Tina Mazzini Zuccoli – ReVisioni di un archivio fotografico
Un’esposizione tratta da un archivio privato che riflette la straordinaria personalità di una maestra modenese degli anni Sessanta, Tina Mazzini Zuccoli.
Comunicato stampa
Nell’ambito di Fotografia Europea 2017, dal tema “Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro”, Fondazione Fotografia Modena presenta un’esposizione tratta da un archivio privato che riflette la straordinaria personalità di una maestra modenese degli anni Sessanta, Tina Mazzini Zuccoli.
La mostra, a cura di Silvia Vercelli e Andrea Simi, presenta una selezione di immagini e documenti provenienti dall’archivio fotografico “Tina Zuccoli”, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e conservato presso Fondazione Fotografia, proponendone una rivisitazione fotografica contemporanea, arricchita dalle immagini di Andrea Simi e dalle video-testimonianze di persone legate all’autrice.
Archivio
L’archivio fotografico “Tina Zuccoli” è stato scelto sia per la ricchezza delle immagini di cui è composto, sia per la straordinaria personalità dell’autrice: la maestra elementare Tina Zuccoli (Imola, 1928 – Modena, 2006). Accompagnata dal marito Enzo, tra gli anni ’50 a e gli anni ‘70 la Zuccoli affiancò al suo ruolo di insegnante quello di esploratrice curiosa, compiendo numerosi viaggi nell’Artico e negli Stati Uniti, in particolare nella base spaziale di Cape Canaveral.
I coniugi Zuccoli viaggiarono nell'Artico dal 1955 al 1977, al seguito di spedizioni scientifico-botaniche; cacciatori di balene, presero parte al censimento degli orsi bianchi dell’isola di Edge e organizzarono una spedizione per la costruzione di un monumento in memoria del dirigibile “Italia” caduto nel 1928.
Da tutti i viaggi la Zuccoli tornò con immagini (diapositive 6x6, di cui molte scattate dal marito), diari e resoconti che le consentirono di pubblicare 16 diversi volumi e di essere insignita della Laurea ad Honorem in Scienze Naturali nel 1992.
La natura selvaggia del Nord non fu la sola passione della Zuccoli. L’interesse per le navi portaerei e per i viaggi spaziali diretti verso la luna degli anni ‘60 la spinsero a intraprendere una corrispondenza con la Marina Americana e la NASA, che la invitò nella base di Cape Canaveral. Nel 1969 le fu possibile realizzare il progetto che aveva denominato MO.DE.NA. (Moon Destination NASA): regalare agli astronauti della missione lunare “Apollo 11” una targa d’argento da portare nello spazio.
Fra le immagini americane si distingue per il suo valore artistico il documentario “Ombre e luci negli U.S.A.” del 1964, l’unico le cui fotografie sono sicuramente opera della Zuccoli, presentato in mostra come lavoro autoriale autonomo.
Storytelling
Nel percorso espositivo sono presenti diverse video-testimonianze di persone che hanno conosciuto Tina Zuccoli e hanno un legame diretto con i materiali contenuti nel fondo, fra cui alcuni dei suoi ex studenti: esse sono parte attiva nella costruzione del progetto e sono in grado di suggerire contatti tra archivio e contemporaneità. Fra le diverse storie, emerge il ruolo assunto dalla maestra Zuccoli dopo il terremoto in Emilia del 2012: fu lei, tra gli altri, a ispirare la ricostruzione, in particolare a Rovereto sul Secchia, dove aveva insegnato per diversi anni.
Fotografia contemporanea
Il nuovo progetto fotografico di Andrea Simi (Siena, 1973) intende dialogare con l’archivio, ricercando connessioni e tracce materiali nel presente, ripercorrendo i luoghi personali e geografici dell’autrice.
Mostra
In mostra saranno esposte fotografie e taccuini originali provenienti dall’archivio, pubblicazioni e articoli dell’epoca su Tina Zuccoli. Sarà proiettato per intero il suo reportage americano in diapositive a colori; saranno inoltre allestiti dei monitor con video-testimonianze di persone che hanno conosciuto l’autrice, accanto a fotografie contemporanee di Andrea Simi.