Trento Film Festival 2014
Raggiunti nelle scorse edizioni i limiti di capienza grazie a un aumento costante del pubblico, il festival aggiunge ai suoi spazi una nuova grande sala nel centro storico della città, destinata ai lungometraggi in anteprima e alle proposte più spettacolari.
Comunicato stampa
Diversi percorsi si snodano nel programma cinematografico dell'edizione 2014 a partire da quello dedicato all’Everest che prende il via con la proiezione, nella serata inaugurale del 25 aprile, di The Epic of Everest. Straordinario documentario sulla prima scalata all’Everest del 1924 restaurato dal British Film Institute e musicato dal vivo con l'accompagnamento del musicista elettronico Simon Fisher Turner. La montagna più alta del mondo torna protagonista in Concorso con la prima italiana di Beyond the Edge, imperdibile ricostruzione in 3D dell’emozionante scalata del 1953, ma anche nella sezione “Alp&ism” con High and Hallowed: Everest 1963 sulla leggendaria salita americana lungo la cresta ovest, qui narrata dall'autore di Into the Wild Jon Krakauer. Il percorso si chiude con High Tension che porta alla ribalta i fatti di cronaca di un anno fa, quando l'alpinista italiano Simone Moro e lo svizzero Ueli Steck vennero aggrediti da un gruppo di Sherpa in seguito a un diverbio, situazione ad altissima tensione di cui il film svela per la prima volta i retroscena, con la testimonianza dei protagonisti e immagini mai viste.
La sala aggiuntiva su cui potrà contare il festival, lo storico ma rimodernato Supercinema Vittoria nel pieno centro città, offre con i suoi quasi 500 posti a sedere lo spazio adatto a una programmazione per il grande pubblico che punta su eventi e lungometraggi, a partire dalle già annunciate prime italiane di In order of disapperance del norvegese Hans Petter Moland in apertura, con Bruno Ganz e Stellan Skarsgård, in Concorso al festival di Berlino e di prossima uscita in Italia grazie a Teodora, e in chiusura del kolossal in costume ambientato durante la Prima Guerra Mondiale La montagna silenziosa dell'austriaco Ernst Gossner, girato tra Trentino e Alto Adige, con Eugenia Costantini e Claudia Cardinale.
Il grande cinema sarà rappresentato anche da un classico come Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, del 1976, dal romanzo di Dino Buzzati, di cui verrà presentato per la prima volta in Italia il restauro visto al Festival di Cannes 2013. Una delle ultime grandi co-produzioni del miglior cinema italiano, testamento artistico di Zurlini, con un irripetibile cast che unisce alcuni dei più grandi attori europei dell'epoca: Jacques Perrin nel ruolo del Tenente Drogo, Vittorio Gassman, Philippe Noiret, Fernando Rey, Max Von Sydow e Jean-Louis Trintignant.
Il grande schermo del cinema Vittoria sarà l’ideale cornice anche di due spettacolari documentari, presentati fuori concorso. Terre des Ours di Guillame Vincent, produzione francese ad alto budget, appena uscita nei multiplex d'oltralpe, filmata tra i paesaggi incontaminati della Kamchatka e i giganteschi orsi bruni che vi dominano incontrastati durante la stagione estiva, con la voce narrante di Marion Cotillard, premio Oscar nel 2007 per la sua interpretazione di Édith Piaf in La vie en rose. A Symphony of Summits: The Alps from Above, film tedesco che ha recentemente raggiunto 100.000 biglietti venduti in Germania, invita invece a un volo sulle Alpi, dal Monte Bianco alle Dolomiti, alla scoperta dal cielo dello straordinario patrimonio paesaggistico e ambientale alpino, grazie a telecamere ad altissima definizione e tecnologie speciali di ripresa.
CONCORSO INTERNAZIONALE
Mesi di ricerche e visionamenti hanno ristretto a 27 le opere, tra cui 2 in anteprima mondiale e 17 in prima italiana, che concorreranno alle Genziane d'Oro, e che, come abitudine, spaziano dal miglior cinema di alpinismo, al documentario di creazione e al cinema breve sui temi della montagna, dell'avventura, del territorio.
Il cinema italiano sarà rappresentato da La passione di Erto di Penelope Bortoluzzi, già al Festival del Film Locarno 2013, girato nel paese e sulle montagne colpite dalla tragedia del Vajont, di cui si è recentemente ricordato il 50° anniversario, e dalla prima assoluta di Verso dove di Luca Bich, ispirato omaggio a una leggenda dell'alpinismo e del cinema di montagna come l'austriaco, ma legatissimo all'Italia, Kurt Diemberger. Tra i cortometraggi due lavori innovativi che dimostrano la vitalità di una nuova generazione di autori: Ragazzo di Lorenzo Apolli, che nell'anno dell'avvio delle celebrazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale rielabora immagini del conflitto sulle montagne del Trentino, e Pianeta bianco di Francesco Mattuzzi, opera visionaria che trasforma un'escursione alpina in una riflessione tra filosofia e fantascienza.
Il viaggio proposto dal Concorso del 62° Trento Film Festival porterà dalle Alpi, che fanno da sfondo ai film italiani, alle cime e ai territori più remoti del resto del globo, negli altri documentari in Concorso.
Ai piedi dei Pirenei si trova il villaggio di Bugarach, che dà il titolo all'omonimo documentario di Ventura Durall, e che, secondo una leggenda rimbalzata sui media internazionali, sarebbe stato l'unico luogo a salvarsi dalla presunta fine del mondo nel dicembre 2012; mentre è tra valli e foreste catalane che il protagonista di The Creator of the Jungle di Jordi Moratoha ha costruito il suo stupefacente mondo immaginario, un folle e immenso sistema di palazzi sugli alberi, grotte, cascate e labirinti costato decenni di lavoro e ossessione.
Le altre tappe europee del Concorso porteranno dalle valli più remote della Grecia in The Grocer di Dimitris Koutsiabasakos, che racconta la crisi economica del paese dalla prospettiva di un venditore ambulante di generi alimentari attraverso montagne e stagioni, passando per gli alpeggi bavaresi di Still di Matti Bauer, per arrivare alle montagne norvegesi di Siblings are Forever di Frode Fimland, protagonista la straordinaria coppia di fratello e sorella settantenni Magnar e Oddny, fino alle lande lapponi di Aatsinki: The Story of Arctic Cowboys dell'americana Jessica Oreck.
Più lontano ancora si andrà con Earth´s Golden Playground di Andreas Horvath, che in tempi di crisi globale e continua rivalutazione di un bene sicuro come l'oro, ci racconta le avventure dei nuovi cercatori nel selvaggio e gelido Klondike; Metamorphosen di Sebastian Metz, che, oltre 50 anni dopo, torna tra gli Urali russi nel territorio colpito dalla più grave catastrofe nucleare mai accaduta e dimenticata; Happiness di Thomas Balmès, viaggio alla scoperta del Buthan, paese che per misurare il suo stato di salute ha deciso di sostituire al Prodotto Interno Lordo il tasso di felicità della sua popolazione; e infine il film che meglio riassume questa spinta alla fuga e all'avventura, Janapar: Love on a Bike dell'inglese James Newton, sui suoi tre anni di viaggio intorno al mondo in bicicletta e sulla storia d'amore che lo ha fatto tornare a casa.
Il Concorso non sarebbe completo senza i migliori documentari di alpinismo, che, insieme al già citato Verso dove, dovranno rispondere alle attese dell'affezionato pubblico del festival. Dal festival di Toronto 2013 e da tanti altri a seguire, arriverà in prima italiana Beyond the Edge della neozelandese Leanne Pooley, monumentale ricostruzione documentaria della prima salita all'Everest da parte di Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay, presentato in versione 3D; dalla Patagonia, ma anche dalle sale dei cinema tedeschi dov'è uscito con successo, e anticipando la distribuzione italiana nel circuito The Space, in anteprima nazionale sarà anche Cerro Torre - A Snowball's Chance in Hell di Thomas Dirnhofer, con il giovane talento della scalata David Lama, che sarà a Trento a presentarlo, impegnato sulla leggendaria vetta delle Ande. Tutt'altro ritmo e tensione in Els homes que volien pujar una muntanya de més de 8.000 metres dello spagnolo Pere Herms, regista e co-protagonista di un omaggio allo spirito avventuroso slow e più puro, cronaca umanissima di una spedizione himalayana sui generis.
