The Besieged Courtyard (Il cortile assediato)

Informazioni Evento

Luogo
ISTITUTO SVIZZERO
Via Del Vecchio Politecnico 3, Milano, Italia
Date
Il
Vernissage
15/04/2023

ore 17

Generi
performance - happening
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Lettura teatrale.

Comunicato stampa

Nell’ambito della Milano Art Week e di miart 2023, il cortile di fronte all’Istituto Svizzero ospita The Besieged Courtyard (Il cortile assediato).

Michèle Graf e Selina Grüter, con Francesca Flora, Isabella Mongelli e Li Tavor
The Besieged Courtyard (Il cortile assediato)
Lettura teatrale con una composizione di Li Tavor
Durata: 45 min

Giovanna Zangrandi (13 giugno 1910-21 gennaio 1988) è nata come Alma Bevilacqua a Galliera (Emilia Romagna) ed è cresciuta in una famiglia borghese. Si laurea all’Università di Bologna in chimica e geologia nel 1933. Dopo un periodo come assistente universitaria, si trasferisce a nord, sulle Dolomiti, per assumere un incarico di insegnante. Nel 1943 l’insegnamento viene interrotto dalla sua partecipazione alla resistenza antifascista. Come corriere, consegna cibo, armi e documenti tra le bande partigiane in montagna. Dopo la guerra, rimane nelle Dolomiti e inizia a scrivere con il suo pseudonimo, Giovanna Zangrandi.

Rifugge dal definirsi scrittrice, che per lei suggerisce lo pseudo-intellettualismo e le meschine preoccupazioni dell’élite letteraria. Attiva sia in autobiografia sia in narrativa, bilancia il suo interesse per le tradizioni narrative con il suo impegno a scrivere a partire dalle sue esperienze di combattente della resistenza e antifascista. Nel 1970 il morbo di Parkinson le impedisce di scrivere e trascorre gli ultimi anni di vita sulle Dolomiti.

Nel racconto Il cortile assediato, Zangrandi descrive gli anni della sua infanzia, trascorsa con genitori socialisti, e l’influenza della retorica fascista appresa a scuola.

Michèle Graf e Selina Grüter hanno tradotto Il cortile assediato (The Besieged Courtyard) dall’italiano all’inglese, annotando l’opera per contestualizzare alcune espressioni e modi di dire che compaiono nel testo e per sottolineare i momenti di intraducibilità. In questa occasione, estratti del testo italiano e inglese saranno rappresentati in una lettura teatrale.

Prima del reading, alle H16:00, il pubblico avrà l’occasione di visitare la mostra attualmente in corso all’Istituto Svizzero, Reek of past pitfalls, in compagnia dell’artista Caterina De Nicola, che sarà in dialogo con la curatrice Gioia Dal Molin.

L’evento fa parte di STATE OF MIND/STATO D’ANIMO, una serie di eventi all’Istituto Svizzero a Milano.

A partire dall’autunno 2020 ripercorriamo lo stato dell’arte, del mondo e dell’anima attraverso una serie di eventi regolari, tra i quali screening, dialoghi, listening o workshop. STATE OF MIND/STATO D’ANIMO si nutre anche dell’esperienza della pandemia e dei lockdown, che ci ha insegnato, tra le altre cose, che leggere apre mondi, che le persone possono essere vicine anche su Zoom o che prendersi cura di se stesse/i e delle/degli altre/i è salvifico. Inoltre, se da una parte questo periodo ci ha ricentrato su noi stesse/i, dall’altro ha sensibilizzato i nostri occhi a nuovi e rivalutati aspetti della vita: il nostro stato d’animo e lo stato del mondo. Riflettiamo sui temi che ci riguardano e ai quali vogliamo dedicarci; sulle cose che possiamo fare e su ciò che vogliamo imparare; ci chiediamo in quale mondo viviamo e in quali condizioni vogliamo lavorare. Siamo convinte/i che l’arte e la cultura siano fondamentali in questo contesto, in quanto si pongono domande e forniscono spunti di riflessione.

Gli eventi di STATE OF MIND/STATO D’ANIMO si legano al programma espositivo dell’Istituto Svizzero, non senza attingere da altri temi. Il progetto vede la partecipazione di artiste/i, e altre/i attrici/attori del mondo dell’arte provenienti non solo dalla Svizzera, ma anche dall’Italia e dal resto del mondo.

L’evento può essere fotografato e/o videoregistrato per scopi di archiviazione, educativi e promozionali,e per scopi promozionali correlati. Partecipando a questo evento, date il vostro consenso a essere fotografate/i e/o videoregistrate/i.

Biografie:

Francesca Flora è una scrittrice e performer che utilizza la propria voce, e le sue alterazioni macchiniche, per esplorare le potenzialità affettive e semiotiche del linguaggio poetico in relazione alle dinamiche politiche radicate nel quotidiano.

Michèle Graf e Selina Grüter sono un duo artistico, vivono a New York e lavorano con il linguaggio e la traduzione. Hanno studiato arti mediatiche all’Università delle Arti di Zurigo e partecipato al Whitney Independent Study Program. Tra le mostre e le performance più recenti figurano galleria Fanta a Milano; Kevin Space di Vienna; Whitney Museum of American Art, Kunsthalle di Friburgo ed Emily Harvey Foundation di New York.

Isabella Mongelli è un’artista con base a Genova e Milano, che lavora attraverso la performance e altri media. È interessata ad azioni semplici all’interno di aree tematiche complesse, rinviando il significato a favore dell’ironia e dell’emozione. Il suo lavoro è stato presentato al MAXXI dell’Aquila; Xing Bologna; Dipartimento di Antropologia, Università di Milano Bicocca; Auto Italia South East London; Short Theatre Festival; PAV Parco Arte Vivente; Fondazione Pino Pascali.

Li Tavor è un artista sonor* e visiv* con sede a Zurigo. La loro pratica negozia le relazioni e le nozioni di tempo, spazio e corpo. Hanno studiato architettura al Politecnico di Zurigo e composizione elettroacustica alla Zurich University of the Arts. Tra le mostre e le performance più recenti figurano Haus Konstruktiv, Zurigo; Swiss Art Awards; Istituto Svizzero, Milano; NGV, Melbourne; Kunsthalle Fribourg; Sharjah Architecture Triennale e il Padiglione svizzero alla Biennale di Architettura di Venezia.