The Lightning is a Yellow Fork
Gli artisti in mostra esplorano l’ignoto del nostro contemporaneo, attraverso il loro lavoro e le loro pratiche.
Comunicato stampa
La Galleria Alessandro Albanese presenta The Lightning is a Yellow Fork mostra collettiva che include gli artisti Agnes Questionmark (Roma, 1995), Danni Pantel (Erlangen, 1989), Leilei Wu (Ningbo, Cina, 1997), Mattia Sugamiele (Erice, 1984) e Zach Reini (Denver, 1990) a cura di Anna Vittoria Magagna.
Il titolo è una citazione dell’omonima poesia di Emily Dickinson e riprende i versi "The Lightning is a yellow Fork/ from Tables in the Sky" che evocano l’immagine straniante di un fulmine improvviso, paragonato a una forchetta gigante in caduta da un vasto tavolo cosmico, un riferimento conturbante sull’ignoto e l’universo.
Gli artisti in mostra esplorano l’ignoto del nostro contemporaneo, attraverso il loro lavoro e le loro pratiche. Mattia Sugamiele si concentra sulla trasformazione dell’immagine, che cambia continuamente, svuotandosi da quel sistema di segni che era in grado di evocare, creando un vuoto in cui la tecnologia trova il suo spazio. I lavori pittorici e scultorei vivono di due vite tra sperimentazione digitale e fisica, con materiali che spaziano dai colori lavorati con l’aerografo, immagini digitali fino a tessuti e ovatta di recupero. Diversamente, Zach Reini, fa riferimento a un indice di segni ben preciso, attingendo al registro della cultura pop e mediatica, per investigare il retaggio della nostra società capitalista, l’utilità della nostalgia e la natura volubile dei sistemi culturali basati sul commercio. Anche il lavoro di Danni Pantel si concentra su un aspetto della condizione umana, dando voce al paesaggio enigmatico dell’irrazionale e il subconscio. Le aree pittoriche luminose e nettamente delineate vengono ripetutamente sovrapposte da linee sottili in bianco e nero, che riflettono la ricerca di un equilibrio caotico quale condizione dell’uomo.
Il lavoro di Agnes Questionmark parla della condizione biologica e genetica dell’umanità. Le sperimentazioni dell’artista partono dalle origini di natura acquatica, in cui la vita subacquea si specchia nella figura fetale e si tramuta in nuovo fluido ibrido, che va oltre i limiti di genere e di specie. Infine, anche le opere scultoree di Leilei Wu espongono la metamorfosi della natura, la sua fragilità, con forme simili a invertebrati, elaborate attraverso la tecnologia contemporanea del disegno e la produzione tridimensionale. Le sue opere sono ibridi, tra organico e materiale sintetico, e interrogano il rapporto tra natura, tecnologia e riproduzione.
The Lightning is a Yellow Fork è un fulmine improvviso e rivelatore che irradia seppur in modo fugace, alcune verità della condizione umana: la sua complessa profondità emotiva, il rapporto di ibridazione tra uomo e sintetico, insieme alla frammentazione della sua storia capitalista, e del suo tempo attuale con la sperimentazione tecnologica.
Testo di Anna Vittoria Magagna