Da Spagna, Bosnia, Olanda, Francia, Canada, Austria, Polonia, Svizzera e Stati Uniti arrivano i restanti cortometraggi in Concorso, portando a 17 il numero dei Paesi rappresentati.
TUTTI I COLORI DELLA NEVE: LE ANTEPRIME
La 62a edizione rilancia l'appuntamento quotidiano Fuori Concorso dedicato al cinema narrativo e pensato per quell'ampio pubblico che dimostra di gradire la varietà offerta dal programma. Oltre ai lungometraggi già citati, dai festival arriva anche il thriller psicologico L'amour est un crime parfait dei fratelli Arnaud e Jean-Marie Larrieu, registi con il pallino della montagna che hanno ambientato tutte le loro opere sulle Alpi francesi e i Pirenei, con Mathieu Amalric (visto recentemente in The Grand Budapest Hotel e Venere in pelliccia) nei panni di un dongiovanni e professore di letteratura, diviso tra l'università a Losanna e il suo chalet immerso nella neve, e la bellissima Maïwenn nel ruolo della madre di una sua studentessa misteriosamente scomparsa.
Uno dei più riusciti e divertenti horror della stagione, che farà virare il colore della neve dal giallo al rosso sangue, arriva dall'Austria: Blutgletscher di Marvin Kren. Il film, girato in gran parte in Alto Adige e già presentato con successo in numerosi festival internazionali, è ambientato in alta quota ai piedi di un ghiacciaio che libera una misteriosa sostanza causa di terribili mutazioni nella fauna locale. Ignari di tutto, ma non per molto, sono gli scienziati della locale stazione meteorologica, che proprio quel giorno attendono la visita ufficiale di un ministro e del suo staff.
In collaborazione con la sezione “Orizzonti vicini”, riservata agli autori e ai film del Trentino-Alto Adige, verrà presentato per la prima volta in regione Medeas del regista trentino Andrea Pallaoro, presentato in prima mondiale all'ultima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Pallaoro è nato e cresciuto a Trento, prima di spostarsi non ancora diciottenne negli Stati Uniti per completare i suoi studi e dedicarsi al cinema, giungendo all'esordio nel lungometraggio con questa opera che dopo Venezia sta raccogliendo consensi in tanti altri festival, tra gli ultimi quello di Marrakech, dov'è stata premiata dalla giuria presieduta da Martin Scorsese. Il 62° Trento Film Festival ha invitato Andrea Pallaoro a far parte della sua giuria internazionale e la proiezione di Medeas, per la prima volta a Trento, vuol essere un omaggio del festival alla città e ai suoi talenti.
Italiani sono anche i registi dei due film, diversissimi, che restano da citare per questa sezione: Neve di Stefano Incerti, ultimo film del regista di Gorbaciof con Toni Servillo, L'uomo di vetro e Il verificatore, è un noir immerso dei paesaggi innevati dell'Abruzzo, nei quali il protagonista dal passato poco chiaro, interpretato da Roberto De Francesco, vaga insieme a una ragazza incontrata casualmente, entrambi in fuga dai propri ricordi e alla ricerca di un'occasione per ricominciare. Presentato al Noir In Festival di Courmayeur, il film di Incerti sarà presto in uscita nelle sale italiane.
Le montagne friulane, al confine con la Slovenia, fanno invece da sfondo a Oltre il guado di Lorenzo Bianchini, horror a basso budget ma brividi assolutamente garantiti, prodotto in totale indipendenza, che ha trovato per ora estimatori soprattutto all'estero, dove la carriera di Bianchini, ormai al quarto lungometraggio, è seguita con attenzione dai festival e le riviste specializzate. Marco è un etologo al lavoro per monitorare il comportamento degli animali, resterà bloccato, causa la pioggia persistente e l'ingrossarsi di un fiume, in un borgo abbandonato dove le sue foto-trappole inizieranno a registrare presenze minacciose e inspiegabili. Il film verrà proposto nell'unica proiezione a tarda notte del festival, collocazione ideale per un film come questo.
ALP&ISM
La sezione non competitiva dedicata all'alpinismo e alle discipline alpine più disparate presenta in questa edizione tre omaggi: Pierre Mazeaud, la vie en face(s) sul grande alpinista francese, Un viaggiatore ai confini del mondo sulla figura di Carlo Mauri e W di Walter su Walter Bonatti raccontato dall'attrice e compagna Rossana Podestà, anche lei recentemente scomparsa, che insieme a Verso dove in Concorso, su Kurt Diemberger, compongono un quartetto di ritratti di figure-chiave nella storia dell'alpinismo e del festival stesso, dato che ben tre di loro, Mazeau, Bonatti e Diemberger, figurano tra i soci onorari della manifestazione.
Ma in questo spazio vedremo celebrati sul grande schermo anche i protagonisti più giovani della scena internazionale, come il climber Adam Ondra in occasione della prima mondiale di Change di Petr Pavlícek, il nuovo film che lo vede protagonista sulle pareti più impossibili nell'Europa del Nord; lo sky-runner catalano Kilian Jornet, che Veronica Font in Kilian Jornet, el comptador de llacs segue durante gli allenamenti e la scrittura della sua autobiografia Correre o morire, e lo scalatore inglese Leo Houlding, impegnato in The Last Great Climb di Alastair Lee su inesplorate pareti in Antartide, insieme al tradizionale team di cui faceva parte l'amico fraterno Sean "Stanley" Leary, scomparso solo pochi giorni fa in un incidente di base jumping.
Due film, tra i tanti altri in programma, uniranno tradizione e modernità alpinistica: Berge in Kopf di Matthias Affolter, attualmente nei cinema svizzeri e in prima internazionale a Trento, mettendo a confronto motivazioni, passioni e dubbi di quattro generazioni di alpinisti; Chiedilo a Keinwunder di Carlo Cenini indagando e ricostruendo, con i metodi del documentario contemporaneo, la biografia del misterioso e dimenticato Hermann Keinwunder, l'alpinista che non raggiunse mai una sola cima.
Parte della sezione Alp&ism sarà infine anche Into the Mind, ultimo spettacolare lungometraggio di sci e freeride della casa di produzione specializzata Sherpas Cinema, che verrà premiata a Trento con il Grand Prix assegnato dalla International Alliance for Mountain Film.
PROIEZIONI SPECIALI
Come già annunciato nelle anticipazioni sulla 62a edizione la serata di chiusura del festival sabato 3 maggio - coronata dal lungometraggio La montagna silenziosa - si aprirà con la proiezione in anteprima per l'Italia, dopo la prima mondiale in concorso all'ultimo festival di Rotterdam, di un altro film sostenuto dalla Trentino Film Commission: Trento Symphonia del collettivo di artisti e filmmaker Flatform, attivo tra Milano e Berlino, in cui le montagne del Trentino fanno da sfondo a una elaborata coreografia musicale che vede protagonista un'intera orchestra sinfonica.
La presenza nella giuria internazionale del Concorso del documentarista austriaco Nikolaus Geyrhalter, l'autore nel 2005 di Our Daily Bread, uno dei maestri europei del genere, sarà l'occasione per presentare quattro dei suoi film più recenti. Un omaggio, organizzato con il sostegno del Forum Culturale Austriaco, che permetterà, per la prima volta in Italia, di scoprire e approfondire il suo lavoro. Il programma, composto dai film Allensteig, 7915 Km, Abendland e dall'ultimo Donauspital, verrà distribuito successivamente in Italia dal Trento Film Festival, dove sono già previste repliche della rassegna a Milano e Roma.
Infine, all'avvio delle celebrazioni a Trento e in Trentino del centenario della Prima Guerra Mondiale, il festival contribuirà con il progetto “Grande Guerra, 100 anni oggi”, che prevede una prima proiezione, con filmati d'epoca del 1914 e 1915 dagli archivi della Cineteca Italiana di Milano e della Cineteca di Bologna, ricostruendo il programma di una ipotetica proiezione cinematografica di cento anni fa accompagnata dalla musica di un pianoforte. L'esplorazione degli archivi europei e la proposta di filmati delle montagne trentine e italiane durante il conflitto proseguirà nelle prossime edizioni, seguendo la cronologia dell'anniversario.
