Tom Anholt – Ancient Games
ProjectB presenta Ancient Games la prima personale in Italia dell’artista inglese Tom Anholt. Accompagnata da un testo di Jane Neal, la mostra esplora il sofisticato linguaggio dell’artista attraverso dodici dipinti ad olio di varie dimensioni, da piccoli pannelli, ai grandi dipinti.
Comunicato stampa
ProjectB presenta Ancient Games la prima personale in Italia dell'artista inglese Tom Anholt. Accompagnata da un testo di Jane Neal, la mostra esplora il sofisticato linguaggio dell’artista attraverso dodici dipinti ad olio di varie dimensioni, da piccoli pannelli, ai grandi dipinti.
Opere dense di riferimenti a cavallo tra arte Islamica e Medievale, dove è evidente il processo di stratificazione storica non solo artistica, ma anche personale dell’autore, nato a Londra da madre Irlandese e padre Persiano.
Un percorso narrativo in cui restano evidenti i segni della mano dell’artista - sabbiature, tagli - ma anche errori per uno stile difficilmente inquadrabile tra il gotico e l’espressionismo.
Colore e pennellate che dipingono l’attimo tra il sonno e la veglia, figure famigliari che si muovono su un orizzonte distante, il luogo dove nasce il regno di Tom Anholt.
ANCIENT GAMES
Tratto da un testo di Jane Neal
Le recenti ricerche di Tom Anholt prendono le mosse dal libro delle ore. L’artista è particolarmente interessato alla narrativa generale che pone la domanda del posto che occupa la religione nella pittura contemporanea; una questione che se non anacronistica è diventata sempre più scomoda nel mondo occidentale contemporaneo.
Non che Tom Anholt voglia essere letto come “arcano”, ma piuttosto sensibile a quello spirito contemplativo che ha visto nascere l’arte religiosa guidata dal forte impegno personale dell’autore.
Tom Anholt si sente parte di quella generazione di artisti post-moderni e post-internet che può essere ispirata contemporaneamente da quasi tutto lo scibile, dall’arte medievale a quella Indiana, fino ai dipinti contemporanei, grazie a quell’immenso archivio disponibile su Internet e istantaneamente accessibile dal computer dello studio. Un artista che si lascia ispirare dal mondo fisico non meno che da quello virtuale con il viaggio in Sicilia nel 2013 che segna un importante punto di svolta nella sua carriera. Una piccola isola ricca di storia e di cultura, particolarmente evidenti nello stile decadente delle sue strade; Tom Anholt è rimasto particolarmente affascinato dalla sovrapposizione di stili architettonici: la scoperta di una cattedrale barocca - ad es. prima moschea - ma costruita sui resti di un tempio romano. La cannibalizzazione del passato sul presente e la presenza costante di un luogo sacro attraverso 2000 anni di storia.
Elementi che hanno portato l’artista a riflettere sulla stratificazione archeologica di un sito alla stessa maniera dell’evoluzione di un dipinto.
BIOGRAFIA:
Tom Anholt è nato a Londra nel 1987; nel 2010 si trasferisce a Berlino, dove vive e lavora.
Ha studiato arte a Falmouth, al Chelsea College of Art e alla Konstfack di Stoccolma.
Ha partecipato a diverse mostre collettive e la Galerie Mikael Andersen gli ha dedicato due personali a Copenaghen e una a Berlino tra il 2013 e il 2015.
Le sue opere sono già parte di diverse collezioni internazionali, tra le quali: Michael e Susan Hort, New York; Carole Server e Oliver Frankel, New York; Ole Faarup, Danimarca; DBC (National State Library), Copenhagen; Manfred Herrmann, Berlino; Lopez, Lussemburgo.