The Spring Break Show
La mostra collettiva si compone di una serie di lavori che, ciascuno a proprio modo, permettono al visitatore di godere di una sorta di sospensione temporale offrendo la chiave di entrata a tempi e mondi “altri”.
Comunicato stampa
Come nella tradizione dello Spring Break studentesco, momento di stacco totale da affrontare con leggerezza prima della chiusura dell’anno scolastico, così la mostra si compone di una serie di lavori che, ciascuno a proprio modo, permettono al visitatore di godere di una sorta di sospensione temporale offrendo la chiave di entrata a tempi e mondi “altri”. In questa sorta di pin board per idee e progetti in divenire: Alessandro Lupi, il cui lavoro nel corso di quest’anno ha ricevuto l’attenzione dei curatori di tutta Europa, dal Portogallo alla Polonia passando per la Svezia. Giacomo Costa, di cui è esposto Ground 1 un grande lavoro di ritorno dalle mostre di Dusseldorf, presso la galleria Voss, e da quella al prestigioso UQ Museum di Brisbane, in Australia.
E poi: la matericità di Peppe Perone; la fisicità astratta di Vania Comoretti; le tele di Roberto Coda Zabetta e Andrea Chiesi; le fotografie di luoghi e persone di Olivo Barbieri e Richard Kern; i light box del giovanissimo Julian T. Un sorprendente ritratto di Matteo Basilé, che sarà protagonista di una personale, sempre per Guidi&Schoen, all’imminente edizione di PULSE NY. Si aggiungono le opere di artisti di fama internazionale quali Nobuyoshi Araki, Mario Schifano, Thorsten Kirchhoff, Davide Bramante e Luca Pancrazzi. Alex Pinna, infine, con la sua grande scultura in lana, ricorda che l’arte è in grado di svelare l’invisibile delle cose.