LE ALTRE SEZIONI
Secondo l'impostazione ormai consolidata del programma, completano la proposta cinematografica le sezioni Destinazione..., con un programma di proiezioni ed eventi dedicato in questa edizione al Messico; Orizzonti vicini con registi, produzioni e storie dal Trentino-Alto Adige; Terre alte dedicata ai documentari d'autore sulla vita delle popolazioni di montagna; Eurorama curata dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all'Adige, con la proposta dei film etnografici premiati nei festival specializzati di tutta Europa; e Natura Doc, con una selezione di documentari naturalistici ospitati dal MUSE - Museo delle Scienze di Trento.
GIURIA
Le Genziane d'Oro e d'Argento del Concorso Internazionale del 62° Trento Film Festival saranno assegnate da una giuria composta dai già citati registi, l'italiano Andrea Pallaoro e l'austriaco Nikolaus Geyrhalter, dal celebre arrampicatore statunitense Alex Honnold, dal direttore del MENDI Festival Internacional Cine Montaña di Bilbao Jabier Baraiazarra e dalla scrittrice inglese di viaggi e montagna Maria Coffey.
LA SELEZIONE
Sergio Fant è il responsabile del programma cinematografico del Trento Film Festival; la commissione di selezione è composta da Gianluigi Bozza, Heidi Gronauer e Matteo Zadra; i consulenti al programma sono Paolo Moretti per Concorso ed Eventi speciali, Antonio Massena e Italo Zandonella per la selezione alpinistica.
GRANDI VOLTI DEL CINEMA INAUGURANO E SALUTANO IL 62^ TRENTO FILM FESTIVAL
Tra i primi titoli annunciati direttamente dalla Berlinale il film di apertura In Order of Disapperance con Bruno Ganz e Stellan Skarsgård, mentre a chiudere la manifestazione sarà La montagna silenziosa con Claudia Cardinale e Eugenia Costantini, kolossal sulla Grande Guerra girato in Trentino-Alto Adige.
Oltre al già annunciato The Epic of Everest (1924) di John Noel - straordinario documento sulla leggendaria e tragica spedizione inglese del 1924 restaurato dal British Film Institute, in prima internazionale il 25 aprile con l'accompagnamento musicale del compositore e musicista elettronico Simon Fisher Turner - il programma cinematografico entrerà nel vivo della ricca programmazione sabato 26 aprile con l’anteprima italiana di In order of disapperance di Hans Petter Moland.
La travolgente dark comedy norvegese ha conquistato il pubblico dell'ultimo festival di Berlino, dov'era in concorso ed è stata accolta da risate e applausi a scena aperta, richiamando l’attenzione della Teodora Film che ne ha acquistato i diritti e la distribuirà in Italia. Bianche sterminate distese di neve fanno da sfondo a questa commedia nera con due interpreti d’eccezione: Stellan Skarsgård, uomo qualunque che alla guida del suo gigantesco spazzaneve si improvvisa giustiziere per vendicare la morte del figlio, scatenando una guerra tra narcotrafficanti, e Bruno Ganz, boss mafioso serbo, in uno dei ruoli più surreali della sua leggendaria carriera.
Dalla Norvegia alle Dolomiti, protagoniste della serata di chiusura del festival, in due film che faranno da cornice alla premiazione del concorso internazionale, entrambi prodotti con il sostegno della Trentino Film Commission.
Dopo l'anteprima mondiale in concorso all'International Film Festival Rotterdam, sarà la prima italiana per Trento Symphonia del collettivo di artisti e filmmaker Flatform, attivo tra Milano e Berlino, le cui opere video sono state presentate in eventi come la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, e nei maggiori festival internazionali e musei di arte contemporanea. Le montagne del Trentino fanno da sfondo a una elaborata coreografia musicale che vede protagonista un'intera orchestra sinfonica, in un'affascinante paradosso visivo e temporale che unisce contemplazione e immaginazione.
Nello stesso paesaggio, ma un secolo prima, infuria la dolente ricostruzione della Grande Guerra realizzata dall‘austriaco Ernst Gossner in La montagna silenziosa, l'anteprima che chiuderà il 62^ Trento Film Festival. Girato tra Trentino, Alto Adige e Austria, il kolossal in costume racconta come gli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale nei territori alpini hanno diviso famiglie, trasformato vicini di casa in nemici e separato chi si amava, come i due protagonisti Anderl e Francesca.
“Il mio film – dichiara Gossner – è un emozionante racconto storico incentrato sulla guerra che ha diviso il Tirolo, ha segnato la fine della monarchia austroungarica e gettato le premesse per la seconda Guerra mondiale. Ma è anche un dramma toccante che vuole farci avvicinare a un mondo sull’orlo del precipizio: un precipizio che può aprirsi davanti agli occhi di ogni generazione”.
Nel cast, accanto ai giovani protagonisti William Moseley ed Eugenia Costantini, una splendida Claudia Cardinale.
Le proiezioni dei film di chiusura e apertura, come quelle degli altri lungometraggi nella sezione Anteprime e dei film più spettacolari del festival, si terranno al Supercinema Vittoria, storica sala cinematografica del centro storico di Trento, che quest’anno si affianca ai tre schermi della Multisala G. Modena per permettere al Trento Film Festival di rispondere alla partecipazione di un pubblico in costante crescita, dai 9.000 spettatori nelle sale del 2010 agli oltre 12.000 nel 2013.
I PROTAGONISTI DEL 62^ TRENTO FILM FESTIVAL
In arrivo a Trento grandissimi registi, scrittori alpinisti e arrampicatori: Reinhold Messner, Alex Honnold, Adam Ondra, Simone Moro, e poi le “regine” dell'alpinismo e il mito Kurt Diemberger. Tra gli scrittori, Mauro Corona, Licia Colò, il giornalista messicano Diego Osorno, l'inviato RAI Duilio Giammaria, lo storico Marco Armiero, Enrico Brizzi e il documentarista Folco Quilici.
Sono molti e tutti famosi i protagonisti attesi a Trento per il 62^ Trento Film Festival, che il pubblico potrà incontrare in occasione delle serate evento all'Auditorium S. Chiara, negli incontri letterari della mattina e del pomeriggio a Palazzo Calepini e Roccabruna, nelle serate cinematografiche al Multisala G. Modena e al Cinema Vittoria, fuori dai momenti ufficiali al Campo Base o anche a spasso per il centro della città.
Gli alpinisti in particolare, e di ogni generazione, sono le vere “star” del Trento Film Festival e anche in questa edizione spicca in particolare il giovanissimo climber americano Alex Honnold, specialista dell'arrampicata “free solo”, senza alcuna protezione, per la prima volta in Italia, a Trento in veste di giurato, ma anche atteso protagonista della serata “Adventures!” di giovedì 1° maggio all'Auditorium S. Chiara e domenica 4 maggio a Bolzano al Teatro Comunale di Gries.
Già noto al pubblico del Festival trentino, un altro giovanissimo talento dell'arrampicata sportiva, il ceco Adam Ondra, protagonista del film Change, che sarà presentato a Trento in anteprima internazionale il 1° maggio al Cinema Vittoria.
Un giovane talento è pure l'alpinista austriaco David Lama, protagonista del film Cerro Torre. A Snowball's Chance in Hell, sulla prima ascensione in libera insieme a Peter Ortner del Cerro Torre, in programma il 26 aprile al Cinema Vittoria, dove sarà presente anche il protagonista.
Reduce dal suo tentativo invernale al Nanga Parbat, Simone Moro sarà protagonista della serata in programma il 30 aprile all'Auditorium S. Chiara dall'emblematico titolo “Il valore della rinuncia”, nella quale dialogherà con il giornalista Sandro Filippini.
Al Nanga Parbat c'era anche lui e anche lui è dovuto tornare indietro: il giovane alpinista Daniele Nardi sarà a Trento sabato 3 maggio per presentare il suo libro autobiografico “In vetta al Mondo. Storia del ragazzo di pianura che sfida i ghiacci eterni” (Edizioni Infinito), alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. E ancora i due fratelli bolzanini Florian e Martin Riegler, che proprio a Bolzano, martedì 29 aprile, presenteranno al Centro Culturale Trevi il loro libro autobiografico “Fratelli di cordata” (Edizioni Infinito).
Dai giovani alpinisti a due monumenti della storia alpinistica.
Reinhold Messner sarà anche quest'anno protagonista di una serata evento del Trento Film Festival, venerdì 2 maggio all'Auditorium S. Chiara.
Con un parterre eccezionale di protagoniste, Messner ripercorrerà la storia dell'alpinismo dal punto di vista delle donne. Grimpez les Femmes! il titolo di questa serata e tra le protagoniste Junko Tabei, la giapponese prima donna sull'Everest, Oh Eun Sun, la coreana prima donna a salire tutti i 14 ottomila, Luisa Jovane, la svizzera Marianne Chapuisat, l'ucraina Maryna Kotpeva, Angelika Rainer.
