Tre artisti Madi
Frangi, Mascia e Zangara, tre artisti appartenenti allo storico Movimento Madi Internazionale, di cui la Galleria Marelia è rappresentante per l’Italia sin dal 2009, anno della sua fondazione, espongono una selezione di lavori recenti attraverso i quali si pongono la domanda che da sempre contrassegna la loro ricerca: come dare alla propria arte un fondamento universale? La risposta è nella geometria che con le sue leggi sancisce obiettività e codici visivi validi universalmente.
Comunicato stampa
Frangi, Mascia e Zangara, tre artisti appartenenti allo storico Movimento Madi Internazionale, di cui la Galleria Marelia è rappresentante per l’Italia sin dal 2009, anno della sua fondazione, espongono una selezione di lavori recenti attraverso i quali si pongono la domanda che da sempre contrassegna la loro ricerca: come dare alla propria arte un fondamento universale? La risposta è nella geometria che con le sue leggi sancisce obiettività e codici visivi validi universalmente.
Pur appartenendo a un movimento artistico che si fonda sul rispetto, per i membri stessi, di alcune regole fondamentali (la cui mancata comprensione e condivisione impedirebbe di essere parte di questo gruppo, ovvero: non esprimere, non rappresentare, non simboleggiare e dove non esprimere non significa non esprimer-si ma evitare l’espressione della soggettività) gli artisti Madi operano in piena libertà. Una libertà che permette o ognuno di sviluppare con indipendenza il proprio vocabolario comunicativo, di scegliere i materiali più adatti e i cromatismi che meglio si sintonizzano con la necessità di lavorare su campiture piatte, senza sfumature, né gradazioni, per essere netti e chirurgici, abolendo ogni tipo di ambiguità e sentimentalismo.
Arte autonoma quindi, che si regge da sola, per le sue qualità formali, visive, compositive, strutturali e che non desidera intrusioni in campi che non siano la manifestazione di questi valori. Arte geometrica autoreferenziale e autosufficiente? Certamente, e lo si conferma a chiare lettere. Per queste ragioni e per il rischio evidente di innescare loop stanchi e ripetitivi, è necessario mantenere i vertici di freschezza e lucidità che contraddistinguono le opere in mostra. Osservare per credere.
Note biografiche
Reale Franco FRANGI
Milano, 1933. Vive a Monza e lavora a Milano. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, intraprende progetti nel campo dell’architettura d’interni. Dal 1950 al 1968 esamina varie teorie e percorre diverse esperienze pittoriche sino a giungere, nel 1969, alle prime opere puramente astratto-geometriche che espone alla mostra personale, a cura di Mario Radice, presso la Galleria Pianella di Cantù e, successivamente, presso la galleria Diagramma di Milano, diretta da Luciano Inga Pin. In questa occasione presenta la sua opera di arte totale, la Cellula Abitabile, praticabile dal pubblico presente in sala. Nello stesso periodo inizia la ricerca nel campo delle materie plastiche e lo studio dello spazio-ambiente. Nel 1970 fonda e dirige le riviste “Incontri d’arte” e “Art Studio”, edizioni Publitype, Milano, collaborando inoltre con la rivista “D’Ars Agency”. Nel 1990 aderisce al Movimento Madi Internazionale, prendendo parte a tutte le esposizioni successive del gruppo. Nel 1991, insieme ad Salvador Presta, Alberto Biasi, Gian Carlo Bulli, Giancarlo Caporicci, Elena Fia Fozzer, Lorenzo Piemonti e Rino Sernaglia è fondatore del Movimento Internazionale Arte Madi Italia presso la storica Galleria Arte Struktura. Una sua mostra antologica è attualmente in corso ad Asti presso la Galleria Eidos Immagini Contemporanee.
Vincenzo MASCIA
Santa Croce di Magliano, 1957, dove vive ed opera. Artista e architetto si è formato negli anni Ottanta a Roma, allievo, nel corso di istituzioni di storia dell’arte della facoltà di architettura di Valle Giulia di Filiberto Menna, teorico della pittura analitica. Fin dagli esordi la ricerca di Mascia si è indirizzata verso l’arte non figurativa, sulla scia di una naturale inclinazione per gli esiti del Neoplasticismo olandese, delle Avanguardie russe, dell’arte Concettuale e del Concretismo. Di grande importanza il confronto con Lucio Fontana le cui opere lo ispirano a realizzare i lavori del ciclo Sulle tracce di Fontana. La passione per il design lo porta a collaborare con Art Design, società dedita alla produzione di oggetti e complementi di arredo. Legata a questa esperienza è la serie di lavori ispirati a Memphis, collettivo di design e architettura, fondato da Ettore Sottsass. Nel 1996 aderisce al Movimento Madi Internazionale e prende parte a tutte le esposizioni di gruppo in Italia e all’estero.
Piergiorgio ZANGARA
Palermo, 1943. Vive ed opera tra Milano e Sidney. Compie gli studi all’Istituto Statale d’Arte di Palermo e dal 1965 al 2000 insegna Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole pubbliche. Negli anni Sessanta fa parte del gruppo artistico della libreria-galleria dell’editore Flaccovio di Palermo. Nel 1976 comincia a collaborare con la storica Galleria Arte Struktura di Milano e ad eseguire le prime opere inoggettive. Nel 1999 aderisce al Movimento Internazionale Madi. Nel 2010 Carmelo Arden Quin, fondatore del Movimento Internazionale Madi a Buenos Aires, lo designa direttore del Comitato dei Consulenti per il coordinamento dei vari gruppi nazionali. Attualmente è il responsabile dell’Archivio Madi Internazionale, che ha collocazione presso il Museo MA*GA di Gallarate.