Tina Modotti – La grande mostra del 1929
Mostra in onore di Tina Modotti nel novantesimo della sua mostra personale a Città del Messico nel 1929.
Comunicato stampa
La mostra organizzata dal Comune di Sequals nella Villa Savorgnan di Lestans con la collaborazione di Cinemazero e il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, della Friulovest Banca di Codroipo, la Deputazione di Storia Patria, Ente Friuli nel Mondo in onore di Tina Modotti nel novantesimo della sua mostra personale a Città del Messico nel 1929. Curata da Gianfranco Ellero, si differenzia da tutte le numerose altre mostre che si succedono senza sosta ormai (a Parma, Campobasso e Jesi in Italia nei primi mesi di quest'anno!) per due fondamentali motivi: è stata divisa in due sezioni nettamente separate, intitolate “Occhi di Tina” e “Occhi su Tina”, ed è stata realizzata con relativamente poche opere: in mostra sono infatti 65 immagini.
La prima sezione accoglie soltanto le immagini realizzate da Tina ed esposte nel 1929 nella Biblioteca dell'Università Autonoma del Messico, che per la gran parte è stato possibile identificare in una mostra allora rimasta senza catalogo.
La seconda è dedicata ai ritratti di Tina, donna bellissima dalla mimica molto mobile, eseguiti da Edward Weston, Johan Hagemeyer, Jane Reece, dai fotografi di scena a Hollywood e da quel Pietro Modotti, suo zio, fotografo di successo nella Udine della “belle époque”, trascurato o sottovalutato dai biografi della nostra fotografa fino a pochi anni fa.
Disponendo le opere in due sezioni nettamente distinte si evita la commistione che spesso disorienta il visitatore delle mostre dedicate a Tina Modotti, nelle quali una still life di Tina, ad esempio, appare accanto a un ritratto della fotografa realizzato da Weston.
La seconda caratteristica della mostra di Lestans riguarda il numero delle opere esposte: poche e da meditare con attenzione.
Dall'archivio di Cinemazero il Comune di Sequals avrebbe potuto ottenere cento o duecento immagini, ma il curatore della mostra ha preferito concentrare l'attenzione del visitatore su poche decine, fra le quali ci sono quelle antologizzate da Beaumont Newhall e dai massimi critici della fotografia, come Amy Conger, la biografa di Weston.
In una terza sezione saranno proiettati il film “The tiger's coat” interpretato da Tina a Hollywood (l'unico fino a noi pervenuto) e i documentari sulla vita di Tina, girati da Silvano Castano e Laura Martines Diaz.