Un’altra leggenda in arrivo a Trento sarà Kurt Diemberger, protagonista del documentario Verso dove del regista Luca Bich, anche in questo caso un'anteprima internazionale, il 26 aprile al Cinema Modena. Sempre nel pomeriggio di sabato 26 aprile, infine, per la seconda sessione del Convegno “Ultra maratone e Trail in montagna” promosso dalla Società Italiana di medicina di montagna, sono attesi alcuni dei più noti skyrunners: da Antonella Confortola a Jonathan Wyatt.
Per la prima volta al Trento Film Festival Licia Colò, viaggiatrice e popolarissima conduttrice di “Alle falde del Kilimangiaro”, sarà a Trento per presentare il suo ultimo libro Per te io vorrei (Mondadori) sabato 3 maggio alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Lo scrittore Mauro Corona fresco vincitore del Premio Mario Rigoni Stern è oramai di casa al Trento Film Festival. Sarà lui il protagonista della serata evento all'Auditorium S. Chiara intitolata “Le montagne d'Italia” insieme all'Orchestra Extraterrestre, martedì 29 aprile.
Nel programma “Destinazione...” dedicato al Messico, paese ospite di questa edizione del Trento Film Festival, spicca l'appuntamento di martedì 29 aprile alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto con il giornalista messicano Diego Osorno, talento del “nuevo periodismo” latinoamericano autore del libro “Z. La guerra dei Narcos” (Ed La nuovafrontiera), un'inchiesta spietata sulla via della Coca e della Marijuana che, attraverso il Messico, raggiunge il grande mercato del Nord America.
Un altro inviato, il giornalista RAI, Duilio Giammaria, domenica 4 maggio sarà a Trento per raccontare alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto le sue esperienze in Hindukush, da secoli una delle zone cruciali della geopolitica mondiale e dopo l'11 settembre uno dei più alti teatri di guerra del pianeta.
“Appennino a due voci” è il titolo del reading letterario che avrà per protagonista lo scrittore - camminatore Enrico Brizzi, insieme a Marco Albino Ferrari accompagnati da Denis Biason, appuntamento in programma lunedì 28 aprile al MUSE - Museo delle Scienze di Trento.
Lo storico Marco Armiero, parlerà del suo nuovo libro “Montagne della patria” sul ruolo della montagna nella storia del nostro paese, in compagnia di Claudio Sabelli Fioretti, mercoledì 30 aprile alla ala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Documentarista e scrittore Folco Quilici ritorna a Trento per parlare delle sue esplorazioni terrestri e nei mari del mondo raccontate nel libro Il mio mondo (Barbera editore) domenica 27 aprile alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Mirella Tenderini ha riunito nel suo nuovo libro Gli uomini del K2 (Edizioni Corbaccio) le tante storie scritte dagli alpinisti e dagli esploratori, dal Duca degli Abruzzi a Nives Meroi, che si sono confrontati con il gigante del Karakorum; ne parlerà alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto venerdì 2 maggio con Kurt Diemberger.
Avventura verticale è invece il titolo dell'appuntamento che riunirà per parlare dell'irresistibile attrazione della sfida due autori affermati come Enrico Camanni con il libro Il Viaggio Verticale (Edizioni Ediciclo) e Alberto Sciamplicotti autore de La seduzione dell'avventura (Edizioni Ediciclo) il 29 aprile alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
UNA GIORNATA AL TRENTO FILM FESTIVAL,
L'OCCASIONE PER SCOPRIRE IL FASCINO DI UNA CAPITALE ALPINA
Oltre alle proiezioni, seguire il ricco calendario di appuntamenti del 62^ Trento Film Festival, la più antica manifestazione dedicata al mondo della montagna, tra cinema, letteratura, alpinismo, grandi protagonisti ed eventi spettacolo, è una maniera originale per scoprire la città che lo ospita da 62 anni, Quello di Trento è infatti un festival assolutamente “diffuso” nei luoghi più caratteristici del centro storico, tra giardini e palazzi storici, musei. E con gli speciali pacchetti vacanza è facile ed economico.
Una giornata al Trento Film Festival non è solo un’immersione nella cultura della montagna a 360 gradi. Di evento in evento, di luogo in luogo, si viene a definire anche un preciso percorso, attraverso alcuni dei riferimenti artistici e architettonici più significativi tra quelli che impreziosiscono il centro storico della città, che per 11 giorni si trasforma in una vera capitale dell’alpinismo. Un percorso che si rinnova e si arricchisce ogni giorno perché, edizione dopo edizione, il Trento Film Festival si è “diffuso” nella città, prendendo possesso di palazzi, piazze, giardini, spazi espositivi, aree archeologiche, per ospitare incontri, mostre, presentazioni e le serate – evento, in programma dal 24 aprile al 4 maggio, accanto alle proiezioni al Multisala G. Modena e da quest'anno anche al Cinema Vittoria.
Dall'Auditorium S. Chiara, il cuore della manifestazione a Piazza Fiera dove viene innalzata la struttura espositiva di MontagnaLibri, il Salone internazionale dell'editoria di montagna al prestigioso MUSE, il nuovo museo delle scienze disegnato da Renzo Piano; da Palazzo Roccabruna, la Casa dei prodotti trentini e l’Enoteca storica provinciale, a Palazzo Calepini, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Trentino e Rovereto, sedi di diversi incontri. In fondo a via Belenzani c'è Torre Mirana, uno degli spazi mostre del prossimo Festival. Girando l'angolo e percorrendo via Manci si possono raggiungere altre sedi espositive: sono Palazzo Trentini, sede del Consiglio provinciale e Palazzo Saracini Cresseri, sede della Società degli Alpinisti Tridentini.oppure lo Spazio archeologico sotterraneo del Sas, in Piazza Battisti, la sotterranea “Tridentum” romana che ospiterà speciali eventi notturni. E ancora Palazzo Larcher Fogazzaro, sede della Sosat, la Sezione Operaia della SAT, e il Castello del Buonconsiglio, l'emblema della città di Trento, insieme alla Piazza del Duomo, che ospiterà la cerimonia di proclamazione ufficiale dei vincitori e anche alcune mostre.
Le proposte vacanza
L’azienda Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi anche per la 62° edizione del Trento Film Festival ha predisposto speciali pacchetti che permetteranno di vivere l'atmosfera del festival e scoprire i tesori artistici e culturali della città che lo ospita a partire da euro 118 a persona nel periodo 24 aprile 4 maggio 2014.
Sono previste due possibilità di durata del soggiorno, 2 o 3 notti:
Weekend 2 notti (da venerdì a domenica o da sabato a lunedì) a partire da euro 118,00
Short break 3 notti, inizio soggiorno libero a partire da euro 140,00
Il pacchetto vacanza comprende:
• soggiorno di 2 o 3 notti in hotel con trattamento di pernottamento e prima colazione nelle strutture ricettive di Trento (in alternativa soggiorno presso Agritur o B&B)
• TRENTO ROVERETO CARD che include l'ingresso nei musei e castelli di Trento e Rovereto, la degustazione Trentodoc nei winebar e ristoranti convenzionati, la libera circolazione sui trasporti pubblici della Provincia di Trento e l'ingresso ridotto a tutte le proiezioni della rassegna cinematografica
• visita guidata al castello del Buonconsiglio (sabato mattina)
• visita guidata al centro storico rinascimentale di Trento con degustazione di spumante Trento DOC presso Palazzo Roccabruna, Enoteca provinciale del Trentino (sabato pomeriggio)
• ingresso gratuito al Museo della SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) di Trento
• Ingresso gratuito alla mostra "Terre coltivate - Storia dei paesaggi agrari del Trentino" presso Le Gallerie di Piedicastello.
Info e prenotazioni
APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi
Via Manci, 2 - 38122 Trento
T +39 0461 216000
F +39 0461 216060
[email protected]
DESTINAZIONE... MESSICO!
Si potrà scoprire il paese ospite del 62° Trento Film Festival attraverso il cinema, l’arte e l’editoria per ragazzi, la musica e la gastronomia.
Dopo le edizioni dedicate alla Finlandia, alla Russia e alla Turchia, “Destinazione...” attraverserà per la prima volta l'Atlantico puntando sul Messico, e in particolare sui suoi territori interni, rurali e remoti, abitati da comunità che lontane tanto dalla metropoli Città del Messico, quanto dalle mete più note del turismo internazionale, tengono viva l'identità e le tradizioni del paese.
