Textile Vivant
La mostra si interroga sul ruolo dell’innovazione in ambito tessile e la sua peculiare specificità made in Italy,
Comunicato stampa
La mostra si interroga sul ruolo dell’innovazione in ambito tessile e la sua peculiare specificità made in Italy. Vuole fornire, attraverso percorsi multipli, un panorama delle innovazioni e degli aspetti più interessanti della ricerca scientifica in ambito tessile in epoca moderna e contemporanea in un percorso espositivo esperienziale.
Ciò significa esplorare l’intreccio di cognizione e possibilità espressive dei tessuti e il ruolo sempre più importante assunto dal design e dall’ingegneria dei materiali nella progettazione di nuovi tessuti e nelle nuove strategie della valorizzazione dei saperi incorporati nel territorio, quindi nei distretti industriali e nelle aziende leader dei fashion textile e non solo.
I tessuti, infatti, sono la pelle della cultura, corpi “viventi”, in grado di sprigionare un’energia che ci attrae e di essere punto di partenza di percorsi progettuali che interessano le forme e i modi dell’abitare il nostro corpo come il mondo e di un’esplorazione conoscitiva condotta attraverso l’introspezione, sensoriale ed emotiva. Le proprietà sorprendenti dei nuovi tessuti si coniugano con la valenza non solo simbolica ma anche poetica e sensuosa e ne fa oggetti carichi di narrazioni mentre sono terreno privilegiato di osservazione dei nuovi scenari di una progettualità volta alle interazioni tra design e moda, arte e design, design e architettura e ingegneria tessile.
La scelta e l’esposizione dei tessuti e le installazioni di designer del tessile e della moda e di artisti, che accompagnano l’esposizione dei singoli tessuti, riguardano le esperienze più avanzate nel campo tessile. Nella ricerca applicata alle fibre multifunzionali, ai prodotti tessili tecnici, la tecnologia gioca un ruolo determinante mutando il concetto stesso di tessuto, e quelli di naturale e artificiale, per far emergere il progetto del tessuto in tutte le sue declinazioni.
L’allestimento curato da Peter Bottazzi, con l’immagine grafica a cura di Rossana Gaddi hanno un ruolo decisivo nella costruzione della mostra e fanno parte integrante della stessa cura. L’allestimento, infatti, non dà solo risalto ai tessuti e alle aziende che li hanno progettati, ma ne interrogano l’anima, creando un’immersione a livello stesso dello spazio nel mondo del tessuto e lo fa nella pavimentazione, nelle pareti, oltre che ricreare gli elementi tipici del mondo in cui si progetta il tessile. E li intreccia con le istallazioni di designer del settore tessile e della moda, e quelle di artisti assieme ai prodotti tecnologici. La parte grafica a sua volta istituisce una narrazione che dal filato porta ai prodotti e introduce alla lettura del tessuto e delle sue lavorazioni. Intreccio, trama, ordito, filo, nodo sono il modo stesso di essere-nel-mondo del pensiero, della filosofia.
E’ così che allestimento e grafica accompagnano l’esposizione dei singoli tessuti e delle esperienze più avanzate nel campo tessile. Le tecniche e i procedimenti di fabbricazione e quelli di impiego e uso, con la loro capacità di dar forma alle istanze, agli immaginari, alle sensibilità di una determinata cultura o epoca, si accompagnano alle mappe percettive e cognitive e alla sensibilità estetica. Mostrano le potenzialità tecnologiche del tessuto ortogonale, della stampa tradizionale e digitale, del taglio laser, della maglieria, del tessuto tridimensionale e quelle delle fibre innovative per impieghi tecnici e funzionali, la nobilitazione e finissaggio “hi-performance” dei trattamenti enzimatici, al plasma, dei materiali per il comfort e il benessere climatico dei materiali traspiranti, termoregolanti, dei materiali tessili sostenibili. Tessuti che allargano il campo percettivo, sensoriale e fantasmatico e tessuti che per caratteristiche tecniche, tecnologiche o decorative rappresentano un’ assoluta novità nel panorama internazionale e che in alcuni casi sono presentati in anteprima rispetto alla loro diffusione commerciale o ulteriori sviluppi progettuali.
Il tessuto è anche visto come presenza che ritorna nel contemporaneo istituendo nuovi percorsi progettuali. Per questo nella mostra vengono illustrati dalle mappe alcuni momenti significativi della straordinaria storia che dal filato porta ai prodotti e che lega il territorio alla produzione tessile: dall’ introduzione dei primi processi di meccanizzazione e dallo sviluppo del prodotto tipico del periodo industriale al rapporto sempre più stretto con il mondo della moda, del design, dell’ architettura e dell’ arte. In mostra saranno presentate diverse realtà aziendali italiane di settore: Candiani, Canepa, Dainese (presente anche tra le installazioni con i designer), Eurojersey, Forza Giovane Art, Gavazzi, NextMaterials, Lurex, Radici Group, Res, Slam, Stone Island, Zegna Baruffa Lane Borgosesia, Zip Zipper. E alcuni video, che sono narrazioni di peculiari tecnologie tessili, gentilmente prestati da INSTM Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali, AIMAT Associazione Italiana d’Ingegneria dei Materiali e Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", Laboratorio Industriale Pugliese dei Plasmi (LIPP).
Infine, in mostra saranno presenti materiali di archivio sia relativamente ai tessuti (archivio Gianni Bologna) sia relativamente a libri e riviste sulle tecnologie per il tessile (Archivio Biblioteca Tremelloni) e installazioni di designer Nanni Strada, Carlo Rivetti e di artisti Deda Barattini, Ivana Margherita Cerisara, Ilaria Beretta, Afran con la collaborazione di Base, Candiani, Fibretec, Texpoint, che rileggono e interpretano il mondo del tessile e dell'intreccio. Un convegno, che avrà luogo il 24 ottobre, sarà un momento importante per fare il punto sull’innovazione nel settore tessile.
In occasione della settimana della moda, il 18 settembre si terrà, in atrio, l’evento Candiani Denim Symphonie, accompagnata dal telaio musicale.