Tre Artiste Sei
Questa mostra è la sesta della serie di esposizioni con artiste di genere femminile, iniziata nel 2016.
Comunicato stampa
L'evento è organizzato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Umbertide.
Sabato 18 maggio (ore 17) alla Rocca di Umbertide verrà inaugurata, alla presenza del Sindaco e della Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Umbertide, Luca Carizia e Annalisa Mierla, dei curatori Giorgio Bonomi e Lara Caccia e delle artiste, la mostra d'arte contemporanea TREARTISTESEI.
Questa mostra è la sesta della serie di esposizioni con artiste di genere femminile, iniziata nel 2016. Anche questa volta vengono proposte tre artiste che operano con diverse poetiche e differenti tecniche. Con tre “personali” queste artiste, provenienti da varie parti d’Italia, offrono uno spettro ampio dell’arte contemporanea, dall’astrazione all’arte concettuale, dalla monocromia alla figurazione.
Rosetta Berardi nasce in Sicilia nel 1944. Dal 1962 vive a Ravenna dove si è diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti e poi si è laureata in Storia dell’Arte Contemporanea al DAMS di Bologna. Sensibile alla contaminazione tra pittura, installazione e fotografia, sviluppa una costante ricerca estetica sulla sinergia dei materiali. Sue opere sono presenti in collezioni private e musei tra cui: Museo d’Arte della Città, Ravenna; Galleria Arte Moderna e Collezione Albornoz, Spoleto; MACAM, Museo Arte Contemporanea all’Aperto, Maglione (TO); Museo d’Arte Contemporanea Novoli (LE); Collezione Muditac, Roma; Museum Sanbao Ceramic Art, Jingdezhen (Cina); Museum Bagheria, Osservatorio dell’Arte Contemporanea in Sicilia, Bagheria (PA); MACC Museo d’Arte Contemporanea, Caltagirone; Parigi sede dell’Unesco; Bologna, Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna.
Francesca Dondoglio è nata a Donato (BI) nel 1990, vive a Torino. Dopo un'esperienza nel restauro delle opere antiche, moderne e contemporanee (è laureata in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali), si dedica alla pittura, fondata sul colore, materia e segno. Nelle sue opere alla stesura segnica del pigmento segue il processo pittorico attraverso un’azione corporale, in cui la mano diventa lo strumento espressivo sia della razionalità che del sentimento, arrivando ad amalgamare i due colori in una sintesi psichica-visiva. L’atto del dissolvere il pigmento fino a farlo diventare superficie, corrisponde ogni volta ad un divenire esperienziale, che si eleva dal terreno verso un modo spirituale, e quella stessa superficie diviene soglia da oltrepassare. Le sue opere prediligono la forma del quadro e dell'installazione site specific e sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Valentina Palmi è nata a Bologna, dove vive, nel 1994. Nel 2021 si è diplomata alla Magistrale di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Da allora porta avanti, attraverso una pratica artistica basata su quella che definisce “Linea Verticale”, una ricerca di ampio respiro sulla direzione politicamente spirituale nell’arte emergente. La predominanza della tonalità vermiglia dei segni è data da una stratificazione di diversi umori a partire dalle gocce di sangue, dalle matite, fino alla biro ed agli inchiostri. Attualmente sta frequentando il Dottorato d’artista promosso dalle Università di Hasselt e di Bologna ed è la direttrice artistica della Galleria d’Arte Contemporanea Studio la Linea Verticale di Bologna.