Tra favola e surrealismo
Gli autori di questa mostra sono accomunati da una visione generale, spesso mirata alla ricerca di significati simbolici, e sollecitati rispondono all’inquietudine, alle provocazioni, al mistero, all’amore.
Comunicato stampa
TRA FAVOLA E SURREALISMO Testo di Raffaella Cordisco
Il sogno è l'esperienza che compie ciascun essere umano, in cui si ha una percezione di immagini e luoghi apparentemente reali. La mente è appagata dalla fantasia, si arrivano ad esprimere sensazioni che normalmente si è abituati a controllare. L'automatismo psichico puro attraverso il quale Breton racconta il Surrealismo stimola gli artisti ad esprimersi verso un mondo ostile, di solitudine, nel quale a volte l'uomo si ritrova a vivere. Gli autori di questa mostra sono accomunati da una visione generale, spesso mirata alla ricerca di significati simbolici, e sollecitati rispondono all'inquietudine, alle provocazioni, al mistero, all'amore. Per lo spettatore il risultato di fronte la favola e il surrealismo è un assoluto senso di straniamento, mentre in un apparente ordine reale, in atmosfere fantastiche e atemporali, ritroviamo oggetti familiari, tratti dalla quotidianità, privi del loro senso comune. Per gli artisti si tratta spesso di opere liberatorie, il linguaggio è genuino, quasi favolistico, un'espressione autentica, a volte dimenticata con la crescita.
Luca Alinarl, Luca Bellanti, Claudio Benghi, Franz Borghese, Silvano Braido, Raimondo Cardelli, Stefano Ciaponi, Giancarlo Costanzo, Bruno Donzelli, Alberto Gallerati, Francesco Musante, Antonio Possenti, Pino Procopio, Gianfranco Sergio, Valeriano Trubbiani.