Per il Messico la scoperta di questi luoghi e paesaggi è virtualmente iniziata nell'edizione 2013 del Trento Film Festival con il Premio Speciale assegnato dalla giuria del Concorso Internazionale al film No hay lugar lejano della giovane regista Michelle Ibaven. Nell'edizione 2014, il viaggio riprenderà con altri affascinanti documentari d'autore, scelti dai programmi dei migliori festival messicani e internazionali, che avranno per protagonisti i volti e le storie del Messico più autentico.
Il racconto della vitalità delle comunità rurali, ma anche delle difficili situazioni con cui devono confrontarsi per sopravvivere e difendere i loro territori e le loro tradizioni, sarà affiancato da quello di altri fenomeni che vedono il territorio messicano al centro di dinamiche urgenti e complesse: la violenza scatenata dalla guerra tra i cartelli del narcotraffico, che investe drammaticamente anche le popolazioni locali innocenti, e l'emigrazione che porta migliaia di persone dal Sud e Centro-America ad attraversare il paese, le sue montagne e i suoi deserti, in direzione della frontiera con gli Stati Uniti, un tempo teatro di epopee western e rivoluzionarie, oggi uno dei territori più controllati al mondo, segnato per l'intera lunghezza da una lugubre barriera.
Il Messico oggi offre una cinematografia capace di affrontare con originalità questi temi e che sta rivelando autori capaci di imporsi all'attenzione tanto dei migliori festival internazionali quanto dell'industria cinematografica mondiale, come Alfonso Cuaròn, Guillermo Del Toro, Alejandro González Iñárritu e Carlos Reygadas. Dietro di loro è cresciuta una nuova generazione di produttori e registi, che raccontano la realtà del loro paese con un cinema poetico capace di parlare al mondo, malgrado risorse spesso limitate. È a loro che offrirà una vetrina la selezione cinematografica di “Destinazione... Messico”, che può contare sulla partnership e la collaborazione dell'Instituto Mexicano de Cinematografía (IMCINE), presentando 14 film recenti, sia lunghi che cortometraggi, principalmente documentari con l'eccezione di Aquí y allá di Antonio Mendez Esparza, dal Festival di Cannes 2012. Il programma cinematografico di “Destinazione... Messico” si aprirà sabato 26 aprile sera con Who is Dayani Cristal? di Marc Silver, già ai festival di Sundance, New York e Roma, e di prossima distribuzione nelle sale italiane. Protagonista è Gael Garcia Bernal, il volto internazionalmente più noto del cinema messicano oggi, visto in successi d'autore come No - I giorni dell'arcobaleno, I diari della motocicletta e La scienza dei sogni, che questa volta però non recita una parte, ma si cala senza veli nella realtà dei migranti che attraversano il suo paese, facendo al loro fianco lo stesso pericoloso viaggio sul tetto dei treni (le “bestie”) diretti verso gli Stati Uniti.
Ma il cinema sarà solo uno degli sguardi, anche se prevalente, sul paese ospite. All’interno del progetto, infatti, troverà uno spazio particolare l'illustrazione per l’infanzia, quale chiave per il pubblico per entrare nel mondo delle tradizioni e dei personaggi che costituiscono l'immaginario di questa composita cultura.
E questo grazie ad una mostra, “I sogni del serpente piumato”, frutto di una ricerca sulla cultura messicana curata da Monica Monachesi per la Mostra Internazionale di Illustrazione di Sàrmede, che proporrà un'antologia di contenuti significativi per viaggiare verso il Messico attraverso le illustrazioni originali di artisti messicani affermati come Gabriel Pacheco (che ha ritratto Frida Khalo e il Quetzalcoatl, figura mitica di fondamentale importanza), accanto ad autori emergenti e dando visibilità alle principali realtà editoriali messicane.
E naturalmente la musica nelle sue espressioni più tradizionali e popolari, ovvero dei pittoreschi e coinvolgenti gruppi Mariachi (I Mariachi Sol Mexicano, già protagonisti del film Oscar “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino), ma anche di Hector Vega, antropologo e musicista messicano che racconta, canta e suona le leggende della città azteca di Tixtla. Tra gli autori ci sarà il giornalista Diego Osorno, autore di “Z. la guerra dei Narcos”, il libro inchiesta sulla via della Coca e della Marijuana che, attraverso il Messico, raggiunge il grande mercato del Nord America. Non mancheranno le incursioni nella cultura gastronomica, tra tapas e fajitas, burritos e tortillas con i “Brunch Messicani” al Cafè del a Paix.
Tutti gli appuntamenti del progetto “Destinazione...Messico” sono sostenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e in collaborazione con l'Ambasciata del Messico in Italia.
LE MOSTRE
I SOGNI DEL SERPENTE PIUMATO I Torre Mirana I 25 aprile - 17 maggio
Le immagini della fantasia 31, fiabe, leggende e illustrazioni per raccontare il Messico. A cura di Monica Monachesi per la Fondazione Stepan Zavrel di Sàrmede
DESTINO MÉXICO I Cafè de la Paix I 27 aprile - 4 maggio
La pittura su muro è da sempre la forma espressiva d'elezione della tradizione artistica messicana come nel caso del Murales dell'artista Maria Grazia Veralli
GLI EVENTI
MARIACHI SOL MEXICANO I Palazzo Roccabruna I 27 aprile h. 21.00
Con Pedro Requena, voce e guitarrón, Alberto Rivas, voce e vihuela, Dashamir Hohxa, violino e cori, Gino Canini, tromba e cori e Andrea Rossi, tromba e cori
Z. LA GUERRA DEI NARCOS I Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto I 29 aprile h. 19.00
Incontro con il giornalista messicano Diego Osorno autore di questo libro scottante (Ed. laNuovafrontiera) che traccia un ritratto unico e sconvolgente del suo paese
PASIÓN Frida Kahlo I Spazio archeologico del SASS, Piazza Cesare Battisti I 1 maggio h. 23.00
mise en espace di e con Patricia Zanco, Daniela Mattiuzzi e la danzatrice Valentina Dal Mas. Una produzione fatebenesorelle teatro. L'arte di Frida Kahlo è un nastro legato attorno ad una bomba. Ci sono due Frida Kahlo: una spezzata, ferita e devastata dal dolore; l’altra appassionata e sfrontata con una forza vitale che si manifesta in una femminilità espressa e amplificata alla massima potenza. Il nostro lavoro parte da qui e da una passione nata negli anni ‘80.
GLI INCONTRI
MESSICO E TRENTINO, TERRE COMUNICANTI I Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto I 26 aprile h. 11.00
Jorge Lazzeri, Claudia Zilli e Sergio Pederzini sono discendenti di trentini emigrati in Messico sul finire dell’Ottocento. Dialogando con il pubblico, racconteranno la loro esperienza e il loro rapporto con il Messico e con il Trentino. Introduce Renzo Tommasi, studioso dell’emigrazione trentina in Messico. Moderatore, Maurizio Tomasi, direttore del periodico “Trentini nel mondo”. Conclusioni di Marisela Morales, Console generale del Messico. Un appuntamento in collaborazione con l'Associazione Trentini nel Mondo.
I SOGNI DEL SERPENTE PIUMATO I Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto I 27 aprile h. 17.00
Monica Monachesi curattrice della Mostra spiega al pubblico come aggiungere il cuore del multiforme immaginario messicano attraverso fiabe, leggende e illustrazioni che guardano all’arte di popoli millenari.
I LABORATORI
BRUNCH MESSICANO I Café de la Paix, Passaggio Teatro Osele I Domenica 27 aprile e Domenica 4 maggio h. 12.30
Brunch all'insegna della tradizione culinaria messicana a cura degli chef del Café de la Paix.
Ingresso con tessera Arci 5 euro
IL GRANDE ALPINISMO AL TRENTO FILM FESTIVAL
Per la prima volta in Italia, il giovanissimo climber americano Alex Honnold, il più audace scalatore solitario; Reinhold Messner ripercorre la storia dell'alpinismo al femminile; Simone Moro e il valore della rinuncia; tanti protagonisti di ieri e di oggi attesi per le anteprime dei loro film e libri; il terzo Forum QuoClimbIs? al Messner Mountain Museum a Bolzano.
