Thorns
La mostra afferisce ad ASTUNIpublicSTUDIO, programma di mostre dedicato alle nuove tendenze
dell’arte contemporanea, rivolto ad artisti under 40.
Comunicato stampa
We aim. We miss. We live in the gaps between our intentions and the shit that doesn’t work out. So
many emotions caught in my pipe. I pound my chest to putter it out. The machinations. Glittery
enunciation. The first time I heard the sound of your voice it filled me with a sense of future perfect.
The friendship I will have had. Getting to know you. Sounding without thinking. Walking. Just walking
and heart beating. Out of sync, but in time.1”
La Galleria Enrico Astuni è lieta di presentare Thorns [Spine], mostra collettiva con opere di iah
bahia, Juri Bizzotto, Bastien Gachet, Leanne Picthall e Perla Zúñiga a cura di Cory John
Scozzari, visibile dall’ 11 luglio al 27 settembre 2024.
La mostra afferisce ad ASTUNIpublicSTUDIO, programma di mostre dedicato alle nuove tendenze
dell’arte contemporanea, rivolto ad artisti under 40.
Le opere – tra cui sculture, installazioni, dipinti e collage – anziché raggrupparsi per tecnica o in una
cornice concettuale diretta, sono state riunite per “sensibilità”. Come scrive il curatore: “in molte
delle opere esposte esiste una forma di contraddizione: alcune sono delicate ma anche conflittuali,
altre tenere ma allo stesso tempo forti, leggere ma congelate nel movimento, piccole ma allo stesso
tempo toccanti”.
Questa molteplicità viene messa in scena attraverso la rappresentazione pittorica: nel caso dei disegni
a pastelli di Juri Bizzotto della serie Transfarmer, che mostrano scene di lavoro agricolo, svolto da
mani ornate di unghie acriliche e piedi con tacchi a spillo, e nei dipinti di Leanne Picthall, uno dei
quali raffigura un'amicizia storicamente accurata per quanto improbabile tra un uomo e un orso.
Nel caso di iah bahia e Perla Zúñiga, lo stato di essere molte cose allo stesso tempo viene espresso
materialmente. Nel caso di bahia, l’artista utilizza diversi fogli di carta per creare opere murali
stratificate che sono completamente immobili, tenute in posizione con ago e filo, trasformando e
trasfigurando così un materiale malleabile in movimento. Allo stesso modo, è esposta una selezione
delle opere Untitled (Needle) di Zúñiga, dove i disegni a matita e i trasferimenti fragili e intimi
dell'artista sono trafitti violentemente da siringhe mediche che fuoriescono dal muro verso lo
1 Moten, Fred and Tsang, Wu. Who Touched Me?, in If I Can’t Dance, I Don’t Want to Be Part of Your Revolution,
2016, pag. 8.
[email protected] www.galleriaastuni.net
Bologna 40126 Via Iacopo Barozzi, 3 Ph: +39 051 4211132
spettatore, simili a quelle utilizzate dall'artista durante il suo trattamento chemioterapico per produrre
globuli bianchi.
Infine, questa ambivalenza è messa in atto a livello spaziale attraverso le installazioni scultoree di
Bastien Gachet, in cui una selezione di oggetti familiari e strani, unitamente ad interventi spaziali,
mettono in discussione le funzioni implicite dello spazio della galleria.
Come la relazione delineata nella poesia di apertura di Fred Moten e Wu Tsang, molti di noi
sperimentano la molteplicità in molti aspetti divergenti della propria vita, attraverso parentele
turbolente, sentimenti complicati e risposte contrastanti allo stato attuale del mondo. Forse siamo più
abituati di quanto pensiamo a essere fuori sincrono, ma a tempo.
iah bahia (1993, São Gonçalo – RJ. Vive e lavora a Rio de Janeiro) lavora con diversi materiali,
cercando la forma attraverso la sperimentazione, il processo e l’astrazione. Sviluppa la sua ricerca
pratica attraverso l’osservazione dello spazio abitato e la sua relazione transdisciplinare con vari
materiali, tra cui tessuti, rifiuti, carta e altri elementi compositivi e transitori. Le sue opere
evidenziano tensioni e conflitti tra materia, forma, texture e piani cromatici, e si basano su proposte
immaginative e procedurali. Esse sollecitano la riorganizzazione delle matrici impollinanti in una
poetica ecosistemica.
