Tiepolo: i colori del disegno
Oltre alla personalità del più celebre Giambattista, l’esposizione presenterà anche lavori dei figli Giandomenico e Lorenzo.
Comunicato stampa
Cosa c'è dietro i colori sfolgoranti della pittura di Giambattista Tiepolo? Dietro gli spazi enormi e profondi in cui si affollano Dei dell'Olimpo e divinità del Mito, figure in movimento entro scenografie teatrali che esplodono di luce assoluta? Cosa c'è dietro i putti che volteggiano nei cieli azzurri attraversati dalle rondini? Alla porpora morbida dei panneggi e al candore abbagliante delle statue aggraziate e dei capitelli deliziosamente ornati che riecheggiano antichità classiche mai dimenticate?
Ci sono le balenanti illuminazioni in cui le “prime idee” dell'artista veneto si fissano in segni abbreviati e stenografici sul foglio, trasformandosi in disegni. C'è un “dietro le quinte” che coglie il primo intuito, e lo trasforma in una progressione sempre originale di soluzioni, valutandone i rapporti e le connotazioni cromatiche. Fino a renderlo il miracolo di cui Tiepolo è maestro: il disegno pittorico. Che nell'utilizzo di diverse tecniche espressive, tra tratteggi a penna, inchiostro nero e bruno diluito in diverse gradazioni e steso con il pennello, lumeggiature a biacca, tocchi di matita rossa e a “pietra nera”, da vita a un sorprendente cromatismo.
A Roma, ai Musei Capitolini, dal 3 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015, arriva in una grande mostra il racconto di questo “miracolo”. Per la prima volta nella Capitale, viene descritta in maniera organica la dinamica inventiva e produttiva di uno dei maggiori incisori e pittori del Settecento veneziano, grazie all'esposizione di un cospicuo numero di fogli provenienti da istituzioni museali, fondazioni e collezioni private. Testimonianze che restituiscono il momento delicatissimo e irripetibile in cui il disegno getta le regole della straordinaria visione pittorica dell’artista, accompagnato in questa “avventura” dai figli Giandomenico e Lorenzo, in quello che fu l’ultimo grande esempio di bottega familiare all'interno di una secolare tradizione veneziana di atelier d’arte.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, Sovrintendenza Capitolina, è prodotta e organizzata dall'Associazione Culturale MetaMorfosi e da Zetema Progetto Cultura, e ideata e curata da Giorgio Marini, vicedirettore del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, insieme a Massimo Favilla e Ruggero Rugolo ricercatori e storici dell’arte veneziani.