SIMONE MORO - IL VALORE DELLA RINUNCIA
Mercoledì 30 aprile, Auditorium Centro S. Chiara, Trento ore 21.00
Reduce dal suo secondo tentativo invernale al Nanga Parbat, Simone Moro sarà protagonista della serata in programma il 30 aprile all'Auditorium S. Chiara dall'emblematico titolo “Il valore della rinuncia” e nella quale l'alpinista bergamasco dialogherà con il giornalista Sandro Filippini.
Il valore della rinuncia per un alpinista spesso si traduce in una ulteriore e più determinata voglia di riprendere i propri progetti. In particolare questo è il caso di Simone Moro che al suo ritorno dal Nanga Parbat ha dichiarato: “Dovrò ritornare al Nanga Parbat perché non c'è due senza tre!” Due volte Simone Moro ha tentato la salita invernale di questa vetta e questo pensiero è maturato ancora al campo base, ai piedi della grande montagna che anche questa volta aveva detto no a lui e al suo compagno di spedizione ma anche a tutte le altre spedizioni che hanno tentato il Nanga Parbat in inverno.
Ma questa non è stata la sola rinuncia di Simone Moro che nella sua oramai lunga carriera per continuare a ritornare a salire le montagne ha dovuto tante volte rinunciare a inseguire una cima. Come al Broad Peak invernale del 2008, oppure all'Annapurna nel 2004 e sullo Shisha Pangma invernale sempre nel 2004.
ALEX HONNOLD - ADVENTURES!
Giovedì 1 maggio, Auditorium Centro S. Chiara, Trento ore 21.00
Domenica 4 maggio, Teatro Comunale di Gries, Bolzano ore 21.00
Per la prima volta di fronte al pubblico italiano, Alex Honnold a dispetto della sua giovane età è uno specialista dell’espressione più estrema, sia fisica che psichica, dell’alpinismo solitario il “free solo”, ovvero salire le pareti in libera e senza corda, e dunque senza alcuna chance in caso di errore: se si sbaglia si cade…e si muore. Originario di Sacramento in California, ha iniziato a scalare ad 11 anni e all’età di 18 anni ha abbandonato gli studi di ingegneria a Berkeley per dedicarsi a tempo pieno all’arrampicata. La sua specialità sono le grandi pareti estreme e non a caso la Yosemite Valley è il terreno da lui preferito. Qui ha salito in libera la Salathé Wall e la via The Nose su El Capitan. Sempre in free solo ha salito la regular route sulla parete nord ovest dell’Half Dome, e in occasione di questa salita è stato realizzato il documentario “Alone on the wall”, premiato come miglior film d alpinismo al Trento Film Festival 2010. Nel 2011 ha salito ancora free solo la celebre Phoenix, il primo storico 5.13 della Yosemite. Con Hans Florinne nel giugno 2012 ha stabilito il nuovo record di salita della via The Nose in 2 ore 23 minuti e 46” e da solo, la cosiddetta “Yosemite Triple Crown”, Mt. Watkins, El Capitan e Half Dome, per il 95% in free solo ovvero senza corda di sicurezza in sole 18 ore e 50’.
La sua impresa più recente ha avuto come teatro le vette patagoniche con la prima traversata integrale del Gruppo del Fitz Roy, compiuta insieme ad un altro grande nome dell'alpinismo a stelle e strisce, Tommy Caldwell. Già definita “la madre di tutte le traversate”, questo concatenamento rappresenta una nuova pietra miliare nella storia dell’alpinismo patagonico, a lungo cullata e invano tentata dai più talentuosi alpinisti esperti di “cosas patagonicas”.
I video degli exploit di Honnold sono tra i più cliccati sulla rete, ultimo in ordine di tempo (con 706.000 visualizzazioni) quello che documenta la salita, sempre in free solo, della via “Sendero Luminoso”, sul pilastro centrale della parete El Toro, alta più di 500 metri e difficoltà fino al 7b+, a Potrero Chico in Messico.
Ma non c’è solo l’arrampicata negli obiettivi del giovanissimo Alex. Da poco ha creato la “Honnold Foundation” per sostenere progetti ambientali che migliorino la qualità della vita delle persone più indigenti sul pianeta. In giuria al 62° Trento Film festival Alex Honnold sarà protagonista di due serate, a Trento giovedì 1 maggio all'Auditorium S. Chiara e a Bolzano domenica 4 maggio al Teatro Comunale di Gries.
REINHOLD MESSNER - GRIMPEZ LE FEMMES!
Venerdì 2 maggio, Auditorium Centro S. Chiara, Trento ore 21.00
Reinhold Messner, sarà anche quest'anno il regista di una serata evento del Trento Film Festival, venerdì 2 maggio all'Auditorium S. Chiara. Insieme ad un parterre eccezionale di protagoniste, Messner ripercorrerà la storia dell'alpinismo dal punto di vista delle donne. Dalle prime signore che in abiti lunghi e alpenstock hanno sfidato le alte quote del Monte Bianco, come la cameriera di Chamonix Marie Paradis e la nobildonna Henriette d'Angeville, ad alcune celebri teste incoronate con la passione per la montagna come l’Imperatrice d’Austria e Ungheria “Sissi”, Margherita e Maria Josè di Savoia, la regina del Belgio Astrid. Nelle Dolomiti invece i primi decenni del 1900 registrano le scalate di Beatrice Thomasson in Marmolada, Mina Preuss sul Campanile basso, le campagne di May Norman Neruda insieme al marito Ludwig Norman Neruda. E poi su difficoltà sempre più alte Mary Varale, Nini Pietrasanta, Paula Wiesinger, Micheline Morin, Loulou Bulaz e Claude Kogan - ospiti di numerose edizioni del Trento Film Festival negli anni '50 - fino alle alpiniste che hanno ripetuto in libera, in solitaria, in inverno le grandi vie delle Alpi o hanno sfidato per prime gli ottomila.
Grimpez les Femmes! il titolo di questa serata e tra le protagoniste Junko Tabei, la giapponese prima donna sull'Everest, Oh Eun Sun, la coreana prima donna a salire tutti i 14 ottomila, Luisa Jovane e Vitty Frismon per due generazioni di alpiniste che hanno scalato le più belle pareti delle Dolomiti e nel caso di Luisa Jovane tra le prima ad abbracciare la dimensione sportiva e agonistica dell’arrampicata; la svizzera Marianne Chapuisat, l'ucraina Maryna Kotpeva che insieme ad Anna Yasinskaya e alla russa Galina Chibitok nel 2012 ha aperto in 38 giorni una nuova via sulla parete nord ovest della Grande Torre di Trango in Pakistan, salita che le è valso il Karl Unterkircher Award 2012; e ancora la giovane arrampicatrice Angelika Rainer che passa tranquillamente e arrampicate estreme su roccia alle competizioni sulle pareti di ghiaccio (ice climbing) specialità nella quale si è laureata campionessa mondiale.
3^ FORUM QUOCLIMBIS? - THE CLIMBS THEY ARE A-CHANGIN
Domenica 4 maggio, Messner Mountain Museum, Bolzano ore 14.00
Domenica 4 maggio al Messner Mountain Museum Firmian a Bolzano è in programma il terzo Forum QuoClimbIs? Il tema dell'incontro promosso da Reinhold Messner in collaborazione con il Trento Film Festival e al quale prenderanno parte gli alpinisti ospiti del 62° Trento Film Festival sarà “The climbs they are a-changin” (Le arrampicate stanno cambiando), titolo che riprende la celebre canzone di Bob Dylan del 1964 “The Times They Are a-Changin”. Insieme a Reinhold Messner ne parleranno alpinisti di ieri e di oggi: Alex Honnold, Krzysztof Wielicki, Emilio Previtali, Simone Moro, Ho Eun Sun, Angelika Rainer.
ED INOLTRE...
Altri protagonisti dell'alpinismo ai più alti livelli sono in arrivo al Festival di Trento, in occasione delle anteprime di nuovi documentari che li vedono protagonisti o di alcune presentazioni inserite nel programma degli incontri letterari con gli autori “Emozioni tra le pagine”.
Già noto al pubblico del Festival trentino, un altro giovanissimo talento dell'arrampicata sportiva, il ceko Adam Ondra, protagonista del film Change, che sarà presentato a Trento in anteprima internazionale il 1 maggio al Cinema Vittoria. Un giovane talento è pure l'alpinista austriaco David Lama, protagonista del film Cerro Torre. A Snowball's Chance in Hell, sulla prima ascensione in libera insieme a Peter Ortner del Cerro Torre, in programma, presente anche il protagonista, il 26 aprile al Cinema Vittoria.
