This is theatre like it was to be expected and foreseen
Accolto nel 1982 come una provocazione, “This is theatre like it was to be expected and foreseen” oggi rivela la deliberata incisività, la narrazione destrutturata e molteplice, l’intreccio infido di simboli visivi e testuali, la calcolata sequenza delle immagini, le pericolose oscillazioni fra Eros e Thanatos, che saranno la cifra di Fabre e di tanto teatro contemporaneo.
Comunicato stampa
Fece un gran baccano “This is theatre like it was to be expected and foreseen” quando nel 1982 apparve sulle scene: dal vocio delle proteste emerse l’allora ventiquattrenne Jan Fabre, imponendosi come figura di punta di un nuovo modo di fare teatro che si stava delineando.
A trent’anni da quel debutto fiammeggiante il riallestimento di questo pezzo storico, curato dal suo stesso autore e sospinto da un nuovo cast di eccezionale potenza, propone con tutta la sua energia l’idea di tradurre la lunga esperienza di Fabre artista visivo, con alle spalle anni di performance in strada e nelle gallerie, in una azione scenica per il teatro.
Per una durata di otto ore –ma il pubblico può entrare e uscire a piacimento– gli interpreti sudano, si fanno male, solidificano stereotipi alla maniera di Duchamp, gioiscono e vivono quello che a tutti gli effetti supera la finzione della “messa in scena” e diventa una “performance”. Un modo di fare teatro che al suo apparire rivoluzionò molte delle idee sulla drammaturgia, e in cui è centrale il ruolo della scenografia-installazione, immaginifica e ispirata alle arti contemporanee, in particolare all’arte povera di Kounellis e Schnabel, ma soprattutto ai lavori del giovane Fabre, che in una proiezione appare mentre si punta un revolver alla tempia.
Accolto nel 1982 come una provocazione, “This is theatre like it was to be expected and foreseen” oggi rivela la deliberata incisività, la narrazione destrutturata e molteplice, l’intreccio infido di simboli visivi e testuali, la calcolata sequenza delle immagini, le pericolose oscillazioni fra Eros e Thanatos, che saranno la cifra di Fabre e di tanto teatro contemporaneo.
janfabre.be
Concept, Set e Luci Jan Fabre
Coreografia Jan Fabre, Marc Vanrunxt
Musiche Guy Drieghe
Costumi Design Pol Engels
Performers Maria Dafneros, Piet Defrancq, Carlijn Koppelmans, Lisa May, Giulia Perelli, Gilles Polet, Melissa Guerin, Pietro Quadrino, Kasper Vandenberghe
Drammaturgia e assistenti alla regia Miet Martens e Renee Copraij
Costumi Katarzyna Mielczarek
Direzione tecnica Thomas Vermaercke
Direttore di produzione Helmut Van den Meersschaut
Styling Savagan Brussels
Produzione Troubleyn/Jan Fabre Vzw
Co-Produzione desingel, Antwerp (Prima belga) Romaeuropa Festival, Rome Internships Giulio Boato (Drammaturgia) Yorrith Debakker (Attore), Zafeiria Dimitropoulou (Attrice) Prima mondiale 2012 Impulstanz International Dance Festival Vienna
Foto © Wonge Bergmann