Tensioni strutturali #1
La Galleria Eduardo Secci Contemporary inaugura un nuovo spazio espositivo a Firenze con la mostra collettiva “Tensioni strutturali #1”.
Comunicato stampa
Giovedi 25 Febbraio sarà una giornata all'insegna dell'arte durante la quale avrà luogo un passaggio simbolico di consegne tra lo spazio di Via Maggio 51R, che ci ospita da due anni a questa parte, al nuovo spazio di Piazza Goldoni 2. La mostra intitolata "Attitudes > Sculpture #1", a cura di Daniele Capra, sarà inaugurata dalle 12.00 alle 18:00 nello spazio di Via Maggio; sarà il primo appuntamento di una serie che vuole indagare tendenze e approcci alla scultura di artisti italiani e internazionali. A partire dalle 18:30 inaugureremo ufficialmente il nuovo spazio espositivo di Piazza Goldoni con la mostra "Tensioni Strutturali #1", a cura di Angel Moya Garcia; due inaugurazioni in successione per creare un percorso tra due spazi vicini, ma dotati di carattere diverso.
"Tensioni strutturali" a cura di Angel Moya Garcia, si articola come un progetto organico suddiviso in tre mostre, indipendenti ma interconnesse tra di loro, che saranno presentate gradualmente nei nuovi spazi della galleria. Se la prima si focalizza sul ruolo centrale dell'individuo nella costruzione dello spazio percepito, la seconda analizzerà successivamente le diverse possibilità della materia come elemento di rappresentazione e, infine, la terza studierà i processi entropici dell'ambiente quotidiano.
La prima parte di questa trilogia viene sviluppata dai quattro artisti invitati, Carlo Bernardini, Monika Grzymala, Roberto Pugliese e Esther Stocker, come un tentativo di esaminare, attraverso metodologie, poetiche e visioni diverse, lo spazio esperienziale della realtà e il ruolo dell'individuo nella sua costituzione. Una successione di equilibri effimeri, strutture anomale che incrementano le possibilità della percezione, esplosioni sospese che originano uno spaesamento dirompente, segmenti rettilinei di luce e ombre che segnano una sottile differenza tra il visibile e l'illusorio e processi sonori che costringono lo spazio rendendolo una sintesi formale delle sue caratteristiche intrinseche. Tracce residue di una sequenza di dispositivi in tensione, depositate e stratificate nello spazio, che si svelano gradualmente modulate, sospese, ordinate e delimitate e che vengono avvertite solo nel momento in cui lo spettatore ne fa esperienza di esse. Un invito ad attraversare i diversi interventi, sommersi da singolarità, deformazioni, soglie e punti di fuga in un ambiente in cui i perimetri vengono completamente annullati, la stabilità definitivamente perduta e le coordinate di riferimento irrimediabilmente dimenticate.
In particolare, nella prima sala Esther Stocker, attratta dai paradossi formali e dagli "errori", realizza un'installazione ambientale configurata tramite elementi di disturbo e interferenze che sfidano i limiti e le possibilità della percezione e modulano lo spazio architettonico. Nella seconda sala, Monika Grzymala disegna tridimensionalmente una drammatica deflagrazione, con filamenti di nastro nero che trafiggono lo spazio, ingannando la gravità e paralizzando lo sguardo dello spettatore. Nella terza sala Carlo Bernardini presenta un'installazione permeabile in fibra ottica, in cui è la stessa luce a generare lo spazio attraverso un disegno geometrico in negativo, che rimbalza fra il pavimento, le pareti e il soffitto. Infine, Roberto Pugliese, nell'ultima sala, proietta la tensione verso lo spettatore che si trova ad attraversare un corridoio in cui una composizione, elaborata tramite la traduzione di tutte le misure della stanza in frequenze sonore, lo costringe a non fermare i propri passi.
