Tiziana Pers – The Age of Remedy
Comunicato stampa
Alla Casa degli Artisti di Milano il 20 marzo 2024 alle ore 18.30 avrà luogo la première del progetto e installazione video The Age of Remedy di Tiziana Pers
in collaborazione con Triennale Milano, a cura di RAVE East Village Artist Residency e Osservatorio Futura, iniziativa realizzata nell'ambito di Koinótes. La comunità germinativa, a cura di Olga Gambari, con testo critico di Pietro Gaglianò.
Intervengono: l’artista, Francesca Disconzi, co-fondatrice Osservatorio Futura, Damiano Gullì, curatore per Arte contemporanea e Public Program di Triennale Milano, Olga Gambari, curatrice di Koinótes e Susanna Ravelli, board di Casa degli Artisti.
The Age of Remedy è un progetto per una serie di ‘oggetti performativi’: dispositivi di uso quotidiano, sono coppie di piatti d’artista (fondo e piano) numerate e firmate.
Chi prende parte all’azione con i piatti progettati dall’artista si impegna a non mangiarvi sopra carne, né pesce o derivati animali. Il progetto non chiede quindi di modificare il proprio regime alimentare, ma intende aprire una domanda sul rituale del pasto.
Si tratta di una performance collettiva in cui ogni partecipante diventa parte integrante del progetto attraverso l'accettazione delle condizioni di cessione dei piatti stessi, ovvero del patto.
Per ciascuna coppia di piatti verrà infatti prodotto un 'contratto' numerato per una tiratura di 7.781.533.400 esemplari (numero stimato di umani presenti sul pianeta al momento in cui l’opera è stata concepita, a maggio 2020 durante il lockdown). Ogni contratto farà parte dell’opera, in una mostra in progress dei partecipanti all’azione.
Il numero vertiginoso scritto su ogni piatto rimanda alla tensione verso un’utopia concreta, mentre sancisce la possibilità del progetto di trascendere la vita stessa dell’artista, nell’autonomia dell’opera.
La firma del primo contratto è la più intima e privata dell’intero progetto, ed è avvenuta tra l’artista e suo figlio Ivan, nei prati a RAVE East Village Artist Residency, tra gli animali salvati dal macello a novembre 2021, e ha costituito il primo momento reale del progetto, tramite un video realizzato durante la performance.
Durante l’azione Ivan ha firmato il contratto di impegno, e si è seduto su una trave di legno con i piatti in grembo, circondato dagli animali.
Il numero colossale, e inattuabile, scelto per la tiratura riporta l’intero percorso de L’età del rimedio allo spazio simbolico dell’arte; così la salvezza ricercata non è per il mondo intero degli animali umani e non umani ma per la consapevolezza innescata dalla scelta. È innegabile l’approssimarsi di una catastrofe planetaria, come sostenuto dalla scienza, e altrettanto improrogabile è l’adozione di soluzioni radicali per contrastarla, limitarla o ritardarla, come richiede inascoltato l’attivismo. Il rimedio però, quella cura per la quale abbiamo, qui e ora, raggiunto l’età, in qualsiasi momento e luogo, si rivolge alla persona, al suo arbitrio, alla resipiscente coscienza, alla possibilità di agire o anche solo di testimoniare una scelta diversa. “