The power of theatrical madness
In “The power of theatrical madness”, suo terzo lavoro per la scena, Fabre affronta temi come la contrapposizione dialettica di vero/falso, azione scenica/recitazione teatrale, inossidabili metafore delle dinamiche del potere.
Comunicato stampa
Testimonianza di una passione sanguigna e divorante per il teatro, “The power of theatrical madness”, è una creazione di Jan Fabre del 1984 divenuta subito leggendaria. In molte occasioni è stato chiesto all’artista belga di riportarla sulla scena, ma aveva sempre rifiutato credendo che il mito fosse più forte della realtà: questo nuovo allestimento da lui stesso curato con una generazione di giovani interpreti sembra dargli torto.
In “The power of theatrical madness”, suo terzo lavoro per la scena, Fabre affronta temi come la contrapposizione dialettica di vero/falso, azione scenica/recitazione teatrale, inossidabili metafore delle dinamiche del potere. Una miscela esplosiva, ambientata in una scenografia-installazione in cui sono proiettati dipinti della pittura classica e manierista da Michelangelo e Raffaello a Fragonard, rende ancora più esplicito il corto circuito tra arti visive e teatro. La decantata immagine del corpo che la pittura ci consegna si confronta con il movimento e la fisicità dei pirotecnici interpreti di Troubleyn che spremono gesti quotidiani fino a farne uscire il succo.
Ironico e tragico, Fabre crea momenti di danza indimenticabili, tra le atmosfere fiabesche de “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Hans Christian Andersen, metafora della menzogna del potere, e “La marcia funebre di Sigfrido” di Richard Wagner, usata come musica per intrecciare le figure erotiche del tango. Non più messa in scena, il teatro diventa strategia e può trasformarsi addirittura in un quiz crudele finalizzato a disegnare un pantheon degli autori teatrali dove tra Brecht, Cechov, Bejart e Brook, un posto privilegiato spetta a Wagner e alla sua opera d’arte totale: lì a forza di sculacciate finisce anche Jan Fabre.
janfabre.be
Concept, Regia, Set e Luci Jan Fabre
Musiche Wim Mertens
Costumi Pol Engels
Drammaturgia Maart Veldman (1984)
Performers Maria Dafneros, Piet Defrancq, Melissa Guerin, Nelle Hens, Sven Jakir, Carlijn Koppelmans Georgios Kotsifakis, Dennis Makris, Lisa May, Giulia Perelli, Gilles Polet, Pietro Quadrino, Merel Severs, Nicolas Simeha, Kasper Vandenberghe
Drammaturgia e assistenti alla regia Miet Martens e Renee Copraij
Costumi Katarzyna Mielczarek
Direzione tecnica Thomas Vermaercke
Direttore di produzione Helmut Van den Meersschaut
Vocal Coach Hans Peter Janssens
Insegnanti di Tango Tango Argentino, Marisa Van Andel & Oliver Koch
Styling Savagan Brussels
Produzione Troubleyn/Jan Fabre Vzw
Co-Produzione Desingel - Antwerp (Prima belga), Romaeuropa Festival
Collaborazioni Giulio Boato (Drammaturgia) Yorrith Debakker (attore) Zafeiria Dimitropoulou (attrice)
Prima mondiale 2012 Impulstanz International Dance Festival Vienna
Foto © Wonge Bergmann