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Carlo Bernardini è nato a Viterbo nel 1966, vive e lavora a Milano. Insegna Installazioni Multimediali presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Esordisce nei primi anni '90, realizzando a partire dal 1996 installazioni in fibre ottiche, superfici OLF e superfici elettro-luminescenti. Tra le mostre di maggior rilievo si segnalano: Light Accords nel 2002 alla National Gallery of Contemporary Art di Bangkok, l'installazione al Museo Paço Imperial di Rio De Janeiro nel 2004, il grande intervento in fibra ottica a Valencia nel 2008 alla Ciudad De Las Artes Y Las Ciencias in dialogo con le architetture di Santiago Calatrava, e il grande progetto Event Orizon presentato nel 2007 allo Swing Space di New York.
Monika Grzymala è nata in Polonia nel 1970, vive e lavora a Berlino. Ha studiato scultura a Karlsruhe, Kassel e Amburgo in Germania. E' stata professoressa a contratto di pittura presso l'Università delle Arti Applicate di Vienna e di Disegno Sperimentale presso la Braunschweing University of Art in Germania. Tra le mostre principali: (2015) Drawing Biennial, The Drawing Room, Londra; Drawing Now, Albertina Museum, Vienna, Austria; (2014); Raaklijnen /lines of tangency, MSK Museum of Fine Art, Ghent, Belgium, The Making of Forming Something New generative drawing, Synthesis Reykjavik Art Museum Hafnarhus, Islanda; Tree of Life sculpture garden, longterm project on the roof top, Woodner Company, Manhattan New York City, USA; (2013) ; Mono Meros, Saal der Meisterzeichnung, Kunsthalle Hamburg, Germania; The River II 49 Nord 6 Est, FRAC, Metz, Francia¸Volumen, The Morgan Library & Museum, New York, USA.
Roberto Pugliese è nato a Napoli nel 1982, vive e lavora a Gavi (AL). Laureato nel 2008 in Musica Elettronica presso il Conservatorio di San Pietro a Majella è stato l'unico artista italiano selezionato per la mostra internazionale "Sound Art, sound as medium of art" promossa dal Museo ZKM di Karlsruhe. Tra le mostre personali più recenti ricordiamo: Concerto per Natura Morta, presso Studio la Città di Verona; Emergenze Acustiche, Tenuta Dello Scompiglio di Capannori a Lucca; Echi Liquidi, TRA - Treviso Ricerca Arte di Treviso; Gervasuti Mix, omaggio a Cage presso Fondazione Gervasuti di Venezia e Aritmetiche Architetture Sonore, presso Studio la Città a Verona. Tra le mostre collettive, invece, ricordiamo: Los Maquinistas presso il Centro Arte Complutense di Madrid, Noise (evento collaterale alla 55° Biennale di Venezia) a Venezia; Digital Life 2013, presso il Macro Testaccio a Roma, Ghostbusters, Charlottenburg Museum di Copenaghen e Sound Art. Sound as a Medium of Art presso lo ZKM - Center for Art and Media di Karlsruhe.
Esther Stocker è nata a Silandro nel 1974, vive a lavora a Vienna. Tra il 1994 e il 1999, ha studiato pittura e arte all'Accademia di arti figurative di Vienna, all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e all'Art Center College of Design di Pasadena, California. Dalla fine degli anni '90, Esther Stocker ha presentato i suoi lavori in numerose esposizioni personali e collettive in Austria e in molti altri paesi, vincendo anche numerosi premi - come ad esempio nel 2004 il rinomato premio austriaco Otto Mauer. Esther Stocker ha esposto fra gli altri nei seguenti musei: Museum Ritter, Waldenbuch, Macro, Roma, Künstlerhaus Hannover, Kunstmuseum Stuttgart, Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien, Essl Museum, Klosterneuburg / Wien, Belvedere - 21er Haus, Wien, AR/GE Kunst Galerie Museum/Galleria Museo, Bolzano, Vasarely Museum Budapest, CCNOA, Bruxelles, South London Gallery, MassArt Boston e molti altri.