare. II viaggio si scopre uno spazio quieto dove i confini dell’identità dell’io divengono sfocati e imprecisi.» Dalle parole dell'artista in occasione del testo Identità vagante (2007) emerge la stretta interrelazione tra l'incontro con culture diverse e la complicata definizione di un'individualità e di prospettive personali all'interno di una società globalizzata e sempre più orientata alla contaminazione dei linguaggi. Una profonda analisi delle dinamiche di creazione della cultura contemporanea, arricchita da forti riferimenti filosofici, che fin dalla personale Pas au-de-là del 2004 a Giugliano e poi con Microcosm a Napoli nel 2008, hanno suggerito un filone d'indagine tra i più fondanti per la ricerca della galleria.
Il titolo Heteronym, ispirato agli eteronimi di Fernando Pessoa, costituisce un primo richiamo alla fluidità con cui diamo luogo alla continua moltiplicazione d'identità all'interno di dimensioni sia reali che virtuali. L'idea della mostra, quindi, rifacendosi alle concezioni cognitive della dottrina neoplatonica, tenta di riportare armonia tra microcosmo e macrocosmo. Il percorso espositivo introduce immediatamente lo spettatore nello spazio metafisico con Tama ovvero la materializzazione dello spirito in forme sferiche, secondo un'accezione comune sia alla filosofia giapponese che agli studi antropologici e di archeologia cognitiva sulle antiche popolazioni europee e autoctone americane.
L'ultima stanza, invece, riporta ai sensi e ad una percezione mutevole del mondo con lavori storici come La casa del limone e Aperitivo, mentre la seconda stanza tenta di tracciare un'intersezione tra queste due dimensioni. Bean cosmos, ad esempio, racchiude in sé il simbolo della cultura materiale più povera e la riflessione metafisica più alta, il maschile e il femminile, contemplando l'aspirazione ad annullare tempo, spazio e ogni confine esistente tra sé e gli altri, tra uomo e natura, tra vita e morte.
Satoshi Hirose è nato a Tokyo nel 1963. Vive e lavora tra Tokyo e Milano.
Principali mostre personali e collettive:
2014
Passage to the Future, Public Information and Cultural Center, Embassy of Japan, Seoul, Republic of Korea
2013
Cherubino, Tomio Koyama Gallery, Tokyo, Japan
Your sky, My Shy, curated by Fumihiko Sumitomo, Maebashi City Musem of Art, Maebashi, Japan
The flower with the Color of Wind - Dialogues for the future, Arts Maebashi, Maebashi, Japan
Passage to the Future, Majorie Barrierck Museum, Las Vegas, United States
On the planet: from collection of Vangi Sculpture Garden Museum, Vangi Sculpture Garden Museum, Mishima, Japan
2012
Group show, Tomio Koyama Gallery, Singapore
2011
Quarta dimensione, “Visioni plastiche del tempo e dello spazio”, Banca Akros, Milan Italy
2010
Contemporary Art Biennale of Fukushima, Fukushima, Japan
2009
Satoshi Hirose, Tomio Koyama Gallery Daikanyama, Tokyo, Japan
2008
Il giardino dei sensi, Tomio Koyama Gallery, Tokyo, Japan
Microcosm, Umberto Di Marino Arte Contemporanea, Naples, Italy
2004
Pas au de-la’, Umberto Di Marino Arte Contemporanea Gallery, Giugliano, Naples, Italy
Officina Asia, Rete Emilia Romagna, Gallera d'Arte Moderna, Bologna, Galleria Comunale d'Arte, Cesena, Palazzo dell'Arengo, Rimini, Italy
2001
Super future, Luigi Pecci Contemporary Art Center, Prato, Italy