Titti Garelli – Le regine neogotiche

Informazioni Evento

Luogo
CHIESA DI SANTO STEFANO
Via Sant'Agostino, 24, 12084 , Mondovì , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

ven. ore 15.30-19; sab./dom. Ore 10-12.30 / 15.30-19.

Vernissage
12/04/2014

ore 11

Contatti
Email: ufficiostampa@piueventi.it
Artisti
Titti Garelli
Generi
arte contemporanea, personale

Una mostra-laboratorio con al centro la figura femminile, fanciulla perseguitata tipicamente neogotica, che nell’elaborazione pittorica di Titti Garelli trasmette un’estrema perizia tecnica e comunicativa e riporta alla tradizione del patrimonio cuneese.

Comunicato stampa

La stagione espositiva 2014 del progetto Il cuNeo gotico - lanciato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo per il triennio 2014-2016, a cura di Enzo Biffi Gentili – si inaugura con la mostra-laboratorio Le regine Neogotiche di Titti Garelli, allestita da sabato 12 aprile a domenica 11 maggio 2014 a Mondovì nella Chiesa di Santo Stefano.
Trentaquattro reginette che rinviano a una iconografia medievale e rinascimentale, inglese e italiana (ma anche africana e tropicale), fra cui una assolutamente inedita Monregaleisa e un’Albeisa, doveroso omaggio al territorio cuneese e al suo patrimonio pittorico gotico, dagli eccezionali affreschi del Castello della Manta nel Saluzzese a quelli meno conosciuti, ma altrettanto notevoli, del Monregalese.
Titti Garelli da anni lavora principalmente sul tema della rappresentazione della figura femminile, sovente adolescenziale o infantile, sempre inquieta o perturbante: come le sue Bambine cattive esposte sino a ieri con successo in molte gallerie d’Italia, Europa e Stati Uniti, o come queste sue Regine neogotiche, esibite in anteprima assoluta a Mondovì.
“Questo mio ultimo lavoro si articola, come nella suite delle Bambine cattive, partendo quasi sempre da immagini preesistenti, rubate dalle vecchie riviste e materiale stampato che raccolgo da anni e che reinvento per le mie creature, ridando loro una Second Life reale (e non virtuale)” precisa la Garelli.

La mostra è anche l’occasione per organizzare un laboratorio che riguarderà sia prove di rappresentazione di una imagerie femminile non convenzionale, sia la sua traduzione in diverse modalità tecniche, dal fumetto al manga all’illustrazione, sino a forme moderne di stesura di fondi d’oro.