SPAZIO VITALE: UN LUOGO PER RIFLETTERE SUL RUOLO DELLA TECNOLOGIA OGGI
Spazio Vitale è un luogo orientato a organizzare e ospitare attività culturali improntate all’indagine della relazione tra la tecnologia e le persone. Siamo abituati a pensare il nostro rapporto con la tecnologia come una semplice relazione utente - strumento, ma la tecnologia, in particolare nelle forme digitali di comunicazione, è subentrata nel nostro quotidiano in una serie di funzioni, compiti e ruoli che prima ci erano esclusivi, trasformando gli ambiti del lavoro e della creatività, generando una simbiosi dove la convivenza produce un mutuo vantaggio, ma l’adattamento genera anche sofferenza nella parte più sensibile, quella biologica.
La missione di Spazio Vitale è di sollecitare una riflessione critica su questa relazione allo scopo di ri-impostarla su un piano di co-evoluzione armonica e di maggiore equilibrio, restituendo centralità al corpo e alle componenti non razionali dell’intelligenza umana, ossia quelle emotive e narrative. Vitale, dunque, non è solo il nome della via e dello spazio di Verona in cui la fondazione inizia la propria attività, ma anche il ruolo che si vuole ritagliare nel dibattito culturale contemporaneo. Sponsor ufficiale di Spazio Vitale è VTENEXT, una software house italiana con sedi a Verona, Milano e Londra, che propone soluzioni informatiche innovative e specifiche per clienti di varie dimensioni. VTENEXT è una società benefit che ha deciso fin dalla genesi del progetto di Spazio Vitale di essere main sponsor, condividendo pienamente lo spirito e gli intenti del progetto.
SISYPHEAN CYCLES, LA MOSTRA DI THEO TRIANTAFYLLIDIS A CURA DI DOMENICO QUARANTA
La centralità che assume l’arte in qualità di attività esclusivamente umana, in grado di sviluppare immaginari funzionali alle riflessioni attorno a cui nasce Spazio Vitale, ha decretato l’apertura al pubblico di questo luogo proprio con un percorso espositivo.
La mostra Sisyphean Cycles: Theo Triantafyllidis raccoglie, per la prima volta in un’unica installazione, quattro simulazioni dell’artista greco: Ork Haus (2022), Radicalization Pipeline (2021), Ritual (2020) e BugSim (Pheromone Spa) (2022). Inanellate secondo una narrativa che procede dalla critica del presente alla costruzione di mondi alternativi, le opere guidano lo spettatore in un percorso narrativo articolato e avvincente, e in altrettanti ecosistemi - mondi, programmati dall’artista in modo tale da modificarsi secondo un comportamento autonomo.
Le live simulation di Theo Triantafyllidis sono esempi significativi di world building, una pratica creativa oggetto di crescente interesse in ambito artistico, filosofico e letterario. Si tratta di software di simulazione che danno vita ad ambienti digitali immersivi, a volte automatizzati, altre volte interattivi, che possono assumere varie forme e adattarsi a diversi display (dalla realtà virtuale alla realtà aumentata alla video installazione). Delle “simulazioni in vitro”, sistemi completi che lo spettatore può, di volta in volta, osservare con freddezza scientifica o manipolare attivamente. Triantafyllidis si serve di questo mezzo per raccontare criticamente la realtà contemporanea, dando evidenza alle conseguenze individuali e sociali delle tecnologie di comunicazione sull’essere umano, ma anche per simulare realtà alternative che partono da condizioni radicalmente differenti.Maggiorni informazioni sulla mostra |
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LA MACCHINA NON BASTA: TRE INCONTRI SUL RAPPORTO UMANO - TECNOLOGIA
Spazio Vitale è attiva nell’organizzazione e promozione di eventi culturali, anche nella forma di momenti di incontro, socializzazione, educazione e dibattito pubblico.
Sottili, insistenti sollecitazioni ci invitano ad abbracciare uno stile di vita digitale senza troppo riflettere. Ma proprio per questo appare necessaria una riflessione collettiva perché la tecnologia, si dice, è al servizio degli esseri umani, ma oggi la realtà ci interroga e ci chiede di fermarci a pensare. Serve conoscere le tecnologie, anche nei loro risvolti meno noti e, sopratutto, è importante coltivare un atteggiamento critico e responsabile, per non rendere la simbiosi con le macchine digitali passiva e disinformata.
In occasione dell’apertura di Spazio Vitale e della mostra Theo Triantafyllidis: Sisyphean Cycles sono in programma tre incontri. Il ciclo, dal titolo La macchina non basta, vedrà Francesco Varanini e Domenico Quaranta confrontarsi pubblicamente con professionisti attivi in ambiti disciplinari diversi, accomunati da una riflessione critica sul rapporto tra umano e tecnologie digitali.Il primo incontro coinvolge Federica Patti, storica dell’arte, docente e curatrice indipendente, in conversazione con Domenico Quaranta. Il secondo incontro si intitola Intervista clinica transgenerazionale. Dialogo tra uno psicoterapeuta familiare e Alan Turing, in un dialogo tra la psicoterapeuta Francesca Turco e Francesco Varanini. Il terzo incontro, dal titolo Dal Simbionte al Cybork, vede Federico Cabitza in conversazione con Francesco Varanini.
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Davide Bonamini dal 2006 è Co-Founder di VTENEXT, società di sviluppo e distribuzione a livello nazionale e internazionale dell’innovativa soluzione Open Source CRM + BPM vtenext. CEO di VTECRM, dal 2013 è Co-Founder della startup Klondike, nata nel 2020 per semplificare l’accesso delle aziende all’Intelligenza Artificiale. Precedentemente ha avuto esperienze in Allianz Bank e PWC.Davide Giarolo dal 2006 è CEO & Co-Founder di VTENEXT, società di sviluppo e distribuzione a livello nazionale e internazionale dell’innovativa soluzione Open Source CRM + BPM vtenext. Precedentemente ha ricoperto ruoli di rilievo come Responsabile IT e Network Administrator per progetti sia nazionali che internazionali.
Francesco Varanini, presidente di Assoetica, già docente di Informatica Umanistica presso le Università di Pisa e di Udine, è autore tra l’altro di Macchine per pensare. L’informatica come prosecuzione della filosofia con altri mezzi (2016) e Le Cinque Leggi Bronzee dell’Era Digitale. E perché conviene trasgredirle (2020).
Francesca Turco, psicologa; psicoterapeuta. Esperta di Dinamiche Relazionali Familiari e di coppia con approccio sistemico e transgenerazionale. Svolge la sua professione dal 2009.
Domenico Quaranta è critico d'arte, curatore e docente all'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. È autore, tra l'altro, di Media, New Media, Postmedia (Milano 2010; 2018) e di Surfing con Satoshi. Arte, blockchain e NFT (Milano 2021) |
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