Than Hussein Clark / Yves Scherer
In occasione dell’apertura di KURA. nei nuovi spazi di Fonderia Artistica Battaglia nel complesso industriale di Via Oslavia 17 a Lambrate CURA. presenta le mostre: Than Hussein Clark – L’isola dei baci e l’Open Studio di Yves Scherer.
Comunicato stampa
KURA. C/O FONDERIA ARTISTICA BATTAGLIA
OPENING
3 APRILE 2019 H 18,30–21,00
In occasione dell’apertura di KURA. nei nuovi spazi di Fonderia Artistica Battaglia
nel complesso industriale di Via Oslavia 17 a Lambrate
CURA. presenta
THAN HUSSEIN CLARK
L’Isola dei Baci (Disappearing Acts).
3 aprile – 20 giugno 2019
Fonderia Artistica Battaglia Open Studio Residency Program #01
YVES SCHERER
Boy, 2019
3 aprile – 10 maggio, 2019
Press kit con comunicato e immagini: http://bit.ly/KURA_3APRIL
L’Isola dei Baci è il titolo di un breve romanzo erotico sociale scritto da Filippo Tommaso Marinetti nel 1918 e ambientato nell’isola di Capri attorno a una comitiva di benestanti avventurieri, di colti omosessuali, con sedicenti ideali di bellezza e misoginia, che a uno spirito di apparente leggerezza combinava un senso di inquietudine premonitoria, alle origini di quella cultura reazionaria che porterà l’Italia a una deriva radicalmente vessatoria nei confronti dei cosiddetti ‘pervertiti’, durante il periodo fascista.
Than Hussein Clark (classe 1981, vive e lavora a Londra), artista curioso e appassionato, amateur di libri antichi, profondo conoscitore di teatro e di storia del costume, parte da qui, da questo incipit letterario che mette in scena in una ben più ampia orchestrazione di riferimenti, di angolazioni e scene che hanno luogo simultaneamente, senza alcuna censura filologica, spazio-temporale o storica.
Il tempo della rappresentazione diviene un tempo sincopato, che strizza l’occhio alla classica composizione rinascimentale in cui scene successive erano mostrate in sequenza e sullo stesso piano, ma anche a un certo impianto cinematografico in cui il senso del reale lascia il posto alla costruzione spazio-temporale di un film. Ecco che qui le diverse inquadrature si riferiscono a situazioni diverse, storicamente lontane, e attingono con la nonchalance dello sguardo unico dell’artista a riferimenti letterari, cinematograci appunto, storici, artistici, e naturalmente autobiografici.
Così Capri trova immediatamente un suo alter ego nella più lontana (temporalmente e geograficamente) Isola di Taprobane in Sri Lanka, il clima mediterraneo si traduce in contaminazioni tropicali, caratteri minacciosi che abitano la scena si mescolano ai volti familiari all’artista. Un baldacchino liberamente ispirato alla dimora del Conte de Mauny in Sri Lanka fa da eco a un arazzo, realizzato su disegno inedito, à la Depero; pale che minacciose incombono immediatamente sopra lo spettatore creano un clima di angosciosa attesa e di attenta partecipazione.
L’Italia delle persecuzioni che anticiparono e seguirono le leggi razziali del ’38, con centinaia di omosessuali che vennero allora esiliati per volere del Duce nelle isole di Ustica, Ventotene, Favignana (G. Goretti, T. Giartosio, La città e l’Isola, Omosessuali al confino nell’Italia Fascista, Donzelli Ed. 2006), sarà solo una delle conseguenze del clima culturale cui l’artista ci riporta, mischiando stili, linguaggi e riferimenti diversi. Qui qualcosa sembra essere già avvenuto, altri fatti sono in procinto di accadere. Non si guarda solo all’idiosincrasia omofoba dei Futuristi e dello stesso Marinetti, ma anche a una certa propaganda machista che in un rigurgito di intolleranza, appare non così lontana ai giorni nostri, pur a distanza di decenni.
Un ampio spettro di opere, frutto di una produzione completamente inedita, con lavorazioni artigianali in tarsia, bronzo e ore ceria, combina così fascinazione e mistero, curiosità e archivio, specifici riferimenti alla città di Milano e reinterpretazioni, citazioni letterarie (i versi di Ada Negri che ricoprono l’Alfa Romeo GTV 2000) e invettive cinematografiche (Il Conformista di Bernardo Bertolucci), per concludersi infine con eventi storici e drammatici, quali l’omicidio di Pier Paolo Pasolini.
La mostra sarà accompagnata da un testo di Rachele Ferrario.
KURA.
THAN HUSSEIN CLARK. L’Isola dei Baci (Disappearing Acts)
3 aprile – 20 giugno 2019
Curators: Ilaria Marotta, Andrea Baccin
Assistant Curator: Leonardo Caldana
Curators Board: Lorenzo Benedetti, Anthony Huberman, Samuel Leuenberger, João Mourão, Luis Silva and David Reinfurt
Organizzazione: CURA.
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L’artista svizzero Yves Scherer (1989, vive e lavora a New York) è il primo protagonista invitato nell’ambito di Fonderia Artistica Battaglia’s Open Studio Residency Program, il programma di residenze, già avviato da Fonderia Artistica Battaglia nel 2014, e ora affidato alla Direzione Artistica di CURA.
L’opera di Yves Scherer, prodotta in Battaglia, traduce un’evoluzione inedita della ricerca dell’artista attorno agli archetipi della mascolinità e dell’infanzia, attraverso un lavoro che combina tecnologia, meccanica e l’antica tecnica della fusione in bronzo a cera persa.
La presentazione dell’opera sarà accompagnata da una conversazione dell’artista con il curatore Samuel Leuenberger.
Fonderia Artistica Battaglia
Open Studio Residency Program #01
YVES SCHERER, Boy (2019)
3 aprile – 10 maggio, 2019
Artistic Direction: CURA.