Tommaso Cascella – Orpheus

Informazioni Evento

Luogo
ELLEBI GALLERIA D'ARTE
Piazza Tommaso Ortale, n. 20, Cosenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
26/11/2017

ore 18

Artisti
Tommaso Cascella
Generi
arte contemporanea, personale

E’ un grande ritorno a Cosenza per l’artista romano che per l’edizione 2017 ha disegnato il manifesto del prestigioso Premio Sila.

Comunicato stampa

La galleria d’arte Ellebi inaugura domenica 26 novembre alle ore 18 la personale di Tommaso Cascella. E’ un grande ritorno a Cosenza per l’artista romano che per l’edizione 2017 ha disegnato il manifesto del prestigioso Premio Sila.

“Orpheus” è il titolo della mostra. Come il famoso personaggio della mitologia greca, un po’ sciamano un po’ divinatore l’artista ci invita a compiere un viaggio nella sua pittura che spazia dalle tavole, i cui segni, piani prospettici che indagano la superficie, si alternano alle opere su carta, raffinati racconti dai colori più svariati, lavori di linee rette e angoli, contorni curvilinei, forme flussuose, che hanno la forza misteriosa di segni primitivi. La figura di Orfeo è legata alla musica e all’arte, le creature del bosco rimangono incantate ed ammaliate dal suono della sua lira.

Cascella, a proposito di questa mostra, scrive: “del bellissimo Pantheon greco, il misterioso personaggio di Orfeo mi ha sempre attratto: lui faceva suonare uno strumento incantatore e gli animali ne rimanevano rapiti. Questa di Orfeo è la descrizione di uno sciamano che entra in vibrazione con la Natura arpeggiando suoni o ultrasuoni impercettibili all’udito umano. Orfeo è il prototipo dell’artista che, con la sua opera, mette in contatto le energie sopite, fa riemergere quell’alfabeto dimenticato che ci rende sensibili e fraterni con il Tutto.
Il mio Orfeo abita i boschi della Sila in Magna Grecia e suona e risuona della stessa musica delle piante, della pioggia, delle nuvole e degli astri. Come artista lo immagino come un fratello maggiore, come l’unico vero Maestro.”

Le intense composizioni cromatiche di Cascella sono vere e proprie architetture costellate di simboli, quasi un alfabeto alchemico carico di significati universali. Pittura e scultura vengono trattate con la volontà di contaminare la vista con il tatto, la superficie liscia del colore con una stratificazione di gesti e segni, il piano ideale della pittura con vistosi inserti materici. I titoli delle opere sono spesso presi in prestito da poesia e letteratura, a testimoniare una profonda passione per i libri – Cascella si è infatti anche occupato di una casa editrice e di una stamperia d’arte, in stretta collaborazione con artisti e poeti.

“Tra sillaba e dolcezza”, “l’immagine del rumore”, “le pieghe dello spazio” sono solo alcuni dei lavori che testimoniano la straordinaria vivacità creativa e “totalizzante” dell’opera dell’artista.

A chiudere l’esposizione, una grande installazione di oltre 15 opere dall’impronta più figurativa.

Afferma Cascella: “Ho ritratto a memoria una serie di facce. Potrebbero essere anche maschere nel senso che ognuno di noi ne indossa una: quella che la vita ci ha plasmato e poi quella del mattino o della sera, la faccia per sedurre, i lineamenti del dolore o piacere, le rughe e gli sguardi, le diverse luci dell’aura che la circonda. Sono facce furbe, facce altezzose, faccia da scemo o faccia tosta. Il mio piccolo campionario potrebbe figurare in un testo di antropologia del vecchio Lombroso.
Le facce suggeriscono storie, mestieri, tic, età, paese ed è un bel gioco immaginare, nella faccia altrui, una mappa per medesimo viaggio che facciamo con loro. Sono un pittore non figurativo, prediligo i colori e i percorsi del mondo interiore, lavoro su alfabeti di realtà intuite e segnate. Questa è la prima volta che indago sul reale. Il mio segno aniconico si piega alla realtà. Le facce sono dipinte velocemente e sono graffiate dal pastello, sono facce colte al volo in un colpo d’occhio sulla metro. Ritratti come certe foto rubate dal fotoreporter. Sono facce di una umanità aggrappata ad una esistenza sghemba, mappe per ritrovarsi, maschere per i soliti riti quotidiani. Tutti questi signori, portati in primo piano e portati in piena luce, hanno le mie facce, tante facce che ci appartengono e che raccontano ad altri la nostra storia”

La serata sarà un’occasione per aprire un dibattito culturale moderato dalla giornalista Francesca Pecora, cui parteciperà l’artista Tommaso Cascella, Enzo Paolini Presidente Fondazione Premio Sila e gli ospiti presenti al vernissage.