Tobias Putrih – Obfuscation

Informazioni Evento

Luogo
PINKSUMMER - PALAZZO DUCALE
Piazza Giacomo Matteotti 28r, Genova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.30.

Vernissage
18/10/2016

ore 18,30

Artisti
Tobias Putrih
Generi
arte contemporanea

Terza personale da Pinksummer per Tobias Putrih.

Comunicato stampa

Premettendo che questo comunicato, al di là delle indicazioni oggettive di organizzazione e allestimento inviateci da Tobias Putrih circa la sua terza personale da Pinksummer, dal titolo Obfuscation, potrebbe essere del tutto arbitrario, considerando che intenzionalmente, ci siamo attenuti alla sua laconica spiegazione, senza domandare nulla in più. Trattando di offuscamento, l’idea è quella di calcare, sotto il profilo ermeneutico, la natura morfogenica di una mostra, nel cui disegno è aprioristicamente previsto, come spesso accade nel lavoro di Putrih, che la casualità debba irrompere, ma assumendo nella specifica creazione, un significato politico più esplicito. La mostra ci appare come una sorta di elogio all’opacità che si attua attraverso un gesto semplice, tendente però a oltrepassare la sua trascurabilità attraverso la ripetizione e la partecipazione, fino a cambiare lo spazio per farvi germinare nuove idee e concetti atti alla resistenza contro l’assimetria fondante del processo. Tobias Putrih in qualche modo sembra fornirci un modello in vitro di rivoluzione sociale basata sulla potenzialità energetica del gesto marginale diffuso di protesta, che offuscando il disegno dato, permetterebbe di migliorare “a-utopicamente” il benessere su scala mondiale, gettando sabbia negli ingranaggi delle gerarchie.
Viene in mente il “trattatello” seicentesco di Torquato Accetto Della dissimulazione onesta, pubblicato a Napoli sotto la dominazione spagnola e poi riscoperto da Benedetto Croce nel 1928, tempo funestato da altri oppressori, che proprio qui a Genova ebbe la sua prima edizione critica curata da Salvatore Silvano Nigro con la presentazione di Giorgio Manganelli, in una collana condotta da Edoardo Sanguineti per la casa editrice Costa&Nolan nel 1993, anno in cui Silvio Berlusconi costituì la società di produzione multimediale Mediaset e scese in politica lanciando Forza Italia, che si strutturò come partito di centro-destra nel gennaio del 1994. L’editore Carla Costa ci ha raccontato che Luciano Lama, il “moloch” della Cgil, che alle utopie divisive preferiva i fronti democratici comuni, si presentò a Genova a un incontro con la Confindustria stringendo nella mano il raffinato manuale seicentesco in cui si legge: “La dissimulazione è una industria di non far vedere le cose come sono. Si simula quello che non è, si dissimula quello che c’è” e ancora, “Da che il primo uomo aperse gli occhi, e conobbe ch’era ignudo, procurò di celarsi anche alla vista del suo fattore; così la diligenza del nascondere quasi nacque col mondo stesso” e infine, “L’eccellente dissimulatore rimane sconosciuto per sempre, perché agisce nella ricerca del bene comune”. Il trattato morale di Accetta non incita a muoversi nella nebbia della menzogna dunque, bensì a praticare l’offuscamento della dissimulazione per mantenere la proprietà dell’essere in tempi difficili.
Immaginiamo però che il progetto Obfuscation di Tobias Putrih si ispiri a un manuale più recente dal titolo omonimo: Obfuscation. A User’s guide for privacy and protest di Fint Brunton e Helen Nissembaum, entrambi ricercatori della New York University uscito nel 2015 per The Mit Press. Gli autori del manuale dichiarano subito di voler cominciare una rivoluzione che nulla ha a che fare con la piazza e le barricate, ma che si struttura man mano attraverso l’offuscamento, inteso come deliberata costruzione di informazioni ambigue e fuorvianti al fine di interferire e guadagnare tempo sulla pervasiva sorveglianza di Google e di Facebook. Questi “imperi costruiti sui dati” trasformano le informazioni in conoscenza e questa in profitto in modo del tutto assimetrico rispetto all’utente. Gli autori incitano atti di insubordinazione informali, non coordinati, come pratica di resistenza quotidiana contro la gerarchia e il potere, traendo esempi dalla storia umana e dal mondo animale. Come migliaia di colonie piccoli polipi antozoi creano la barriera corallina, migliaia di gesti marginali di insubordinazione e offuscamento, assai difficili da reprimere, creano barriere politiche e economiche.
Gli autori citano software come TrackMeNot, Ad Nauseam, e motori di ricerca come Tor, che non cancellano il nostro passeggio sulla rete, ma generano false ricerche.
Le indicazioni forniteci da Tobias Putrih rispetto al progetto Obfuscation le riportiamo infine pari:
"Chiari e trasparenti pannelli multistrato di policarbonato sono posizionati lungo i muri della galleria. Un gruppo di persone raccoglie e versa la pittura attraverso i canali interni del policarbonato che sgocciolando nelle pareti interne del pannello crea linee e motivi. La trasparenza del pannello lentamente decresce. Pozzanghere di pittura si formano sul fondo. Il processo è restituito attraverso i gesti che rimarranno registrati in una serie di piccole stampe in bianco e nero.
L'obiettivo di questo processo, è compiere gesti semplici, per realizzare prototipi di oggetti accidentali, attraverso la successione casuale di piccole azioni le quali dopo molte ripetizioni producono un risultato finale non controllato da nessuno dei partecipanti.
Il processo diventa un gioco, con vaghe regole, un gioco che lascia una traccia e un suo proprio vocabolario visivo".
La mostra sarà il risultato di un workshop con sei persone che avverrà pochi giorni prima dell'inaugurazione di "Obfuscation" , oltre alla pittura verrà usata lana, cioccolata calda liquida, carta.

