To bid or not to bid – Contemporary curated, again!
La galleria Thomas Brambilla è lieta di inaugurare la mostra collettiva “To bid or not to bid – Contemporary curated, again!” organizzata con la collaborazione della storica dell’arte e curatrice Chiara Guidi.
Comunicato stampa
La galleria Thomas Brambilla è lieta di inaugurare la mostra collettiva “To bid or not to bid – Contemporary curated, again!” organizzata con la collaborazione della storica dell’arte e curatrice Chiara Guidi.
La mostra inaugurerà presso lo spazio espositivo “Piazzetta dei Marmi” e sarà visitabile dal 18 luglio al 18 agosto 2020 a Forte dei Marmi.
Lasciando fare a giornalisti, psicanalisti e ad un bel gruppo di psicologi, sparirebbero le bellezze costruite dall’uomo: quadri, statue, lampade, sedie, scontrini dell’autobus, libri e manoscritti. Sparirebbero ingoiati dall’ordine iconoclasta del tempo che distrugge e butta tutto in discarica. Invece, e per fortuna, al mondo esistono i collezionisti che, incuranti degli ammonimenti di psicologi e medici vari, comprano, conservano e accumulano. Certamente le implicazioni sessuali e compulsive sono evidenti, ma se anche il grande Freud passò un’esistenza di passione nel cercare, acquistare, e quindi possedere un’ingente collezione di reperti archeologici, perché stigmatizzare l’archeologia del presente di chi conserva lamette da barba?
Comprare quadri e sculture appartiene allo stesso meccanismo di “dominio del proprio parco giochi”, ma ha una necessità stringente ad ineludibile, proprio per il nostro essere uomini, civilizzati appunto, e non cavernicoli, che ci porta a voler modellare e modificare il mondo rendendolo più bello, allo sguardo e al pensiero. Essendo, il collezionista, fortunatamente impegnato nel proprio lavoro, non ha né il tempo né la capacità di dipingere, modellare, colorare ad arte, ma per fortuna ha i soldi e con quelli vuole concorrere a costruire e a trasmettere la bellezza prodotta dagli uomini.
Per rendere ancora più eccitante e competitiva questa nobile missione sono state inventate le aste. L’estasi del possesso è diventata estasi della paletta, introducendo finalmente la giusta dose di adrenalina, un’ulteriore energia per compiere il proprio “dovere” di complice nella bellezza. La versione moderna delle aste si è fatta ancora più intrigante, non solo perché ha moltiplicato il palcoscenico, ma perché ha aumentato le possibilità manipolative e speculative, facendole assomigliare anche ad un grande ed eccitante casinò, ovvero, una situazione che sembrava un compassato club per soli uomini spesso diventa una bisca clandestina.
Per ovviare ai rischi eccessivi, ai bad bid che ti lasciano senza soldi e con la fuffa in mano, per dirla alla Larry Cohen in To Bid or Not To Bid (1995), pubblicazione da cui prende spunto la mostra, le gallerie sono ancora il vero selezionatore, il discrimine tra l’eccesso e la prudenza. Le gallerie forniscono ed aggiornano il metro di giudizio a disposizione per il collezionista.
Tuttavia oggi, chi vuole una situazione tranquilla, consolidata, senza rischi e quindi senza guadagni, non si rivolga all’arte, ma direttamente alla finanza! Se invece vuole divertirsi, eccitarsi contribuendo alla persistenza dell’arte nel mondo deve fare una cosa sola: comprarla.
To bid or not to bid – Contemporary curated, again!
Exhibition space:
Piazzetta dei Marmi
Via Padre Eugenio Barsanti, 6
55042 Forte dei Marmi (LU)
Openings:
18/07/2020 - 18/08/2020
Tue-Sun – h 5:30 pm – 10:00 pm
Thomas Brambilla Gallery is pleased to inaugurate the collective exhibition "To bid or not to bid – Contemporary curated, again!" organized with the collaboration of the art historian and curator Chiara Guidi.
The exhibition will open at the "Piazzetta dei Marmi" exhibition space and it will be opened from 18 July to 18 August 2020 in Forte dei Marmi.
If we left the world in the hands of journalists, psychoanalysts and psychologists, man-made wonders would disappear: paintings, statues, lamps, chairs, bus tickets, books, manuscripts. They would all disappear, swallowed by the iconoclastic order of time that destroys everything and everything dumps. Nevertheless, and fortunately we may add, collectors exist and thrive despite the advice of psychologists and doctors of various kinds. Buying, storing, and accumulating.
Surely compulsive and sexual implications may be evident, but if the great Freud passionately spent his life seeking, buying and owning a considerable collection of archaeological artefacts, why stigmatize the archaeologist of the present times, collecting razor blades?
Buying paintings and sculptures belongs to the same mechanism of the “domination on one’s own playground”, but it possesses a urgent and inescapable necessity, linked to our being civilized humans and not cavemen, longing to mold and alter the whole world, making it more beautiful to both our sight and thought. Fortunately, the collector, being highly involved in their own job, does not have the time - or the ability – to paint, shape and artfully color; however, they have the money, and with it they can participate in building and spreading man-made beauty.
Auctions have been invented so as to make this noble mission even more exciting and competitive. The ecstasy of possession turned into the ecstasy of the bidding paddle, introducing at last the right amount of adrenaline, the true fuel with which to complete one’s duty as a “partner in beauty”. The modern version of auctions has developed an even more intriguing side, not only because it expanded the proscenium, but also because it increased the manipulative and speculative possibilities, resembling a large and exciting casino. Suddenly, a situation similar to a composed gentlemen’s club has turned into a gambling house.
In order to avoid excessive risks, bad bids leaving us without money and empty handed, as Larry Cohen would say in his book To bid or not to bid (1995), galleries still present themselves as true selectors, discriminating between excess and prudence. Galleries provide and update the yardstick at the collector’s disposal.
Nonetheless, who today seeks a calm, consistent, riskless – and profit-less– situation, should not turn to Art, but to Finance! Who instead longs for fun and excitement, contributing to the persistence of Art in the world, should do one simple thing: buy it.