Tristebacio Club – Tropical Dreams
DISPLAY ospita Tropical Dreams, installazione site-specific del collettivo Tristebacio Club.
Comunicato stampa
Dalle Alpi Svizzere, passando per la natura verdeggiante del Canton Ticino, il collettivo artistico Tristebacio Club in pochi chilometri è approdato nei paradisi tropicali tra l’Oceano Pacifico e l’Oceano Indiano attraverso una quotidiana esplorazione dei minimarket e delle frutterie gestite dalle comunità immigrate a Zurigo. Immaginata a partire dalla scoperta e dalla suggestione di paesaggi, lingue, sapori e odori diversi, e ispirata a una bevanda prodotta e importata dalle Isole delle Filippine, l’opera si configura come una vera e propria fontana, che distribuisce acqua al sapore di cocco, e che evoca nell’apparato decorativo e nella forma un’ibridazione di scenari e modelli architettonici mediorientali e asiatici. In particolare, la fontana è rivestita di pseudo piastrelle colorate con scritte in arabo e grafiche tratte dalla lattina della bibita filippina. L’estetica, il packaging design iperdecorativo e l’affastellamento randomico degli oggetti sugli scaffali dei negozi multietnici, genera negli artisti svizzeri la meraviglia e lo stupore dei bambini al luna park, che ripetono fino allo sfinimento la giostra preferita solo dopo averle provate tutte. L’idea di una grande fontana di acqua di cocco, infatti, ha radici nell’ossessione e nell’esagerazione che spesso caratterizzano il rapporto con le cose e l’esperienza del mondo durante l’infanzia.
La fontana di Tristebacio è la visualizzazione del desiderio inappagato e inappagabile per un semplice succo di frutta. L’ingresso in quei piccoli store di prodotti sottoprezzo attiva negli artisti la fascinazione per paesaggi e atmosfere che nulla hanno a che fare con l’ambiente e la società elvetica, con i suoi clichè radicati nell’immaginario collettivo e nella percezione del paese all’estero – dalla puntualità al rigore, dal sistema fiscale ai pascoli alpini. Gli stereotipi del paese natale diventano un pretesto per immaginare un paradiso completamente diverso; gli artisti giocano con le contaminazioni e le sovrapposizioni geografiche, omaggiando prodotti commerciali in grado di ridisegnare e sfumare i confini del proprio mondo: la bevanda tropicale trovata nel cuore della città di Zurigo è per gli artisti come l’oggetto magico di una fiaba contemporanea. Un sorso, per sentirsi ovunque altrove. La fontana funziona, allora, come un polo di aggregazione e di attrazione multiculturale, e trasforma lo spazio espositivo nella piazza di una città immaginaria. Se a livello simbolico e archetipico la fonte d’acqua rappresenta la purificazione e la spiritualità, nella cultura Occidentale, Medio Orientale e dell’Estremo Oriente la fontana è elemento fondamentale per il decoro urbano e dei così detti “giardini paradiso”, veicolo di valori allegorici e banco di prova per la scultura. Tristebacio, dunque, attualizza in chiave ludica e surreale un elemento fondamentale delle pratiche architettoniche e devozionali, cercando di soddisfare il capriccio e la sete attraverso un’opera dall’aspetto esotico e monumentale per la distribuzione costante, e “in quantità industriale”, della bibita tanto apprezzata.
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Tristebacio Club è un collettivo artistico fondato nel 2018 sulle rive del Ceresio, nella Svizzera italiana. La sua pratica artistica, sempre caratterizzata da una sottile ironia, si esplica principalmente attraverso l’installazione, mezzo con cui il collettivo esplora temi quotidiani che interessano la gioventù e l’era digitale, nonché tematiche relative alle proprie radici culturali.
Tra le mostre più recenti: Sky is the Limit, Maglio del Malcantone, 2022; Toi Toi, (offsite), Paradiso, 2022; Ketchup Napalm, Pizzagate, Locarno, 2021.
https://tristebacio.club
ENG:
DISPLAY presents Tropical Dreams, site-specific installation by Tristebacio Club.
From the native Swiss Alps and the green landscapes of Canton Ticino, in just a few miles the art collective Tristebacio Club has landed into the tropical paradises between the Pacific Ocean and the Indian Ocean, through a daily exploration of minimarkets and orchards run by Zurich's immigrant communities. These little stores and the products they sell have led the artists to imagine different landscapes, languages, tastes, and smells; actually, the installation is conceived as a real fountain supplying coconut-flavored water – a tribute to a beverage imported from Philippine – which also suggests hybrid scenarios by referring to architectural models and patterns from the Middle Eastern and Asian countries. In fact, the fountain is covered by colorful tiles with Arabic scripts and graphics directly taken from the Philippine beverage can. The aesthetics, the hyper-decorative packaging design and the random products shelving in multi-ethnic groceries, creates in the Swiss artists a sense of wonder and marvel, the same genuine feeling children can experiment at Luna Park, back on their favorite dizzy ride only after they’ve tried everything. The idea of a huge coconut water fountain is indeed rooted in the obsession and exaggeration which often permeates the way children approach things and get to know the world.
The Tristebacio’s fountain depicts an unmet and unbridled desire for a simple juice. By entering these tiny low-priced products shops, the artists immediately feel a fascination for places and atmospheres very far from the Swiss environment and society, with its clichés still anchored in the popular mind and in the perception of the country abroad - from punctuality to rigor, from the fiscal system to alpine pastures. The stereotypes affecting their homeland are the backdrop to an entirely different and new paradise: the artists play with geographical cross-contaminations and overlaps, highlighting the power of commercial consumer goods and the way they can reshape and blur the boundaries of their own world. Thus, in the heart of the city of Zurich, the artists found a tropical drink which can be seen as the magic items found in fairytales: a sip to feel elsewhere, anywhere. The fountain then functions as an attractive hub for multicultural aggregation, turning the exhibition space into the square of a fictional country. While water is usually a symbol and an archetype of purification and spirituality, in Western, Middle and Far Eastern cultures the fountain is a key element of urban decoration and of the so-called "Paradise Gardens", places imbued with allegorical values and testing ground for sculptors over the years. The artists, therefore, challenge a cornerstone of architectural and devotional practices with and ironic and surrealistic attitude, trying to satisfy their whim and thirst through an exotic and monumental work, a spectacular device to always get infinite amount of the drink they love most.
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Tristebacio Club is an art collective founded in 2018 on the banks of Ceresio, in Italian-speaking Switzerland. Its artistic practice, always imbued with a subtle irony, is mainly expressed through installation works, conceived as means to explore everyday issues related to young generations in the digital era and to their own cultural roots. Among the most recent exhibitions: Sky is the Limit, Maglio del Malcantone, 2022; Toi Toi, (offsite), Paradiso, 2022; Ketchup Napalm, Pizzagate, Locarno, 2021.
https://tristebacio.club