Tommaso Andreocci

Informazioni Evento

Luogo
RACCOLTA MANZU'
Via Laurentina 72, Ardea, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a giovedì 9,00/14,00, venerdì e sabato 14,00/20,00 domenica 9,00/20,00.

Vernissage
13/04/2013

ore 17,30

Contatti
Email: eventi@madarte.it
Artisti
Tommaso Andreocci
Curatori
Marcella Cossu
Generi
personale, disegno e grafica

Prende corpo l’incontro con un “maestro” contemporaneo del disegno, dalla prodigiosa tecnica esecutiva che, unita ad un’approfondita riflessione su episodi salienti dell’’arte moderna e contemporanea, locale quanto internazionale, ne fa ad oggi un più che credibile e interessante esponente delle correnti del neoconcettuale italiano.

Comunicato stampa

Tommaso Andreocci
Romanticismo tedesco e positivismo postimpressionista

Sabato 13 aprile 2013 alle ore 17.30 presso la Raccolta Manzù di Ardea incontro con l’artista Tommaso Andreocci, privernate, a cura di Marcella Cossu, direttore Raccolta Manzù, e di Fabio D’Achille, curatore di MAD Museo d’Arte Diffusa. Nell’ambito degli “sconfinamenti “ con il contemporaneo di un territorio vivace come Latina e il suo hinterland, complice l’insostituibile opera di Fabio D’Achille con MAD (Museo d’Arte Diffusa), prende corpo l’incontro con un “maestro” contemporaneo del disegno, dalla prodigiosa tecnica esecutiva che, unita ad un’approfondita riflessione su episodi salienti dell’’arte moderna e contemporanea, locale quanto internazionale, ne fa ad oggi un più che credibile e interessante esponente delle correnti del neoconcettuale italiano.
“Il calembour neodada riportato nel titolo, tale da ricondurci di colpo dai vertici della doverosa elegia celebrativa alla matrice neoconcettuale del “faber” Andreocci, che piega e impiega la perizia tecnica al fare arte contemporanea, sta, all’interno dell’affabulante pastiche di citazioni iconografiche storiche e romantiche, nell’ulteriore sovrapposizione della tecnica di disegno prescelta, incredibilmente puntinista, citazione diretta dal postimpressionismo tardo ottocentesco di Georges Seurat nella Grande Jatte, opera-simbolo dello scientismo positivista di una “pittura da laboratorio”, risultato di leggi e combinazioni inoppugnabili, tali da produrre nel dipinto un’atmosfera di stasi premetafisica. L’esperimento è ancora dichiaratamente vincente, e l’artista anche, dal momento che in quest’opera, così complessa e ricca di contrasti nell’apparente immediatezza comunicativa, finisce vichianamente, memore dei cicli grafici d’après Man Ray e Cintoli, per tornare alla sua migliore vocazione reinterpretativa “in bianco e nero”, dove la matita soltanto è tutto e può tutto, insieme con l’estro creativo di chi, come Andreocci, interrogando la storia, si cimenta oggi nella difficilissima operazione di orchestrare passato e presente” (...)

Marcella Cossu
Direttore Raccolta Manzù

Interventi di Marcella Cossu, Fabio D’Achille e Francesco Tetro
Vernissage con il concerto del Sax Duo Project