The Architects Series – Weiss/Manfredi

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO FMG PER L'ARCHITETTURA
Via Ambrogio Da Fossano Bergognone 27, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

ogni giovedì e venerdì: 16.00 – 19.00

21-22 Marzo 2019 Solo su appuntamento

Vernissage
21/02/2019

ore 18,30

Artisti
Weiss/Manfredi
Generi
architettura

Con l’arrivo del nuovo anno, The Architects Series continua a raccontare gli studi di architettura più influenti del panorama internazionale. Il nuovo protagonista sarà WEISS/MANFREDI, nato a New York dalla coppia nel lavoro e nella vita composta da Marion Weiss e Michael Manfredi.

Comunicato stampa

Il 2019 inizia con un nuovo appuntamento di The Architects Series, il format espositivo curato da The Plan che dal 2018 anima gli eventi della galleria milanese dei brand Iris Ceramica e FMG Fabbrica Marmi e Graniti.
La premiere del 21 febbraio sarà dedicata a WEISS/MANFREDI Architecture/Landscape/Urbanism, fondato a New York nel 1989 dalla coppia nel lavoro e nella vita composta da Marion Weiss e Michael Manfredi. Una collaborazione proficua, impostata sulla volontà di dare una visione unitaria tra diverse discipline, che convergendo sono capaci di delineare l’identità precisa di un luogo, cogliendone punti di forza e di debolezza.

Secondo la peculiare visione dello studio, l’architettura dovrebbe infatti interessarsi a qualsiasi costruzione; le accentuate distinzioni disciplinari tra architettura, arte, ecologia, architettura del paesaggio, ingegneria e urbanistica marginano lo stato del progetto architettonico, precludendo nuovi paradigmi per le ambientazioni contemporanee. La collaborazione tra i due fondatori è stata avviata proprio dal desiderio di mettere in discussione una visione così limitata: la ricerca diventa perciò l’opportunità per considerare, sia in termini fisici sia disciplinari, un territorio più ampio per esprimere il proprio potenziale creativo.

Consapevoli che un progetto non parte mai da una tabula rasa, Marion e Michael si approcciano ad ogni contesto come ad un inedito capitolo architettonico ricco di possibilità, in cui inserirsi con nuove opportunità, nuove visioni e scenari. Ogni progetto, indipendentemente dalla scala, è un sito fertile per testare la capacità di una più ampia definizione di design, immaginando una pratica critica che sia uno strumento attivo nel plasmare la cultura contemporanea.

Alcune tra le referenze più importanti, massima espressione del loro modus operandi e della loro personale visione, sono l’Olympic Sculpture Park di Seattle - un progetto che va a ricucire e valorizzare una porzione della città frammentata e poco sfruttata -, il Brooklyn Botanic Garden’s Visitor Center - in cui la fusione tra architettura e paesaggio è ottenuta con forme sinuose e fluide - il Centro per le Nanotecnologie della University of Pennsylvania a Philadelphia - che propone un’interazione tra il mondo accademico e la città - e il più recente Tata Innovation Center che ridefinisce Roosevelt Island come polo fondamentale della Cornell Tech.

Le peculiari realizzazioni hanno consentito a WEISS/MANFREDI di guadagnare una posizione di spicco tra gli studi di architettura impegnati nella ridefinizione del rapporto tra costruzione, paesaggio, infrastrutture e arte: l’Architectural League di New York li ha citati come una delle “voci emergenti” del panorama internazionale e hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui la Tau Sigma Delta Gold Medal, la New York AIA Gold Medal e l’Academy Award in Architecture da parte dell’ American Academy of Arts and Letters.

Michael Manfredi e Marion Weiss accompagneranno la proiezione di “The Architects Series
- A documentary on: WEISS/MANFREDI” con la lecture “Lines of Movement”.
La conversazione affronterà e indagherà le tematiche che hanno ispirato l’omonima installazione immersiva, realizzata in occasione della 16° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia.
“Lines of Movement” sarà inoltre lo spunto per introdurre ed esaminare le condizioni della progettazione contemporanea in un secolo in cui si deve far fronte a una quantità limitata di risorse e in cui l’architettura deve confrontarsi con le sfide poste dai cambiamenti climatici e dall’isolamento sociale.