The Aestethics of Emptiness

Informazioni Evento

Luogo
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI VENEZIA
Fondamenta Zattere Allo Spirito Santo, 423, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
21/02/2022
Generi
festival

Festival internazionale Japan Contemporary Arts in Venice.

Comunicato stampa

Dal 21 al 24 febbraio 2022 si svolgerà a Venezia il Festival internazionale Japan Contemporary Arts in Venice, “The Aestethics of Emptiness”. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra Accademia di Belle Arti di Venezia, Conservatorio di Musica Benedetto Marcello e Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari Venezia (istituzioni veneziane già riunite nel polo Study in Venice). Inoltre, vanta la collaborazione della Fondazione Ugo e Olga Levi, del Museo d’Arte Orientale di Venezia e della Fondazione Giorgio Cini, ed è finanziata dalla Japan Foundation.

Il Festival prevede performance musicali, concerti, workshop, conferenze, incontri con artisti giapponesi e visite guidate che si terranno nelle sedi di Accademia, Conservatorio e Università Ca’ Foscari Venezia e avranno come denominatore comune la scoperta dell’affascinante mondo nipponico esplorato con approcci multiformi e multidisciplinari.

«L'idea di pensare ad un progetto sul Giappone parte da lontano, quando nel 2019, guardando ai futuri Giochi Olimpici che si sarebbero dovuti tenere a Tokyo nel 2020, si è pensato di proporre un progetto culturale che ci potesse collegare a questo importante evento sportivo internazionale» afferma la prof.ssa Cecilia Franchini, referente del progetto per il Conservatorio Benedetto Marcello. «Ovviamente, a causa della pandemia tutto si è fermato fino a quando, nel dicembre del 2020, abbiamo ripreso in mano l’idea. Il processo che ci ha portati oggi a celebrare questo evento è stato lungo e talvolta difficoltoso e ci siamo dovuti più volte adattare all’evoluzione della situazione pandemica. Nonostante tutto, i nostri sforzi sono stati ripagati e abbiamo dato vita a un progetto multidisciplinare molto intenso, che consiste in una vera e propria full immersion nell’arte e nella cultura giapponese».

Il prof. Bonaventura Ruperti, docente di Lingua e letteratura giapponese e Teatro giapponese presso l’Università Ca’ Foscari Venezia, sottolinea che «riuscire a condurre in porto questa magnifica ricchezza di eventi musicali e artistici a Venezia di questi tempi, con artisti giapponesi, è un'ardua impresa, perché il Giappone è assai prudente e ancora in parte chiuso per ingressi e uscite. Si tratta di un gesto di speranza verso la riapertura degli antichi legami che congiungono il Giappone con questa città e un ringraziamento speciale va alla Japan Foundation, che ha garantito la presenza di artisti giapponesi dall'Europa». Continua il professore, «tra i bellissimi programmi dei concerti previsti, tutti animati da artisti giapponesi in interazione con i musicisti del Conservatorio, ve ne sarà uno dedicato alla prima ambasceria giapponese che giunse in Italia e visitò anche Venezia nel 1585, programma che fa rivivere proprio le musiche che i giovanetti giunti dal Giappone conobbero in quegli anni nel loro favoloso viaggio. Ma in tempi moderni, proprio a Venezia nel 1954 giunse la prima tournée all'estero di artisti del teatro nō, il teatro più illustre della tradizione, artisti che si esibirono all'isola di San Giorgio. Anche i primi corsi di lingua giapponese a Ca' Foscari risalgono al lontano 1873, perciò il Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea ha voluto dare, oltre a un aiuto organizzativo, il suo contributo con un Convegno che si terrà in Auditorium Santa Margherita dedicato alle arti giapponesi contemporanee ma anche alle radici antiche, con il nutrito supporto di colleghi e studenti».

L’Accademia di Belle Arti di Venezia ospiterà l’artista Ōki Izumi e il prof. Riccardo Caldura, direttore dell’Accademia, le dà il benvenuto con queste parole: «Siamo lieti di presentare Ōki Izumi in un incontro che si terrà nell’Aula Magna dell’Accademia il 23 febbraio, nell’ambito di questa fantastica iniziativa nata dalla collaborazione tra la Japan Foundation e le istituzioni veneziane per la formazione superiore. Ōki Izumi, artista che vive e lavora fra il suo paese e Milano, utilizza il vetro, di produzione industriale, per realizzare straordinarie opere d’arte, opere nelle quali la trasparenza, la lievità, il dinamismo delle forme nella loro modularità compongono sia singoli elementi, sia più complesse installazioni spaziali».

«La Fondazione Ugo e Olga Levi appoggia da sempre le iniziative del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e la recente convenzione sottoscritta tra i due Istituti testimonia e rafforza la reciprocità di intenti e di ricerca. Il progetto del Festival sul Giappone è un'occasione unica per testimoniare questo sodalizio: la Fondazione Levi infatti non solo ospiterà il concerto De Ioin à rien del 24 febbraio alle ore 17:30, ma partecipa al convegno The aesthetics of Emptiness II. Cinema, musica con un intervento di Roberto Calabretto, presidente del Comitato scientifico, e alla presentazione di due concerti serali al Conservatorio con Paola Cossu e Angelina Zhivova, degli Alunni Levicampus.« Giorgio Busetto, direttore Fondazione Ugo e Olga Levi

Tra le istituzioni coinvolte la Fondazione Giorgio Cini che quest’anno ospita la seconda edizione di Homo Faber, il grande progetto dedicato alla valorizzazione dell’alto artigianato artistico con un focus speciale sui maestri d’arte giapponesi. L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, che promuove fin dalla sua fondazione la conoscenza delle diverse culture musicali, collabora con l’organizzazione di due eventi che vedono protagonisti gli spettacolari tamburi giapponesi del gruppo Munedaiko al Conservatorio Benedetto Marcello (21-22 febbraio 2022).

Partecipa all'organizzazione dell'evento anche il Museo d'Arte Orientale di Venezia, primo Museo statale d'arte asiatica in Italia afferente alla Direzione regionale Musei Veneto del Ministero della cultura, che ha per lo più opere giapponesi del periodo Edo. Il 22 febbraio, nell'ambito della manifestazione, il Museo offrirà una visita guidata a cura della direzione e dello staff ai convegnisti.

Il programma del Festival internazionale Japan Contemporary Arts in Venice, “The Aestethics of Emptiness” prevede una serie di iniziative (conferenze, momenti musicali, visite guidate, ecc.) che coinvolgono decine di studentesse e studenti, e numerosi artisti, docenti ed esperti, e permetterà di entrare in questo mondo così affascinante, cominciando fin dall’antichità un percorso molto vario, articolato e sicuramente ricco di sorprese.

Il programma dell’evento è consultabile online (www.conservatoriovenezia.eu/eventi/). Per partecipare alle attività, tutte gratuite, sarà obbligatorio prenotarsi (https://forms.gle/xYPSyzURDqGGUsvV6) e possedere il Green Pass a norma di legge.

La civiltà giapponese è un ricettacolo di mezzi toni e sfumature, di spazi vuoti che non vanno subito colmati ma goduti come sono, di un’infinità di arti che hanno come scopo non il prodotto estetico ma l’atto che arricchisce il rapporto. Rapporto con le persone, rapporto con la natura, rapporto con le cose.