Tina Modotti – L’umano fervore
Una mostra che attraverso un percorso cronologico indaga gli anni d’oro della fotografia di Tina Modotti (dal 1924 al 1929).
Comunicato stampa
Tina Modotti è una delle protagoniste della grande avventura della fotografia della prima parte del Novecento e il PR2 - spazio espositivo promosso e gestito dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Ravenna - nella ricognizione sistemica che consolida Camera Work, il progetto di indagine sulla fotografia contemporanea tra giovane sperimentazione e racconto storicizzato - l’ha scelta come simbolo di pensiero e pratica di un linguaggio che ha intercettato, con la mostra “Umano fervore”, gran parte dei momenti storici più intensi e dolorosi del secolo scorso. L’assessorato alle Politiche Giovanili prosegue così il lavoro di approfondimento e ricerca sulla fotografia contemporanea, iniziato nel 2016, in collaborazione con la Scuola dei Beni culturali dell’Università di Bologna - campus di Ravenna.
Durante la conferenza stampa di presentazione della mostra, svoltasi Martedì 14 Dicembre, il dialogo instauratosi tra l’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia, e le co-curatrici della mostra, la fotografa Silvia Camporesi e la Presidentessa del Comitato Tina Modotti, Marì Domini, hanno fatto emergere il valore delle stampe che verranno esposte presso PR2. Le stampe del Comitato Tina Modotti realizzate nei primi anni Settanta da negativi originali, sono infatti, in Italia, le più vicine alla visione artistica dell’autrice e le ultime rimaste ad aver beneficiato della supervisione di Vittorio Vidali.
Silvia Camporesi ha inoltre ricordato come “Tina Modotti abbia saputo lasciare la propria impronta nella storia della fotografia del primo Novecento in soli sette anni di attività fotografica e con solo 230 fotografie”, 46 delle quali saranno per l’appunto esposte nella mostra.
L’esposizione presenta quindi un nucleo di opere che documentano il percorso di Modotti, breve e allo stesso tempo ricco di opere straordinarie. Si parte dalle celebri “Calle” del 1924 e dalla produzione nata dal sodalizio con Edward Weston sino ad arrivare all’ epos degli umili, attraversando le immagini raccolte nel Messico dolente e meraviglioso dei bambini, degli uomini e delle donne di Tehuantepec, in mezzo a un’umanità bellissima e straziante. L'allestimento include anche ritratti realizzati da Edward Weston, documenti biografici, testimonianze, scritti autografi e riflessioni che restituiscono il profilo di un’artista totale, trasparente e folgorante nelle intuizioni, nel talento inconfondibile e nella profonda puntualità di sguardo, innestato nel cuore della bellezza e della crudeltà del mondo.
Nella fotografia Modotti ha costruito una poetica struggente e meravigliosa, lasciando la traccia indelebile di un’identità nella quale si sono intrecciati arte ed esistenza, bellezza e passione, terra, corpo, cielo, polvere. La distanza del tempo permette ora di guardare con sguardo libero la produzione di quest’artista/militante rivoluzionaria, allontanandosi dallo stereotipo che, accompagnato da declinazioni romanzesche, ha spesso messo in secondo piano la sua qualità di artista, la straordinaria dimensione etica ed insieme estetica del suo lavoro.
La mostra, sarà inaugurata presso lo spazio espositivo PR2, sito in via Massimo D’Azeglio 2, il 17 dicembre alle 17.30 e sarà visitabile a ingresso gratuito fino al 20 febbraio, dal martedì alla domeni-ca dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (24 e 31 dicembre solo al mattino, 25, 26 dicembre e 6 gennaio chiusa). L’opening della mostra al PR2 sarà inoltre accompagnato dal reading dell’attrice Elena Bucci che, attraverso una selezione di scritti di e su Tina Modotti, introdurrà i visitatori alla visione delle opere della celebre fotografa.
Eventi collaterali
Nell’ambito della mostra, sabato 18 dicembre alle 17 alla sala D’Attorre di Casa Melandri è in programma la lectio magistralis “Tina Modotti - L’umano fervore”, di Silvia Camporesi con la partecipazione di Marì Domini, presidente del comitato Tina Modotti.
Il 5 gennaio invece, sempre alle 17 alla sala D’Attorre, ci sarà un incontro con il professor Claudio Natoli in occasione dell’annullo filatelico emesso per la ricorrenza dei 70 anni dalla morte di Tina Modotti.
Tra gennaio e febbraio sono inoltre in programma un laboratorio di fotografia analogica con analisi delle tecniche fotografiche analogiche (in relazione alle opere esposte di Tina Modotti) e successiva dimostrazione di utilizzo pratico della stampa in camera oscura, che sarà condotto in collaborazione con l’associazione faentina Fototeca Manfrediana; e un cineforum con proiezione di pellicole cinematografiche inerenti al contesto storico in cui si inserisce la figura di Tina Modotti (Messico post-rivoluzionario). Il calendario di queste due iniziative è in fase di definizione.