The New Dreamers
Mostra collettiva.
Comunicato stampa
Nel 2003 usciva nelle sale cinematografiche il discusso film “The Dreamers” di Bernardo Bertolucci: sullo sfondo della Parigi del 1968 -nel pieno delle proteste studentesche- i tre giovani protagonisti si isolano per giorni in una casa in un’atmosfera carica di eros dove si susseguono conversazioni sul cinema, sulla vita, sulle loro speranze e i loro sogni.
In un contesto di cambiamenti repentini e di contraddizioni profonde come quello odierno, Galleria Giovanni Bonelli presenta tre giovani artisti che offrono visioni fiabesche e oniriche solo apparentemente scollegate dalla realtà ipertecnologica di questo ultimo ventennio.
Le figure di Rachele Frison (classe 1995) agiscono e si relazionano in prossimità di alberi che rappresentano - in una sineddoche visiva- le grandi foreste che ormai non sono più su questa terra ma che popolano i miti e le leggende ai quali l’artista si ispira per le sue tele. I colori sono spesso nella scala del blu o del verde come a creare un’atmosfera di per sé slegata ad una narrazione fedele della realtà. Atmosfera che si ritrova nei lavori di Thomas Antonelli (classe 1996) dove una pittura più liquida rende i paesaggi protagonisti e dove le figure - spesso da indovinare fra le trame di una roccia o nelle curve sinuose di un ruscello - ricordano i primi abitanti del giardino dell’Eden o i primi dei dell’Olimpo. L’artista si ispira alla grande pittura nord europea del XV secolo arricchendola di colature e forme contemporanee che rimandano ad un universo simbolico tutto da scoprire dove, comunque, la Natura e il Colore, sono protagonisti. Nei lavori del giovanissimo Quadrio Curzio si ritrova un senso di sospensione e la proiezione in un luogo “altro” grazie al ricorso a colori complementari e a forme decisamente stilizzate. Guardando i lavori di Quadrio Curzio vengono in mente gli esperimenti del cinema muto di Georges Méliès dei primi del Novecento e le parole di Italo Calvino sulla “leggerezza” ottenuta con la “sottrazione di peso” da applicare, oltre che ai personaggi, alla struttura del linguaggio. L’artista ha tradotto questa sottrazione in linee semplici, nette, che ritagliano i personaggi -simili a robot con rimembranze da burattini- da uno sfondo piatto, quasi sempre monocromo, dove tutta l’attenzione viene catturata dal gesto, dalla posa e dai pochissimi elementi compositivi che contribuiscono al senso allusivo dell’immagine.
Queste tre visioni rispondono all’irrequietezza dei nostri tempi con un desiderio di pace, con la ricerca di una comunione spirituale ed un anelito evidente ad una dimensione altra da quella banalmente materialistica dei nostri giorni.
Thomas Antonelli (1996, vive e lavora a Venezia)
Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia ha proseguito gli studi a Brera (Milano). Tra le mostre collettive a cui ha partecipato ricordiamo: Emotional Fluctations, galleria Tube Culture Hall, Milano (2023); “Together/Insieme (simposio n.1)”, Palazzo Torriani, Gorizia (2023); “Take care of yourself“, galleria Stone, Cervignano del Friuli (2022); “Vastus”, Accademia di Belle Arti di Venezia, Venezia (2019); War in progress- Uomini contro”, Palazzo Attems, Gorizia (2015).
Rachele Frison (Desio, 1995. Vive e lavora a Cesano Maderno)
Ha studiato pittura all’accademia di Brera (Milano). Il suo percorso nasce dal disegno che le permette di rappresentare in maniera efficace gli ambienti avocativi e fiabeschi che costituiscono il suo principale interesse. Negli ultimi anni si è affacciata al mondo della pittura mantenendo viva la sua passione per le storie di folklore italiane, per le fiabe e, in generale, per le leggende.
Nel 2021-22 ha esposto a Lugano e, nel 2023, grazie ad alcune collaborazioni con l’Università, ha partecipato a una collettiva presso l’Art Museum di Shandong in Cina.
Gherardo Quadrio Curzio (2000. Vive e lavora a Milano)
Ancora studente all’accademia di Brera di Milano, ha già al suo attivo alcune mostre collettive tra le quali: Mirabilis, Palazzo Meravigli, Milano (2023); Icons Rebirth, Arrivada, Milano (2023); Sguardi II, Palazzo Parasi, Cannobio e altre sedi (2022).