A tentare il Nanga Parbat in inverno ha provato e in solitaria anche il giovane alpinista Daniele Nardi: sarà a Trento sabato 3 maggio per presentare il suo libro autobiografico “In vetta al Mondo. Storia del ragazzo di pianura che sfida i ghiacci eterni” (Edizioni Infinito) alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. I due fratelli bolzanini Florian e Martin Riegler, proprio a Bolzano martedì 29 aprile presenteranno al Centro Culturale Trevi il loro libro autobiografico “Fratelli di cordata” (Edizioni Infinito). Un'altra leggenda dell'alpinismo in arrivo a Trento sarà Kurt Diemberger, protagonista del documentario in concorso Verso dove del regista Luca Bich, anche in questo caso un'anteprima internazionale, il 26 aprile al Cinema Modena. Nel pomeriggio di sabato 26 aprile, infine, per la seconda sessione del Convegno “Ultra maratone e Trail in montagna” promosso dalla Società Italiana di medicina di montagna, sono attesi alcuni dei più noti sky runner internazionali: da Antonella Confortola a Johnatan Wyatt, Stefano Sartori, Marco Facchinelli, Francesca Canepa.
CONVEGNI E PREMI ALPINISTICI
Sempre nell’ambito del prossimo Trento Film Festival ulteriori appuntamenti dedicati all’alpinismo saranno il Convegno promosso dal Club Alpino Accademico Italiano e da Mountain Wilderness dedicato all’alpinismo “trad” e intitolato “Trad Climbing: una nuova etica in alpinismo?” in programma domenica 27 aprile.
Traditional climbing, o “trad climbing”, è uno stile di arrampicata su roccia nel quale l' arrampicatore sistema il materiale necessario per proteggersi dalle cadute, per poi rimuoverlo dopo il passaggio. Un alpinismo che “non lascia tracce” e che il Club Alpino Accademico Italiano insieme all'associazione Mountain Wilderness invitano a riscoprire. Uno stile di arrampicata diverso, che si ispira alla tradizione, ma la interpreta con uno sguardo nuovo, maggiormente consapevole delle sue valenze psicologiche, culturali e ambientali. Al termine di questo incontro che sarà moderato da Alessandro Gogna e al quale parteciperanno gli alpinisti Maurizio Oviglia (CAAI), Maurizio Giordani (GA e MW), Ivo Rabanser (GA), Alberto Rampini (CAAI e MW), Emma Alsford e Paul Donnitorn (climbers trad inglesi), ci sarà la consegna dei premi ai vincitori dell'iniziativa "Clean Climbing" promossa da Mountain Wilderness Italia e dal Club Alpino Accademico Italiano, da parte dei rispettivi presidenti Carlo Alberto Pinelli e Giacomo Stefani.
Nella stessa giornata al Trento Film Festival vetrina per i gruppi alpinistici attivi nelle Dolomiti: Nella regione dolomitica sono presenti ben sette gruppi alpinistici la cui costituzione risale a epoche diverse. Ciò che li accomuna è il fatto di aver sempre riunito, nel passato ma anche oggi, i più forti esponenti e capiscuola dell’alpinismo dolomitico in ogni epoca.
Sono gli Scoiattoli di Cortina, le Aquile di San Martino di Castrozza e Primiero, i Catores della Val Gardena, i Ciamorces della Val di Fassa, i Ragni di Pieve di Cadore, i Rondi di Val Comelico e i Caprioli di San Vito di Cadore, che per la prima volta si presentano al Trento Film Festival.
Durante il Trento Film Festival saranno inoltre assegnati due riconoscimenti alpinistici rispettivamente nell’ambito del Premio SAT, promosso dalla Società degli Alpinisti Tridentini e il “Chiodo d’oro” assegnato dalla SOSAT.
Dal 2006 la direzione della Sezione Operaia della SAT assegna in occasione del Trento Film Festival il “Chiodo d’Oro Sosat”, un riconoscimento che viene attribuito ad una alpinista trentino, distintosi per la sua attività e per l’etica con la quale frequenta le montagne. La consegna del “chiodino” agli alpinisti è un riconoscimento nato all’interno del festival negli anni ’50 in occasione del tradizionale e sempre molto partecipato raduno alpinistico internazionale.
A MONTAGNALIBRI LE ULTIME NOVITA' DAL MONDO DELL'EDITORIA DI MONTAGNA
Torna, in occasione del 62^ Trento Film Festival, la Rassegna internazionale dell'editoria di montagna “MontagnaLibri”, un vero festival nel festival, che da 28 anni anima Piazza Fiera a Trento. Appuntamento dal 24 aprile al 4 maggio.
Non conosce crisi l'editoria di montagna e ogni anno sono decine le nuove uscite tra guide, romanzi, biografie, monografie, saggi, libri fotografici, dedicati alla montagna, agli aspetti più curiosi e insoliti del mondo delle vette.
Tutte le novità proposte dall'editoria di montagna, in chiave internazionale, si possono scoprire e sfogliare in occasione del Trento Film Festival, dove da 28 anni si svolge la Rassegna internazionale dell'editoria di montagna “MontagnaLibri”, un vero festival nel festival che anche quest'anno prenderà possesso a partire dal 24 aprile (dalle ore 18.00) e fino al 4 maggio di Piazza Fiera, a ridosso del centro storico. Nello spazio espositivo allestito ai piedi delle antiche mura gli appassionati della letteratura di montagna potranno sfogliare tutte le novità, mentre in diversi e suggestivi luoghi nel centro di Trento il pubblico potrà incontrare i tanti autori che nello stesso periodo saranno a Trento per presentare nuovi e attesi libri in anteprima. Alcuni incontri saranno ospitati o replicati anche a Bolzano.
E accanto agli incontri con gli autori molti altri appuntamenti: dai reading, alle maratone di lettura, ad alcuni appuntamenti notturni e d'atmosfera dedicati in particolare al paese ospite dei questa edizione, il Messico. All'interno di MontagnaLibri, per l'intera durata della rassegna, sarà aperta la “Libreria della montagna” uno spazio vendita dedicato alle novità e non solo, mentre dal 2 al 3 maggio ritorneranno le principali librerie antiquarie dell'arco alpino che saranno vita alla 19° Mostra - Mercato internazionale.
Tra i personaggi che onoreranno con la loro presenza l'anima letteraria del Trento Film Festival, il giornalista messicano Diego Osorno, talento del “nuevo periodismo” latinoamericano autore del libro Z. La guerra dei Narcos (Ed. La nuovafrontiera), un'inchiesta spietata sulla via della Coca e della Marijuana che, attraverso il Messico, raggiunge il grande mercato del Nord America. L'incontro con Diego Osorno è inserito nel programma Destinazione... dedicato quest'anno al Messico e si svolgerà martedì 29 aprile alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Per la prima volta al Trento Film Festival anche Licia Colò, viaggiatrice e popolarissima conduttrice di Alle falde del Kilimangiaro, per presentare il suo ultimo libro Per te io vorrei (Mondadori) sabato 3 maggio alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Lo scrittore alpinista Mauro Corona, fresco vincitore del “Premio Mario Rigoni Stern” è invece di casa al Trento Film Festival. Sarà lui il protagonista della serata evento all'Auditorium S. Chiara intitolata Le montagne d'Italia insieme all'Orchestra Extraterrestre, martedì 29 aprile.
Non parlerà dei suoi libri, ma seguendo un preciso fil rouge della montagna e della sua gente, dal Vajont, alla Grande Guerra, a Stava, Appennino a due voci è il titolo del reading letterario che verrà presentato in anteprima a Trento con protagonista lo scrittore - camminatore Enrico Brizzi, insieme a Marco Albino Ferrari, direttore di Meridiani Montagne, accompagnati dal musicista Denis Biason. L'appuntamento in programma lunedì 28 aprile al MUSE, il nuovo Museo delle Scienze di Trento.
Sabato 26 aprile, invece, il Café de la Paix, ospiterà la lettura collettiva a più voci del libro Trincee, il diario di guerra scritto da Carlo Salsa (LaFeltrinelli), una forte testimonianza sulla vita in trincea e i suoi orrori.
Molti i libri che saranno presentati in anteprima dagli stessi autori.
