Tiziana Pecorari – Collane per il cuore
I lavori di Tiziana Pecorari conducono, in maniera silente e senza provocare scalpore, alla configurazione di piccole sculture da indossare e che circoscrivere con la definizione di “collane” suona troppo riduttivo.
Comunicato stampa
S’inaugura martedì 23 aprile 2013, alle ore 18.30, presso lo Spazio Juliet (via Madonna del Mare 6, a Trieste, II piano), la mostra “Collane per il cuore” di Tiziana Pecorari, presentata da Marco Gnesda dell’Associazione Mimexity.
I lavori di Tiziana Pecorari conducono, in maniera silente e senza provocare scalpore, alla configurazione di piccole sculture da indossare e che circoscrivere con la definizione di “collane” suona troppo riduttivo. Quindi, superando l’idea della semplice costruzione di un manufatto, in questo caso è più corretto riferirsi a una ricerca dell’armonia che abita tra le forme, e che nel gesto trovano l’intuizione del momento. Questo percorso di ricerca ci conduce con gioia agli echi dell’India, visto che nelle sue opere intravediamo i petali gettati ai piedi dei guru, i colori delle offerte devozionali nei tempietti, l’atmosfera che porta in ricordo la magia di profumi speziati e di collane fatte, appunto, da fiori profumatissimi. Infatti, se in ambito psicologico il suo maestro è stato il prof. Claudio Naranjo, per l’ala spirituale il punto di riferimento indiscusso è Shri Parthasarathi Rajagopalachari, mentre in ambito artistico i punti di contatto culturali sono rintracciabili nella figura di Sonia Delaunay oltre che nell’artigianato indiano che l’autrice ha avuto modo di conoscere nei suoi ripetuti viaggi in India. L’artista propone al mondo, spiriti nomadi, che abitano temporaneamente le persone, che giocano insieme ai loro abiti, che poi si riposano nelle loro scatole personalizzate, che si ricordano con le foto, e che si chiamano per nome come fossero amici. Questi artefatti non sono, quindi, solo delle collane costruite sulla base di accostamenti cromatici simbolici o di gradevolezza, ma anche delle “piccole sculture per il cuore” che ci bisbigliano l’armonia del creato o che parlano a favore del nostro paesaggio interiore. Come ha scritto Lella Varesano, si tratta di “pietre, perle, bacche, conchiglie che sembrano inanellate insieme da preghiere ininterrotte, da fili sottilissimi intrisi di spiritualità… dal leggero al pesante e ancora indietro, nell’eterno ritorno incessante di pesi, misure, dimensioni, colori e morbide sfumature”. In conclusione, le parole che troviamo più pertinenti riguardo al mondo circoscritto da questa proposta sono: “luce, magia, leggerezza”.