Tony Cragg
Nel centro del cortile d’onore del palazzo Ducale di Urbino, costruito dall’architetto dalmata Luciano Laurana tra il 1466 ed il 1472 per volontà del duca Federico da Montefeltro il 22 luglio viene esposta, a cura di Ludovico Pratesi, Elliptical Column, la colonna di acciaio realizzata dall’artista britannico Tony Cragg, considerato uno dei massimi scultori viventi.
Comunicato stampa
Nel centro del cortile d’onore del palazzo Ducale di Urbino, costruito dall’architetto dalmata Luciano Laurana tra il 1466 ed il 1472 per volontà del duca Federico da Montefeltro il 22 luglio viene esposta, a cura di Ludovico Pratesi, Elliptical Column, la colonna di acciaio realizzata dall’artista britannico Tony Cragg, considerato uno dei massimi scultori viventi. Un’opera dall’andamento tortuoso, che ricorda le colonne tortili del Baldacchino di San Pietro di Gian Lorenzo Bernini, dove si rispecchiano le linee simmetriche e rigorose della corte rinascimentale.
Un contrasto visivo forte di geometrie , forme e colori, che crea un interessante dialogo tra la misura del Rinascimento, improntata alle teorie di Leon Battista Alberti, del quale il Laurana era stato allievo a Mantova, e le torsioni della scultura, che si impone come elemento vitale e dinamico sull’ambiente circostante.
L’opera, dall’andamento irregolare, riflette sulla superficie specchiante l’architettura del palazzo, creando un’interessante relazione tra opera e spazio, passato e presente, armonia e movimento.
L’opera
Elliptical Column è un’opera realizzata nel 2012 da Tony Cragg , esposta per la prima volta nella mostra Tony Cragg at Exibition Road a Londra (25/8/-25/11/2012) e ispirata al biomorfismo che caratterizza gli ultimi cicli di opere dell’artista, Early Forms e Rational Beings , al quale appartiene Elliptical Columnn .
La forza di Elliptical Column è la sua capacità di interagire con l’ambiente circostante: urbano, architettonico o naturale.
“C’è l’idea che la scultura sia statica, o forse addirittura morta, ma io sento l’esatto contrario. Non sono una persona religiosa-sono un materialista assoluto. Per me il materiale è emozionante e in ultima analisi, sublime. Nel momento in cui creo una scultura, vado in cerca di una spiritualità o di un’etica del materiale . Voglio che il materiale abbia una dinamica, per spingere e muoversi e crescere” spiega Cragg, che cita Medardo Rosso come padre del suo approccio all’uso dei materiali nella scultura.
Tony Cragg e l’Italia
Tony Cragg ha un forte rapporto con il nostro paese, dove ha esposto più volte (Biennale di Venezia 1988; Macro, Roma, 2003; Pescheria, Pesaro, 2006; Milano, Fondazione Stelline, 2007; Ca’ Pesaro, Venezia, 2010; Expo Milano 2015). Le sue sculture sono state già poste in relazione con monumenti classici italiani: nel 2007 nel cortile della Fondazione Stelline a Milano (in occasione della mostra Material Toughts, a cura di Ludovico Pratesi) e nel 2015 sul tetto del Duomo di Milano, a confermare la presenza di una forte componente classica nel suo lavoro, capace di coniugare rigore accademico e contemporaneità, attraverso ardite composizioni plastiche che esaltano la componente materica del suo lavoro.
Accompagna la scultura un depliant tascabile, distribuito gratuitamente ai visitatori, con un testo del curatore.