Trono della Regina di Saba
La mostra si articola in tre sezioni – Documenti, Da Ṣan‘ā’ a Roma, La Regina di Saba e il suo trono – che presentano circa 160 oggetti tra materiale archeologico, artistico, etnografico e documentario.
Comunicato stampa
La mostra, organizzata dal Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’, dal Ministero degli Affari Esteri e dall’Ambasciata della Repubblica dello Yemen in Italia in collaborazione con la Missione Archeologica Italiana in Yemen e Monumenta Orientalia, presenta per la prima volta le raccolte sudarabiche del Museo, formate in Yemen tra il 1929 e il 1939 da medici italiani che, in seguito all’Accordo di Cooperazione e di Amicizia firmato il 2 settembre 1926 dall’Imam Yahya e dal Governatore dell’Eritrea Jacopo Gasparini, lavoravano in diversi ospedali del Paese.
La mostra si articola in tre sezioni - Documenti, Da Ṣan‘ā’ a Roma, La Regina di Saba e il suo trono - che presentano circa 160 oggetti tra materiale archeologico, artistico, etnografico e documentario. Nella Sezione Documenti è presentata una serie di materiali che illustrano le vicende che fin dalla fine dell’`800 legano l’Italia allo Yemen. Grazie alla collaborazione della Società Geografica Italiana, sono esposti per la prima volta il manoscritto di Renzo Manzoni di Tre anni nell’Arabia Felice, le fotografie da lui scattate a Ṣan‘ā’ e la pianta della città disegnata durante i primi mesi del 1879. A questi documenti seguono una serie di fotografie dedicate al Governatore Jacopo Gasparini che firmò l’Accordo, alcune vedute di G. Oprandi, che immortalò sulla tela l’opera di bonifica condotta da Gasparini a Tessenei (Etiopia settentrionale), una lettera dell’Imam, un album con la rassegna stampa relativa all’Accordo citato e, infine, alcune fotografie del viaggio del Principe yemenita a Roma e a Venezia nel 1927. La sezione è completata da alcune lettere relative alla donazione Zoli-Ansaldi e Rossi e da una scelta di materiali etnografici (costumi, gioielli, piante odorose, ecc). La sezione Da Ṣan‘ā’ a Roma presenta le collezioni storiche del Museo. La raccolta più importante è quella Zoli-Ansaldi, formata negli anni ’30 da S.E. Corrado Zoli, Governatore dell’Oltregiuba e da Cesare Ansaldi, medico personale dell’Imam Yahya. Donata allo Stato nel 1933, la collezione fu originariamente destinata al Museo Nazionale Romano, e trasferita al MNAO nel 1984. La seconda collezione trasferita nello stesso anno fu quella di Ettore Rossi, donata nel 1938. La terza raccolta fu acquistata dallo Stato nel 1987 da Lamberto Cicconi, originario di Macerata, che aveva prestato servizio come medico a Ṣan‘ā’ nel 1938. A queste raccolte si aggiungono gli oggetti acquistati nel 1971 da Mario Livadiotti, medico personale dell’ultimo Imam e del primo Presidente della nascente Repubblica dello Yemen. Le collezioni sudarabiche comprendono ceramiche, sculture, rilievi, elementi architettonici, iscrizioni, bronzi, figurine di terracotta e monete. Infine, la sezione Il trono e la Regina di Saba riguarda ‘La leggenda della Regina di Saba’, che da oltre due millenni alimenta le tradizioni letterarie del Giudaismo, del Cristianesimo e dell’Islam, i cui elementi simbolici si intrecciano in complesse figurazioni nelle letterature europee, asiatiche e africane (dove in particolare la leggenda è alla base dell’epopea nazionale dell’Etiopia). Non meno significativa è stata l’ispirazione che la leggenda ha offerto alle arti figurative. In questa sezione è ricostruito per la prima volta un modello di trono sabeo, esposto con una serie di quadri etiopici, appartenenti alle collezioni dell’ex Museo delle Colonie.