Threesome #4 Bianco
Threesome è un progetto trasversale di commistione tra linguaggi che coinvolge artisti visivi legati alla galleria Francesco Pantaleone ponendoli in dialogo con artisti esterni e, insieme, con autori letterari.
Comunicato stampa
Threesome è un progetto trasversale di commistione tra linguaggi che coinvolge artisti visivi legati alla galleria Francesco Pantaleone ponendoli in dialogo con artisti esterni e, insieme, con autori letterari.
L'obiettivo è quello di proporre una prospettiva dinamica della fruizione dell’arte, in una logica che vede spazi, opere e artisti come soggetti attivi, dilatando i confini concettuali della narrazione e riposizionando lo sguardo anche su dettagli o particolari nuovi e non immediati. Rimescolamento delle carte in cui nulla è ovvio e tutto è possibile.
'La neve difende la propria solitudine
non vuole finestre illuminate
accanto a sé
solo lei deve risplendere.
Non vuole impronte umane
su di sé
solo cani, gatti, volpi
e cornacchie devono lasciare impronte
essi hanno il suo stesso silenzio
dentro di loro
come la luna e le stelle.'
Gunvor Hofmo
Dicono che il bianco contenga ogni colore, come se nella purezza potesse annullarsi tutto, disperdersi e sparire, accolto dalla luce. Forse a questo pensava Gunvor Hofmo quando scrisse La neve difende la propria solitudine, lei che nella sofferenza della sua vita e nel coraggio delle sue scelte perseguiva il candore della verità e della dignità. A celebrare l’immensità di questa donna due uomini, Per Barclay ed Ettore Spalletti, protagonisti insieme del quarto appuntamento di Threesome, dialoghi tra artisti attraverso i linguaggi delle arti.
Per Barclay della luce coglie ogni dettaglio, la trasparenza ed il riflesso determinano la narrazione di ambienti abitati da idee, architetture che diventano spazi irreali, regni della contemplazione.
Ettore Spalletti gli fa da eco con l’assoluto della sua opera, sembra quasi che ogni cosa converga in essa e che ogni dettagli si tuffi nel bianco per sparire, proprio come avrebbe immaginato forse Gunvor Hofmo.
Per Barclay ama silenzio che colma di luce, il dialogo che nasce tra l’immagine ed il suo doppio sono la trama di una narrazione che ogni volta si fa nuova, mostra dettagli inediti. Il gioco del doppio coinvolge e trascina dall’interno fino ai confini di una realtà che esiste solo in parte eppure è vera.
Ettore Spalletti cerca sempre il rapporto con lo spazio fisico su cui posa uno sguardo che è trascendentale, lo spazio è per lui sacro, luogo del rito in cui le arti possono tra loro cooperare in armonia, in cui i colore era chiamato a legare tutti gli elementi come fosse un sigillo. Pitture scultura e architettura insieme si fanno strumento per parlare e concorrono all’armonia dello spazio, alla gioia di chi osserva.
Infine, Gunvor Hofmo, con le sue parole, con la forza di chi non nasconde niente ha saputo farsi carico delle sue paure rendendole collettive, riempiendo quella che era l’esperienza personale di così tanto significato da travalicare il tempo e la spazio per farsi voce di molti, di tanti che non trovano il coraggio di parlare.
Il dialogo tra i tre artisti è perfetto, le voci sono all’unisono, due uomini e una donna, lontanissimi, che però ritrovano nella ricerca del candore e della profondità del pensiero la radice dell’esistenza, la risposta alla sofferenza, l’importanza del silenzio.
Agata Polizzi