Trento Longaretti / I Grandi Maestri del Novecento
La collettiva I Grandi Maestri del Novecento accoglie la personale di Trento Longaretti, Fantasie in piccolo formato, a cura di Vera Agosti.
Comunicato stampa
La Galleria B&B Arte di Canneto sull’Oglio (Mantova) è lieta di presentare la collettiva I Grandi Maestri del Novecento con opere di Mario Sironi, Mario Tozzi, Franco Rognoni, Giorgio De Chirico, Aligi Sassu, Mino Maccari, Renato Birolli, Umberto Lilloni, André Masson, Salvatore Fiume, Roberto Crippa, Gianni Dova, Virgilio Guidi…, che accoglie la personale di Trento Longaretti, Fantasie in piccolo formato, a cura di Vera Agosti, dal 7 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014. Circa 60 dipinti di dimensioni ridotte, realizzati appositamente per l’occasione. E’ la prima volta che viene esposto un numero così considerevole di piccole tele dell’artista, anche se l’autore in passato aveva già sperimentato il formato 20x30 cm. Sono presenti in mostra tutti i soggetti cari al maestro: i viandanti, i musicanti, come lui li chiama, le madri, gli Ebrei erranti e le Venezie. Si approfondisce anche il tema delle nature morte, meno indagato nella sua produzione.
Il pittore a volte dipinge dal vero, ma molto spesso elabora le scene con la sua inesauribile immaginazione. Il tema centrale della sua ricerca è l’uomo, l’umanità dolente che anela a un futuro migliore e per questo vaga per il mondo alla ricerca della felicità. Siamo tutti noi che inseguiamo uno scopo e un obiettivo su questa terra. L’atmosfera è fiabesca e favolosa con più lune e soli colorati nel cielo. I musicanti si spostano di luogo in luogo con i fedeli strumenti musicali che accompagnano con le loro note liriche i viaggi dei viandanti.
Trento Longaretti (Treviglio, 1916, vive e lavora a Bergamo) studia all’Accademia di Brera, sotto la guida di Aldo Carpi. Partecipa alle campagne d’armi in Slovenia, Sicilia e Albania. Nel 1942 è invitato alla Biennale di Venezia e quindi nel 1948, ’50 e ’56, alla Quadriennale di Roma nel 1952 e a numerose mostre internazionali. Dal 1953 dirige l’Accademia Carrara, succedendo ad Achille Funi, e dimettendosi nel 1978, per dedicarsi esclusivamente alla pittura.