Venerdì 25 aprile Luca Randazzo presenterà al Parco dei Mestieri della Montagna, L'estate di Giacomo (Ed. Rizzoli Ragazzi), la Resistenza sui Monti di Aune nel Feltrino attraverso gli occhi di un bambino che sogna di diventare partigiano.
Sabato 26 aprile alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Andrea Nicolussi Golo presenterà Diritto di Memoria Canto per mia madre e mio padre emigranti (Ed. Biblioteca dell'Immagine), un romanzo in bilico tra la montagna trentina e la Merica.
Mercoledì 30 aprile nel salotto letterario allo spazio espositivo di MontagnaLibri, Luigi Zoppello presenta In lungo e in largo. Due traversate del Trentino. A piedi (Valentina Trentini Editore), un libro on the road, originato da una curiosa quanto casuale circostanza, un'auto (quella dell'autore) in panne fra Trento e Rovereto.
Nella stessa giornata, sarà presentato anche Una terra senza fine di Jo Lendle, ultimo titolo della casa Editrice Keller. Ne parleranno l'editore Roberto Keller e Claudio Bassetti, presidente della SAT, al Café ControVento.
Mirella Tenderini ha riunito nel suo nuovo libro Gli uomini del K2 (Edizioni Corbaccio) le tante storie scritte dagli alpinisti e dagli esploratori, dal Duca degli Abruzzi a Nives Meroi,che si sono confrontati con il gigante del Karakorum; ne parlerà a Bolzano il 30 aprile alla Sala Conferenze dell'Archivio Storico del vecchio Municipio e alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto venerdì 2 maggio con Kurt Diemberger.
Due le anteprime proposte sabato 3 maggio: al mattino alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto con Valentina Musmeci, autrice di Un anno col Baio (Ediciclo Editore), dove racconta con le sue immagini la transumanza del gregge di pecore di Ruggero Divan dalla Val di Fiemme alla pianura veneta.
Con l'autrice ne parleranno il pastore Ruggero Divan, l'antropologo Annibale Salsa, l'archeologa Barbara Santilli, l'assessore provinciale all'agricoltura e turismo Michele Dallapiccola. Nel pomeriggio alle 18.00, Mario Casella presenterà a Palazzo Roccabruna, Calendario Verosimile, conversando con il giornalista Leonardo Bizzarro.
Nel calendario degli incontri di MontagnLibri spiccano anche questi appuntamenti e presentazioni:
Giovedì 24 aprile alla Casa della SAT, dopo l'inaugurazione della Mostra “Centocinquanta” sarà presentata la prima edizione italiana del volume La traversata delle Alpi. Da Thonon a Trento di Douglas William Freshfield (1845 – 1934) a cura di Itinera Alpina, il diario del viaggio da Thonon sul Lago di Ginevra a Trento compiuto nel 1864.
Venerdì 25 aprile a Palazzo Roccabruna l'autore Roberto Vaiana presenta Free Solo. La vita nelle mani (Ed. Idea Montagna).
Due appuntamenti domenica 27 aprile: alle ore 18.00 a Palazzo Roccabruna la presentazione della edizione italiana della raccolta di scritti e foto di Christian Mc Candless, Back to the Wild. Le fotografie e gli scritti (Ed. NoBordersMagazine), che raccontano il suo vagabondare negli USA fino al Magic Bus in Alaska. Alle 19.00 alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto il documentarista e scrittore Folco Quilici ritorna a Trento per parlare delle sue esplorazioni terrestri e nei mari del mondo raccontate nel libro Il mio mondo (Barbera editore).
Martedì 29 aprile al Salotto letterario all'interno di MontagnaLibri ritorna Tito De Luca con un nuovo libro sul monte al quale ha dedicato una vita di studi e ricerche: I fiori Santi dell'Ararat (Ed. Nuovi Sentieri) ambientato nella tragedia del popolo armeno del 1915.
Avventura verticale è invece il titolo dell'appuntamento che riunirà per parlare sull'irresistibile attrazione della sfida due autori affermati come Enrico Camanni con il libro Il Viaggio Verticale (Edizioni Ediciclo) e Alberto Sciamplicotti autore de La seduzione dell'avventura (Edizioni Ediciclo), sempre martedì 29 aprile alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
A Bolzano invece al Circolo Culturale Carlo Trevi la presentazione di Fratelli di cordata. Due vite in montagna, una passione verticale (Ed. Infinito), la biografia dei due fratelli alpinisti Florian e Martin Riegler.
Mercoledì 30 aprile, alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. lo storico Marco Armiero, parlerà del suo nuovo libro Montagne della patria sul ruolo della montagna nella storia del nostro paese e su un originale rapporto tra storia e natura in compagnia di Claudio Sabelli Fioretti.
Giovedì 1 maggio alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, ci sarà invece Oreste Forno per presentare il suo libro La farfalla sul ghiacciaio dialogando con Roberto De Martin.
Infine sabato 3 maggio alla Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, l'alpinista Daniele Nardi, da poche settimane rientrato dal Nanga Parbat, dove ha tentato invano la prima salita invernale e in solitaria, presenterà il suo libro autobiografico, scritto con Dario Ricci In vetta al mondo. Storia del ragazzo di pianura che sfidò i ghiacci eterni (Ed. Infinito). Con i due autori dialogherà la giornalista e scrittrice Mirella Tenderini.
VIAGGI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO: LE MOSTRE DEL 62^ TRENTO FILM FESTIVAL
Mostre storiche, artistiche e fotografiche arricchiscono il programma del 62^ Trento Film Festival, vestendo spazi e palazzi del centro storico di Trento. Un vero e proprio itinerario a tappe che, grazie ai differenti linguaggi dell'arte, racconterà montagne, paesi lontani e vicini e molto altro ancora.
Dalle prime esplorazioni alpinistiche delle montagne trentine all'immaginario dolomitico dell'artista Lalla Ramazzotti Morassutti. E poi i percorsi culturali comuni, le diversità, il fascino del paesaggio alpino all'interno dell'Euroregione Trentino, Alto Adige, Tirolo, che il fotografo Albert Ceolan ha fissato nella mostra “Terra in montanis” e il variopinto mondo degli artisti del Messico, paese ospite di questa edizione del Festival, proposto negli spazi di Torre Mirana. E ancora, gli originalissimi approfondimenti tra gli spartiti musicali ispirati dalle vette e i libri fotografici, dall'800 ai giorni nostri, dedicati alla scoperta del nostro pianeta, tra misteriose montagne, terre inesplorate e popoli lontani.
Anche per questa 62° edizione il Trento Film Festival propone un viaggio tra le arti visive assolutamente originale e inedito, le cui tappe sono ancora una volta occasione per un percorso di scoperta degli spazi urbani più insoliti e suggestivi del centro storico di Trento.
Arte | LALLA RAMAZZOTTI MORASSUTTI: DOLOMITI
24 aprile - 11 maggio, Palazzo Trentini, Via Manci 27
In occasione della 62° edizione del Trento Film Festival, l’Associazione Culturale Villa Buzzati San Pellegrino - Il Granaio propone una mostra personale delle opere pittoriche di Lalla Ramazzotti Morassutti. Curata da Valentina Morassutti e da Carlo Marcello Conti, questa mostra vuole essere un viaggio attraverso le montagne e la vita dell’artista.
La mostra è composta di due sezioni: la prima interamente dedicata alla montagna, alle Dolomiti, con le opere che ci conducono alle pareti, alle cime, alle guglie, alle nubi e ai valloni; la seconda è un piccolo viaggio/racconto attraverso il mondo di Lalla, per scoprire da dove nasce questo legame così profondo e unico per la montagna.
Lalla, nasce a Milano nel 1925. Da sempre ha un legame davvero speciale con il mondo alpino, in particolare con le Dolomiti, le montagne che ha conosciuto e amato più di qualsiasi altra montagna. Fin da ragazzina Lalla ha la fortuna di condividere questa passione prima con il padre Eppe Ramazzotti e poi con lo Zio Dino (Buzzati), arrampica, cammina, passeggia e sogna in questo meraviglioso paesaggio, le Dolomiti, oggi giustamente riconosciute al mondo come Patrimonio dell’Unesco.
L’opera pittorica di Lalla Ramazzotti Morassutti ci regala una complessità di pensiero, celato però dal segno, espresso e risolto al punto da ottenere grande armonia e poesia, semplicità di emozioni, incanto.
Queste montagne, le Dolomiti, già per natura così straordinarie, così difficili da rappresentare, così assolutamente impossibili da riprodurre e quindi inevitabilmente inter