La galleria è aperta dal martedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.30.
La mostra chiuderà 30 Novembre 2016

TOBIAS PUTRIH

Obufscation

Opening October 18th 2016, h 6.30 p.m.

Press release

Please be advised that, apart from the actual set up information sent by Tobias Putrih for the preparation of Obfuscation, his third solo show at pinksummer, the following press release may be totally arbitrary as we have been intentionally sticking to his laconic explanation, without asking anything more. By dealing with obfuscation, our idea is to trace in hermeneutic terms the morphogenetic nature of an exhibition, which project, as it often happens in Putrih’ works, envisions chance breaking in and assuming a more explicit political meaning if compared to some previous works. The exhibition looks like some sort of homage to opacity, enacted through a simple gesture, that tends to exceed its irrelevance through repetition and participation, until it changes the gallery space in order let new ideas and concepts germinate and stand against the process' founding asymmetry. Somehow, by doing so, Tobias Putrih seems to provide us with an in vitro model of social revolution based on the energetic potential of any marginal gesture of protest, that, by obfuscating the given pattern, would allow to improve “a-utopically” worldwide welfare, just by throwing sand in the gears of hierarchies.
It comes to our mind 17th century “trattatello” by Torquato Accetto Della dissimulazione onesta (On honest dissimulation), published in Naples under the Spanish domination and discovered later by Benedetto Croce in 1928, a time devastated by other oppressors, right here in Genoa had its first critical edition, edited by Salvatore Silvano Negro with a forward by Giorgio Manganelli, part of a series of books directed by Edoardo Sanguineti for the publishing company Costa&Nolan in 1993, year in which Silvio Berlusconi founded his broadcast company Mediaset and took the field by launching Forza Italia, that became a center-right party in January 1994. The publisher Carla Costa has told us that Luciano Lama, the “moloch” of CGIL (Italian workers union), who would rather like common democratic fronts than dividing utopias, on the occasion of a meeting with Confindustria in Genoa, held in his hand a copy of that fine 17th century handbook where is written: “Dissimulation is a way not to let see things as they are. What is not there is simulated, it is disguised what is there” and also, “As soon as the first man opened his eyes and knew he was naked, he managed to hide himself from the sight of his maker too; therefore the skill of hiding was almost born with the world itself" and finally, “the excellent dissimulator remains unknown forever, as he acts in the search of common good”. Basically, Accetto's moral treatise does not incite to act in the fog of lie, but to practice the obfuscation of disguise to maintain the being-property in difficult times.
We think though that Tobias Putrih's Obfuscation refers to a more recent eponymous handbook: Obfuscation. A User’s guide for privacy and protest by Fint Brunton and Helen Nissembaum, both researcher at the New York University, issued in 2015 by The Mit Press. The authors of the handbook declare right away the intention to start a revolution that has nothing to do with squares and the barricades, but that grows up little by little through obfuscation, meaning deliberated construction of ambiguous and misleading information aiming to interfere with and slow down the pervasive surveillance of Google and Facebook. Such “data based empires” turn information into knowledge and knowledge into profit in a completely asymmetric way in respect of their users. By drawing examples from human history and the animal world, the authors urge to informal insubordination actions, not coordinated, as daily practice of resistance against the hierarchy and power. Same as thousands colonies of small anthozoic octopuses make up the coral reef, thousands of marginal gestures of insubordination and obfuscation, very difficult to repress, create political and economical barriers. The authors mention some software such as TrackMeNot, Ad Nauseam, and Tor network, that do not delete our tracks from the web, but generate fake searches.
Finally, here are the notes provided by Tobias Putrih on his project Obfuscation, verbatim quoted: “Clear, transparent multilayer polycarbonate panels are placed along the walls of the gallery. A group of people gathers and pours the paint through the inside channels of the polycarbonate and as it drips down the panel’s interior walls it creates lines and patterns. Transparency of the wall is slowly decreasing. Puddles of paint form at the bottom. Process is recorded through the gestures and edited in a series of small black and white prints.
The goal of this process, is to make simple gestures, to make prototypes of accidental objects, a space created gradually by succession of small actions which after many repetitions produce a final result not controlled by any of the participants.
The process becomes a play, with a loose rule and a play leaves a trace and its own visual vocabulary”.
The show will be the result of a workshop with six people that will happen few days before the opening of Obfuscation in which together with the paint will be used wool, liquid hot chocolate, paper.