Juri Bizzotto (1998, Bassano del Grappa. Vive e lavora tra Losanna e Bassano del Grappa). Il
contesto dell'azienda agricola di famiglia e della zona periferica da cui proviene ha sempre
profondamente influenzato e determinato la sua ricerca. Juri Bizzotto si impegna ad articolare
ecologia, agroecologia, epistemologia e transfemminismo per pensare criticamente al legame tra
corpo, paesaggio e linguaggio. Nella sua attività artistica questo si traduce in una pratica
multidisciplinare che combina disegno, oggetti di scena, musica, video, installazione e performance.
Sovrapponendo le prospettive (corpo/paesaggio/linguaggio) intende sviluppare una pratica
anticapitalista e anticolonialista, distaccandosi da un’epistemologia stabile e immutabile, per
includere le molteplicità che partecipano e danno forma a una realtà in costante mutamento,
generando ponti tra le varie “cosmovisioni”.
Bastien Gachet (1987, Ginevra. Vive e lavora a Ginevra) è un artista interdisciplinare la cui pratica
si espande attraverso installazioni, scultura, modellazione 3D, pittura e video. Si è laureato alla Gerrit
Rietveld Academy nel 2015 e al Bard MFA nel 2022. Giocando con l’attenzione che prestiamo
all’ambiente circostante, intervenendo sull’infrastruttura dello spazio espositivo stesso, compensando
le qualità degli oggetti attraverso il loro processo di fabbricazione, sfruttando le dinamiche e le
aspettative della mostra, Bastien distorce l’universo percepibile e crea strani mondi. Interrogandosi
sulla dimensione che va dal vero al falso, indaga ciò che rende una situazione credibile ai nostri occhi,
interessandosi in particolare agli oggetti ambigui, che si collocano in mezzo agli estremi, come il
falso-trovato (falso-vero) e il falso-creato (falso finto).
Il lavoro di Leanne Picthall (1999, Genolier, CH. Vive e lavora a Borex, CH) si occupa soprattutto
di ambivalenza emotiva, più precisamente di emozioni contrastanti e/o in contraddizione tra loro.
Leanne si interessa di come questi stati, spesso difficili da descrivere, coesistano nello stesso
momento, con intensità diverse a seconda dei dipinti. È questo conflitto interno che viene trascritto
nella sua pratica, spesso sotto forma di autoritratti. Per l’artista, l’autoritratto è prima di tutto uno
strumento. Utilizzare il proprio corpo come punto di partenza le permette di plasmarlo con maggiore
controllo e libertà, sia durante l’esecuzione del dipinto che durante il processo fotografico che lo
precede. Per Picthall non ci sono questioni di identità: “Non uso il mio corpo per quello che è, ma
piuttosto per quello che mi permette di fare”.
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Perla Zúñiga (1996, Madrid. Vive e lavora a Madrid) è artista, poetessa e DJ. Dal 2016 convive con
la malattia e lavora con le tracce, le derive e le metafore che ne conseguono. Il suo lavoro esplora gli
spazi del desiderio attraverso le arti visive, la scrittura, il suono e la creazione di eventi con il suo
collettivo Culpa, fondato nel 2016 per celebrare e difendere le esistenze trans e non binarie nella
notte.
Cory John Scozzari (1988, Florida. Vive e lavora a Barcellona) è curatore, artista e scrittore.
È il direttore fondatore di Cordova, un progetto curatoriale iniziato nel 2016 a Vienna, attualmente
situato a Barcellona. Tra il 2015 e il 2019 ha lavorato come curatore presso il Thyssen-Bornemisza
Art Contemporary. Ha conseguito un MFA in curatela presso Goldsmiths, Londra, nel 2015 e un BFA
in fotografia e storia dell'arte presso SCAD, Savannah, GA, nel 2010. Ha collaborato a pubblicazioni
come Rhizome, Mousse, Spike e Texte Zur Kunst. È curatore o coeditore di tre libri: Tyler Coburn:
Richard Roe, Allan Sekula: OKEANOS e Mario García Torres: An Arrival Tale, tutti pubblicati da
TBA21 e Sternberg Press. Alcune residenze curatoriali includono HIAP a Helsinki nel 2018 e SOMA
a Città del Messico nel 2019. Alcuni dei suoi progetti recenti includono Parastu Gharabaghi:
Dare2bB&b, presso Cordova e Esther Gaton: Emil Lime presso CA2