Terry May – Live
Dopo Trash* che l’ha vista buttare nella spazzatura 83 opere, l’artista con Live lavora a concetti forti della vita e dell’arte: l’amore, il dubbio, la follia.
Comunicato stampa
Dopo Trash* che l'ha vista buttare nella spazzatura 83 opere, l'artista con Live lavora a concetti forti della vita e dell'arte: l'amore, il dubbio, la follia.
Live rappresenta l'essere vivi ed esserlo dal vivo, davvero.
Terry May con questa performance attraversa uno spazio temporale di tre mesi, in esso si muoverà e farà le cose che fa sempre, ogni giorno, tutti i giorni o talvolta. Lo stesso contest di Live è difficile da definire per quanto è cangiante. Live vuol dire innanzitutto essere dal vivo, essere vivi... vivo, reale, sotto tensione, ardente, inesploso.
To be or not to be, è il dubbio amletico.
Ofelia sceglie la via dell'acqua e dell'oblio: morire per acqua è un tornare all'origine... non "cenere sei e cenere ritornerai", ma acqua sei e acqua ritornerai... not to be...
Live racconta di Amleto, di Ofelia, dei dubbi, dell'amore, della follia. E proprio il dubbio amletico viene adottato, sciolto, smembrato, ricucito, rimaneggiato, fatto opera e fatto importante per la vita, per essere live, per essere vivi, e muoversi, avere a motivo il dubbio e il dubbio come motore. Dubbio come elemento vivo. Il dubbio è forte. Ha l'ombra il dubbio, pertanto occupa un peso specifico e si muove, come un essere, nello spazio e nel tempo. Egli accende. E' un fiammifero. Zolfo. Luce. Spot. E' il cuore pulsante di vita. Cuore pulsante di Live.
L'esposizione "Terry May, Live", partecipa sia alla Nona Giornata del Contemporaneo indetta dall'AMACI il 5 Ottobre che al programma partecipato del Festival di Internazionale, dal 4 al 6 Ottobre a Ferrara.