Think in Pink #1 – Gahel Zesi

Informazioni Evento

Luogo
BAR.LINA
Viale dello Scalo San Lorenzo, 49, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mar-ven 14-18; sab-dom 16-20; lun: chiuso.

Vernissage
11/03/2023

ore 18

Biglietti

Ingresso con tesseramento obbligatorio a contributo libero

Artisti
Gahel Zesi
Curatori
Andrea Acocella
Generi
arte contemporanea, personale

Primo appuntamento di Think in Pink, ciclo di mostre dedicato a studenti e curatori d’accademia, presentando Inseminazione traumatica, un grande dittico della giovane artista Gahel Zesi.

Comunicato stampa

A partire dal 11 marzo, il centro di cultura queer nel cuore del quartiere di San Lorenzo a Roma, bar.lina, è orgogliosə di ospitare il primo appuntamento di Think in Pink, ciclo di mostre dedicato a studentə e curatorə d’accademia, presentando Inseminazione traumatica, un grande dittico della giovane artista Gahel Zesi (Latina, 2001). L’opening è previsto l’ 11 marzo dalle ore 18:00 alle 22:00.

Il progetto - Think in Pink è un ciclo di mostre dalla cadenza mensile in modalità slideshow nato da un’idea di Andrea Acocella, head curator dello spazio queer e indipendente romano, bar.lina.
Il rosa da sempre è un colore che ha assunto un significato simbolico per la comunità lgbtqia+ contemporanea, per dimostrare orgoglio, identità e valori condivisi. In opposizione agli stereotipi di genere tramandati dalla cultura Occidentale contemporanea – per cui il rosa è femminile e l’azzurro è maschile – anche bar.lina ha da subito assunto il colore rosa – una particolare tonalità candy - come simbolo identitario, queerizzando di fatto lo spazio incontaminato del whitecube. Il rosa di bar.lina con orgoglio interviene là dove di solito si cerca di nascondere di uno spazio espositivo. Sono rosa infatti i passacavi, i battiscopa, le cornici delle aperture, le strombature delle finestre. Con un ritmo cadenzato il rosa si irradia e rompe e sovverte la norma della tradizione del whitecube e la sua conseguente ritualità. Il rosa si fluidifica e si espande fino ad esplodere nel cuore della lounge room, diventando il protagonista indiscusso dell’identità del luogo.
La forza del progetto risiede nel rivolgersi a tuttə ə studentə - artistə e curatorə - delle accademie d’arte italiane, che troppo spesso lamentano la totale indifferenza del sistema dell’arte per i loro lavori, sperimentando in prima persona l’esclusione e lo stigma. In secondo luogo sarà la dimostrazione di come, invece, i discorsi legati al desiderio, al corpo, alla non conformità facciano parte del linguaggio artistico quotidiano della nuova (e futura) generazione di artistə e curatori.
In questo caso ə studentə sono chiamatə ad intervenire sulla caratteristica parete rosa della lounge room di bar.lina con un unico lavoro – pittorico, scultoreo a parete o video - che si possa legare, appunto, alla ricerca queer, transfemminista e non-normativa del panorama contemporaneo condotta da sempre all’interno dello spazio indipendente di San Lorenzo.
La selezione deə partecipantə, a cura del team di bar.lina, avviene attraverso una call aperta ad artistə e curatorə, alla quale è sempre possibile candidarsi in maniera spontanea inviando la propria proposta, che si ritenga aderente alla ricerca condotta dello spazio indipendente.

Inseminazione traumatica - Inseminazione traumatica (2023) è un dittico che si compone di due dipinti realizzati con l’uso di acquerello, acrilico, inchiostro e pigmento oro su mussola non preparata e precedentemente bagnata. L’utilizzo dell’acqua fa si che la pittura scorra liberamente creando macchie di colore che si espandono come sangue su una garza.
Il titolo del dittico di riferisce ad una tipologia di accoppiamento che caratterizza alcuni insetti e animali nel quale il maschio pratica l’inseminazione perforando il corpo della femmina e quindi attraverso una lesione dell’apparato riproduttore. I soggetti presentati sono gli organi riproduttori maschile e femminile, in cui il primo si presenta eretto con degli aculei come un’arma e il secondo è avvolto da dei petali delicatamente trasparenti. Un lavoro dalle forti connotazioni di denuncia sociale legate alla cultura dello stupro e delle mutilazioni genitali, ancora troppo presente nella società contemproanea. Qui viene a rappresentare un rapporto tra i sessi in cui la virilità si trasforma in un coltello che perfora e distrugge somigliando sempre più a un rapporto animale.

Roma, marzo 2023

Gahel Zesi - Nata a Latina nel 2001, si è diplomata al Liceo Artistico Statale di Latina nel 2020, ora frequenta l’indirizzo di pittura nell’Accademia di Belle Arti di Roma. La sua ricerca affronta diversi linguaggi come la pittura, il disegno, la xilografia che nasce e prende forma dai numerosi taccuini che si presentano come archivi di immagini che creano una narrazione atemporale in cui recitano due personaggi, un uomo e una donna privi di identità in modo costante e ossessivo. Il lavoro si caratterizza da una forte componente cruda e violenta nelle azioni compiute dai soggetti e dai loro corpi che posso essere deformi, mutilati, sanguinanti, partorienti che si contrappone ad una delicatezza ironica conferita dalle tinte pastello e dalle tecniche che in genere sono matite colorate, acquerelli e acrilici. I personaggi interpretano i ruoli di genere e i loro stereotipi che vengono esasperati fino all’iperbole, estremizzati al ridicolo.
2022 – Mostra collettiva “Sensi futuri”, Teatro del Lido di Ostia
2022- Mostra collettiva “Cinguettii”, Formia, centro storico di Maranola
Instagram: @dama_esplicita