Thomas Qualmann – Reconfigurations
Prima personale in Italia di Thomas Qualmann (Winchester, 1983, vive e lavora a Londra), recente finalista al prestigioso Griffin Art Prize.
Comunicato stampa
A partire da giovedì 10 dicembre 2015, Burning Giraffe Art Gallery presenta la prima personale in Italia di Thomas Qualmann (Winchester, 1983, vive e lavora a Londra), recente finalista al prestigioso Griffin Art Prize. La mostra, a cura di Giuseppe Savoca, è composta da un video e otto opere su carta, la maggior parte delle quali realizzate appositamente per l’occasione.
I lavori del giovane artista londinese – disegni e video dalle geometrie infinitesimali ripetute ossessivamente – sono visualizzazioni artistiche e dinamiche di intricati modelli matematici in cui il protagonista pressoché indistinguibile è l’errore di calcolo, che modifica irrimediabilmente la ricorrenza seriale delle forme.
La pratica artistica di Thomas Qualmann è focalizzata sull’intersecazione tra sistemi grafici e informazione visiva. L’artista utilizza il disegno per investigare le logiche visive dell’architettura e della scienza dell’informazioni, creando dei pattern grafici progettati con estrema accuratezza che esplorano le tecnologie della rappresentazione. «Il mio lavoro – spiega l’artista – è un’investigazione sulle tradizioni rappresentazionali della ricerca scientifica stessa, in cui ogni opera è parte di un processo cognitivo più ampio sulla forma, la modellizzazione e la simulazione».
Nonostante la somiglianza con alcuni aspetti estetici delle funzioni logiche dei processi digitali e programmatici, ogni particolare delle opere è realizzato a mano dall’artista, disegnato a inchiostro o matita, esprimendo a livello visivo dei calcoli formulati mentalmente. Questa prospettiva “manuale” determina l’interesse principale di Qualmann, permettendogli di osservare lo sviluppo graduale delle immagini che compongono le opere in un processo che va dal basso verso l’alto. È quest’esperienza a dare forma e a ispirare la sua crescita artistica, oltre a fornirgli una struttura, limitata delle capacità umane, entro la quale lavorare.