Tonino Casula – Ostinato continuo

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO ILISSO
Via Brofferio 23 , Nuoro, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

10-13 / 15-19 dal martedì pomeriggio alla domenica
(chiuso il lunedì e il martedì mattina)

Vernissage
17/06/2023

ore 11

Artisti
Tonino Casula
Curatori
Laura Calvi
Generi
arte contemporanea, personale

Prima importante retrospettiva su Tonino Casula (Seulo 1931- Cagliari 2023) ad alcuni mesi dalla sua scomparsa.

Comunicato stampa

Nuovo appuntamento espositivo a Spazio Ilisso: sabato 17 giugno, alle ore 11:00, si inaugura la prima importante retrospettiva su Tonino Casula (Seulo 1931- Cagliari 2023) ad alcuni mesi dalla sua scomparsa.
Figura schiva e lontana dai facili circuiti del sistema dell’arte, amata anche da tanti giovani artisti per la profondità analitica, sempre sostenuta da una brillante intelligenza, Casula è considerato il più incisivo fra gli artisti che hanno per scelta operato e vissuto in Sardegna dalla seconda metà del Novecento a oggi.
Attraverso una selezione di oltre 80 opere, l’iter espositivo sintetizza i passaggi focali della sua ricerca visiva dai primi anni Sessanta sino a giungere al 2021. Insieme a un nucleo di capolavori, sono proposte le varie pubblicazioni a sua firma (tra le quali la nota Impara l’arte, edita da Einaudi nel 1977) e alcuni materiali originali che documentano la peculiarità e l’originalità del suo metodo.
Il lavoro di Tonino Casula è segnato sin dagli esordi da un’irresistibile spinta verso l’innovazione e la sperimentazione dei materiali. L’efficace declinazione in differenti filoni espressivi (pittura, computer art, scrittura, media radio-televisivi) ne restituisce appieno la complessità del pensiero e dell’azione.
La fondazione di sedi e centri culturali, l’organizzazione di eventi artistici e la militanza critica (campo di cui è stato profondo teorico), senza dimenticare la docenza sperimentale nella scuola primaria, riconosciuta con titoli e onorificenze dal Ministero dell’Istruzione, sono tutte scelte riconducibili alla sua continua ricerca sulla percezione visiva, mai disgiunta dall’orizzonte costante del suo impegno sociale, che lo rendono una delle figure più straordinarie nel panorama internazionale dell’arte, al pari di Maria Lai e Costantino Nivola.
L’allestimento propone un percorso che ha inizio con il deciso passaggio all’astrazione di metà anni Sessanta (Spazi e Transazioni), successivamente ampliata con l’utilizzo di tecniche e materiali sperimentali quali vernici nitroacriliche, feltro, specchi, carte adesive, ondolux e plexiglass (Nitroacrilici, degli anni Sessanta, Vietato, degli anni Settanta).
A seguire l’ulteriore svolta di fine anni Ottanta in cui Casula non realizza più opere pittoriche, ma predilige, come più affine, il linguaggio digitale delle Diafanie, proposte mediante monitor (da lui ritenuto il canale espressivo più “giusto” per la contemporaneità), che darà origine a un nuovo filone capace di intrecciare suono e animazione, prima in 2D e poi in 3D.
Per agevolare la fruizione di tutti i lavori in mostra, in ogni sezione tematica sono stati predisposti appositi apparati didattici, indispensabili a illustrare soprattutto gli esiti degli ultimi tre decenni.
Il taglio monografico del catalogo, edito da Ilisso, amplia l’accezione propria di questo tipo di pubblicazione per restituire finalmente una testimonianza esaustiva, con una cronologia completa dell’artista, accompagnata da un inedito repertorio fotografico, frutto di ricognizioni in numerose collezioni private. Il saggio critico esamina l’intero operato di Casula e ricolloca storicamente il suo lavoro: dalla fondazione del Gruppo Transazionale (1965-66) agli scambi diretti con i gruppi italiani d’avanguardia passando per i rapporti con Corrado Maltese; dall’evoluzione “militante” del suo fare artistico durante gli anni Settanta fino all’utilizzo delle nuove tecnologie. Il volume rivela, oltre alla produzione pittorica, anche quanto espresso dal multiforme ingegno di Casula, e restituisce la complessa statura di questo intellettuale militante.
Autrice del saggio e co-curatrice della mostra è Laura Calvi, storica e critica d’arte che opera a Milano dove ha lavorato con grandi istituzioni culturali quali il Museo del Novecento e, per circa un decennio, con la Fondazione Prada, collaborando alla realizzazione di varie mostre (di Germano Celant, Udo Kittelmann, Salvatore Settis). Specialista dell’astrattismo geometrico, dell’arte optical, cinetica e programmata e della videoarte, ha efficacemente restituito, sia cronologicamente che criticamente, la complessità e la continua evoluzione dell’operato di Casula, di cui scrive: «Non è mai stato un artista mainstream, cavalcato dalla critica … è un artista che opera per la collettività, che guarda all’essere umano come suo principale interlocutore, che svolge un imprescindibile ruolo sociale, ed è questa prerogativa a non averlo mai davvero legato – e ancorato – a una corrente … ma questa libertà gli ha fatto pagare lo scotto dell’essere inafferrabile, quindi indecifrabile, ovvero spesso incompreso ed escluso dal grande circuito artistico nazionale e internazionale».
Una personalità poliedrica dunque che questa mostra si propone di delineare in maniera nitida affinché possa essere riscoperta e apprezzata anche dal largo pubblico.