Teresa Carreño – Il mondo dentro
La mostra apre durante la settimana che segue il giorno 25 novembre Giorno Internazionale Contro la Violenza alle Donne: una coincidenza voluta, dato che il progetto di Teresa Carreño può essere inteso anche come una riflessione critica e una denuncia contro la violenza.
Comunicato stampa
La Hernandez Art Gallery ha il piacere di invitarvi all’inaugurazione della mostra fotografica “Il mondo dentro” dell’artista venezuelana Teresa Carreño, martedì 27 novembre 2012, dalle ore 18,30 alle 21,00, in via Copernico 8, Milano.
La mostra apre il 28 novembre, durante la settimana che segue il giorno 25 novembre Giorno Internazionale Contro la Violenza alle Donne: una coincidenza voluta, dato che il progetto di Teresa Carreño può essere inteso anche come una riflessione critica e una denuncia contro la violenza.
Teresa Carreño non accetta infatti di osservare con indifferenza i drammi che hanno segnato la storia contemporanea e la vita delle donne. Per questo, decide di guardare e vivere dal di dentro le sofferenze e le contraddizioni del mondo, creando immagini in cui lei stessa entra nella storia e la rivive con il proprio corpo attraverso complesse messe in scena. L’autrice, che ha avuto un importante passato come fotoreporter, nella serie Arte & Cronaca ricostruisce le più celebri immagini degli avvenimenti accaduti dopo la caduta del Muro di Berlino (grazie anche alla partecipazione attiva dei suoi studenti dell’Istituto Europeo di Design e della scuola Riccardo Bauer). Dà il suo volto e il suo corpo a una terrorista cecena uccisa dal misterioso agente chimico usato dalle forze speciali russe in quella che è stata definita la “Strage al teatro Dubrovka”, in cui persero la vita anche più di 129 ostaggi a causa degli effetti letali di tale gas. Si trasforma in una madre che accarezza il figlio ucciso nel Massacro di Beslan, nell’Ossezia del nord. Impersona l’iracheno incappucciato e fotografato dai suoi stessi torturatori nella prigione di Abu Ghraib a Baghdad. La sua ricerca dunque la porta “dentro” il dolore degli altri e non più solo “davanti”. Teresa Carreño ci invita a interrogarci, a ricordare tali eventi drammatici, restituendo una nuova vita, una nuova intensità a quelle stesse “immagini simbolo” con cui a suo tempo erano stati raffigurati sulle pagine dei principali giornali internazionali.
Nelle altre due sue ricerche presenti in mostra, “Riflessi” e “Mappa mondo”, l’autrice di nuovo si autoritrae, questa volta però per trasformare il suo corpo in un “corpo politico”, che rivela e assume su di sé le contraddizioni contemporanee. In “Mappa mondo” disegna le carte geografiche sulla sua stessa pelle, offrendoci una visione politico-sociale del mondo. Nella serie “Riflessi” troviamo invece immagini che riflettono un mondo dominato dall’ansia del consumo, dalla cultura dell’intrattenimento, da una violenza sempre più pervasiva. In una fotografia e in un’opera video, ad esempio, la vediamo sola, fragile e impotente, schiacciata da una pioggia di dollari, simbolo dello strapotere finanziario che, come un nemico invisibile, opprime i popoli nel mondo globalizzato. Volutamente teatrali, poetiche e stranianti, le immagini di Teresa Carreño rivendicano così la funzione sociale e politica del mezzo fotografico.
Come scrive María Teresa Boulton: “Lo spazio della bellezza, perennemente inseguito da Teresa Carreño, va incontro a un continuo perturbamento, a un’inquietudine senza tregua. La Carreño vorrebbe trasportare le pagine della cronaca nell’ambito museale e della riflessione culturale… La bellezza non è soltanto una questione di forma, ma anche di essenza, d’interiorità, di tensione verso un mondo migliore”. (da un testo di)
La Carreño, di origini venezuelane ma residente a Milano, da anni collabora con le più importanti testate italiane e ha pubblicato con case editrici quali Charta ed Electa.
Il suo lavoro “Arte & cronaca” è stato recentemente esposto al padiglione Italia della 54ª esposizione internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, (iniziativa speciale per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Torino 2012) e alla manifestazione “Imagen y Cuerpos Politicos” a cura del filosofo e teorico della fotografia francese François Soulages, Centro Studi latinoamericano, Caracas (Venezuela).