Tesori d’Oriente
Franco Maria Ricci intende mostrare un’accurata selezione di questi manufatti, straordinari esempi dell’arte decorativa del Seicento provenienti da collezioni italiane e portoghesi.
Comunicato stampa
Cabinet des merveilles, Kunstkammer, camere delle meraviglie: tante le lingue e i modi usati per indicare quelle stanze ricolme di oggetti rari, preziosi e originali, motivo d’orgoglio per regnanti, principi e nobili di tutta Europa e di stupore per chi aveva la fortuna di avervi accesso.
Con il nuovo volume TESORI D’ORIENTE (che è anche una mostra), Franco Maria Ricci intende mostrare un’accurata selezione di questi manufatti, straordinari esempi dell’arte decorativa del Seicento provenienti da collezioni italiane e portoghesi.
Madreperle, avori, pietre dure e altri materiali preziosi compongono i ricchi oggetti istoriati che sfilano tra le pagine accompagnati dai testi di Pedro Moura Carvalho, storico dell’arte, specialista nella storia delle arti applicate e già deputy director del Museo di Arti Orientali di San Francisco.
È un racconto che parte da lontano, quando nel Rinascimento raffinate opere d’arte fabbricate in Asia con materiali esotici giungono per la prima volta in Europa a seguito della colonizzazione, e la sapiente maestria degli artigiani locali suscita la meraviglia di mercanti, viaggiatori e studiosi.
Tra questi, Garcia de Orta, medico portoghese vissuto a Goa per oltre trent’anni e autore dei Colóquios, un trattato in portoghese pubblicato proprio in India nel 1563 e diffusosi poi in un’edizione latina ridotta, riguardante la farmacologia e una molteplicità di altri temi, compresi l’utilizzo e le tecniche di lavorazione di quelle materie prime allora ancora pressoché sconosciute in Occidente.
Ampie citazioni dai Colóquios, a cavallo tra scienza e aneddotica, sono raccolte ora nel volume edito da Franco Maria Ricci, inedite testimonianze della ricerca di Garcia de Orta, eclettico studioso e perfetto uomo rinascimentale, in grado di coniugare in un insieme organico erudizione e curiosità, fonti ed esperienza diretta, scienza e tradizioni.
Ma il progetto di riscoperta da cui nasce il volume Tesori d’oriente, stampato negli eleganti caratteri bodoniani con la consueta cura alla grafica e all’impaginazione e realizzato con il supporto di Fundaçao Champalimaud, fondazione portoghese di eccellenza nella ricerca medica, prenderà forma anche in una mostra omonima, al Labirinto della Masone dall’1 luglio al 14 ottobre. L’esposizione si comporrà di una ventina di pezzi accuratamente selezionati, alcuni mai esposti prima d’ora, provenienti da prestigiose collezioni private italiane e portoghesi e da alcuni musei.
Questo viaggio nel Rinascimento a cavallo tra Oriente e Occidente consentirà ai visitatori di ammirare oggetti finemente lavorati in avorio, madreperla, pietre dure che, oggi come allora, non smettono di sorprendere. La mostra, curata dallo stesso Pedro Moura Carvalho in collaborazione con la Fondazione Franco Maria Ricci, si propone inoltre di raccontare per la prima volta le complesse relazioni commerciali e culturali tra le colonie portoghesi, durante l’epoca delle grandi scoperte, di cui il Portogallo stesso fu protagonista, le raffinate manifatture indiane e i collezionisti europei durante due secoli di storia.
Il volume
Tesori d’oriente. La camera delle meraviglie di Garcia de Orta (c.1500-1568)
Testo di Pedro Moura Carvalho
Fotografie di Massimo Listri
72 pagine?
Formato 28,5 x 30 cm
Prezzo: 30 euro
Data di uscita: fine giugno
La mostra
Tesori d’oriente. La camera delle meraviglie di Garcia de Orta (c.1500-1568)
A cura di Pedro Moura Carvalho e Fondazione Franco Maria Ricci
Dall’1 luglio al 14 ottobre
La mostra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.30 alle 19
L’accesso è incluso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone (intero 18 euro, riduzioni indicate sul sito www.labirintodifrancomariaricci.it), che comprende anche l’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci.