Tobia Scarpa – Dall’arte della misura silenziosamente
Un’interpretazione acritica dell’opera “Melencolia I” di Albrecht Dürer.
Comunicato stampa
Marchio storico del design italiano, pensato già alla fine degli anni Settanta da Dino Gavina e tornato a vivere nel 2017 grazie a Gherardo Tonelli, Paradisoterrestre nel suo nuovo corso spazia tra passato e futuro, riedizioni di pezzi storici e nuove collezioni. Nel 2018 Paradisoterrestre ha aperto le porte della sua prima casa a Bologna, un affascinante appartamento al primo piano di un palazzo storico situato nella centralissima zona del Quadrilatero a pochi passi da Piazza Maggiore.
Nell'ambito di ART CITY Segnala 2020 in occasione di Arte Fiera, Paradisoterrestre presenta nella galleria in Via De’ Musei 4 una mostra di Tobia Scarpa, progettista che nella sua lunga attività professionale si è occupato di architettura, restauro, allestimenti, design, grafica, insegnamento.
Agli albori della sua carriera, l’architetto veneziano disegna per Dino Gavina la sedia Pigreco (1960), il divano Bastiano (1960) e il letto Vanessa (1962), pezzi diventati iconici nel panorama del design internazionale. Sempre a fianco dell’imprenditore bolognese, partecipa agli inizi degli anni Sessanta alla nascita della società Flos, per la quale ha in seguito disegnato numerose lampade tra cui Fantasma (1961), Foglio (1966) e Biagio (1968). A distanza di sessant’anni, la collaborazione si rinnova con un inedito progetto artistico: partendo da un’interpretazione di Melencolia I, capolavoro della produzione incisoria di Albrecht Dürer, Tobia Scarpa realizza tre opere in edizione limitata per Paradisoterrestre.
L’incisione a bulino, eseguita dall’artista tedesco nel 1514, vanta una fama smisurata ed è stata protagonista di riflessioni e letture diverse. Con la sua enigmatica complessità ha attirato a sé non solo esperti alla ricerca di una possibile e coerente interpretazione, ma ha anche ossessionato molti degli artisti successivi, fino alla più recente contemporaneità, tanto da poter parlare di una “persistenza” della Melencolia I di Dürer nell’immaginario collettivo.
Tobia Scarpa ha scelto di scomporre la rappresentazione, estrapolando due elementi cardine presenti nell’opera legati all’ambito strettamente geometrico-matematico: il poliedro e il quadrato magico.
Una suggestione che si tramanda da una generazione all’altra, quella dell’architetto per il misterioso solido di Dürer. Il padre Carlo Scarpa aveva a suo tempo già mostrato interesse per il poliedro tanto da dedicarsi ad un lavoro di ricerca sulla enigmatica figura. Il lato nascosto del solido, rimasto celato per cinque secoli nell’incisione düreriana, viene finalmente liberato nello spazio dell’osservatore con le due sculture, Festuca Lapis in marmo e Scudo Magico in ferro e ottone, realizzate per Paradisoterrestre da Tobia Scarpa.
Nella terza opera Geometrie Nascoste, stampa in tiratura di 100 copie, l’architetto si confronta invece con il quadrato magico, ricercando e individuando simmetrie nelle configurazioni numeriche di Dürer e di Benjamin Franklin.
L’allestimento della mostra è affidato a Pierre Gonalons, direttore creativo della galleria Paradisoterrestre.