Tesori Karenni
Una mostra e una conferenza per scoprire e valorizzare la cultura Karenni del Myanmar.
Comunicato stampa
Il Museo Popoli e Culture del Centro PIME a Milano annuncia un’esposizione temporanea di tessuti, album fotografici e volumi del patrimonio del PIME legato ai Karenni, etnia minoritaria della Repubblica dell'Unione del Myanmar (Birmania), Stato dell'Asia sud orientale ricco di risaie, pagode e templi buddisti.
La rassegna del PIME, unica nel genere, testimonia la realtà dei Karenni ed il prezioso lavoro svolto dai missionari negli anni della loro presenza in Myanmar, durante i quali hanno contribuito alla documentazione e valorizzazione delle tradizioni di questi popoli, duramente colpiti da 64 anni di guerre e conflitti che hanno imperversato sul paese.
L’esposizione valorizza in particolare il patrimonio collezionato e portato in Italia da padre Grato Meroni, missionario del PIME nella ex Birmania tra il 1948 e il 1960.
La collezione di padre Meroni è entrata da poco a far parte della collezione del museo del PIME e i beni esposti costituiscono una testimonianza originale e concreta di una cultura che sta cercando di rivitalizzarsi e di ricostruire la memoria del passato.
In mostra verranno esposte anche una selezione di beni appartenenti al patrimonio librario e fotografico del Pime. Sarà possibile infatti vedere alcune annate della rivista Le Missioni Cattoliche - come si chiamava il periodico del PIME prima di di-ventare Mondo e Missione – e rari album fotografici e cartoline d’epoca che raccontano storie di vita e aspetti inediti delle popolazioni di cui la mostra parla.
I Tesori Karenni saranno esposti da mercoledì 20 Novembre 2019 a mercoledì 13 Gennaio 2020.
Non solo.
Venerdì 29 alle ore 18, ci sarà una conferenza di quattro rappresentanti e attivisti culturali Karenni che interverranno accompagnati e introdotti da Georg Noack, conservatore del Linden Museum di Stoccarda, il quale ha condotto una approfondita ricerca sul patrimonio custodito dal PIME relativo a questa cultura.
Il legame che unisce la ex Birmania al PIME risale all’arrivo dei primi missionari nel 1867. L’indipendenza birmana dagli inglesi, proclamata nel 1948, portò nel 1966 all’espulsione di tutti i missionari.
Negli anni della loro presenza tra le cosiddette “tribù dei monti”, come i Karenni, i missionari del PIME hanno dato un grande contributo alla conservazione delle loro tradizioni, codificando in testi scritti, con alfabeti e simboli a volte appositamente creati, i linguaggi locali fino ad allora esclusivamente orali.
Il gruppo etnico dei Karenni, che comprende i sottogruppi Kayah, Kayan e Kayaw, a cui appartengono i quattro rappresentanti culturali in arrivo a Milano, popola perlopiù la regione corrispondente allo Stato Kayah e ad alcune aree negli adiacenti Stati Kayin e Shan.
La loro travagliata storia degli ultimi due secoli, contrassegnata prima dall’alleanza con il governo coloniale inglese e successivamente da sanguinosi conflitti per rivendicare l’autonomia dall’autorità birmana, ne ha condizionato dolorosamente la cultura e il modo di vivere.
«Dal 1948 al 2012 - racconta Noack - quando finalmente è stato firmato un cessate il fuoco tra i gruppi indigeni armati e l’esercito governativo birmano, la regione Karen ha vissuto 64 anni di una guerra sempre più brutale, che ha causato numerose vittime, feriti e migliaia di civili sfollati».
Se si considera che molti membri delle comunità tribali non parlano la lingua ufficiale birmana e che le loro tradizioni si tramandano spesso solo oralmente, non è difficile immaginare quanto sia alto per i giovani il rischio di perdere la propria identità culturale.
Nuovo Centro PIME
Il Nuovo centro PIME di Milano è stato realizzato a seguito della dismissione del polo romano dell'Istituto anche per dare più servizi. Il Museo Popoli e Culture è stato ampliato e arricchito di installazioni multimediali; una video-installazione permette di conoscere da vicino i 450 missionari del PIME oggi presenti in 18 Paesi in tutti i Continenti. Nella stessa area si accede alla Libreria e allo Store per lo shopping equo e solidale e dei prodotti delle cooperative sociali attive in Italia. Nello stesso spazio c'è anche una caffetteria culturale dove ascoltare testimonianze e musica dal mondo. Il teatro PIME, intitolato a Padre Gheddo (600 posti, ingresso da via Mosè Bianchi 94), presenta un proprio cartellone, sotto la direzione artistica di Andrea Zaniboni. Aperte alla città, con particolare attenzione ai giovani studenti, la Biblioteca con il suo patrimonio di 43.000 volumi, una nutrita emeroteca, una sala lettura; infine, è disponibile una nuova sala polivalente e altri spazi per appuntamenti culturali e proposte per il tempo libero (calendario su www.pimemilano.com). Il PIME pubblica la rivista Mondo e Missione. L'Ufficio Educazione Mondialità del PIME organizza attività con i ragazzi delle scuole e degli oratori. La scelta di sobrietà e risparmio economico di riunire in un'unica sede tutta la realtà PIME è quindi mirata a incrementare l'attività missionaria in Italia e all'estero garantendo anche un maggior sostegno ai padri e ai laici operanti tra i bisognosi nelle periferie del mondo.