Tommaso Guadagno S.J. – Icone sacre

Informazioni Evento

Luogo
CHIOSTRO DI SAN FRANCESCO
Via dei Cordoni, 67069 , Tagliacozzo , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
15/08/2019
Contatti
Email: metanoiart@gmail.com
Artisti
Tommaso Guadagno S.J.
Curatori
Carmine Terenzio, Anna Di Corcia, Attilio Terenzio
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra di Icone Sacre di p. Tommaso Guadagno S.J.

Comunicato stampa

Mostra di Icone Sacre di p. Tommaso Guadagno S.J.
Dal 15 al 25 agosto 2019 – Sala Tommaso da Celano- Chiostro di San Francesco – Tagliacozzo(AQ)
A cura di Anna Di Corcia- Padre Carmine Terenzio – Padre Attilio Terenzio
«Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14).
Info: [email protected]
L’esposizione di icone sacre Il Verbo si fece Carne e venne ad abitare In mezzo a noi racconta, mediante un percorso visivo, l’Incarnazione del Dio fattosi uomo per amore degli uomini, fin dal momento in cui non era ancora visibile ma già presente nella S.S. Trinità (Gen 18, 1-15), per poi farsi carne viva nel Figlio, concepito mediante l’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele a Maria (Lc, 1, 26-38) da cui nacque ed assumere la nostra natura umana per renderci partecipi della sua natura divina ( Fil., 2, 6-7).
L’icona stessa è un oggetto fortemente simbolico, essa fin dalla preparazione della tavola a cui viene incollata la tela, che viene poi ricoperta con sette mani di stucco, composto da colla di coniglio e polvere di marmo, comprende in sé stessa una ritualità che manifesta la realtà spirituale che essa rappresenta.
L’iconografo “scrive” l’icona, come la stessa etimologia della parola Iconografo s.m. ( f.-a) [ tratto da iconografia; cfr gr. εἰκονογράϕος [...] <>] ci suggerisce, mentre icona significa immagine, dipinto, somiglianza. Essa nella tradizione Cristiana Ortodossa è un oggetto liturgico, quindi atto a far scaturire la preghiera dalla sua contemplazione, per questo colui che scrive l’icona deve farlo in preghiera.
L’icona si diffuse già nei primi secoli del cristianesimo ma fu con il VII Concilio Ecumenico (879- 880) che ai Santi Padri si riconobbe la prerogativa della contemplazione nella fede della verità raffigurata che essi proclamavano alla Chiesa, mentre al pittore spettava solo l’esecuzione. La Chiesa in tal modo fissò la forma canonica a cui l’iconografo si attiene per far emergere ciò che sia oggettivamente bello. Nell’Impero Bizantino nel VIII secolo l’Iconoclastia proibì il culto delle immagini sacre e ne causò la distruzione di molte. Il Concilio di Nicea del 787 sotto l’Imperatrice Irene sancì la vittoria dei fautori delle icone a cui seguì l’abolizione dell’iconoclastia da parte di Papa Gregorio IV nell’anno 843.