Turi Simeti
La Galleria Giraldi dedica, in contemporanea con quella alla De Buck Gallery di New York, una mostra personale all’artista Turi Simeti, esponendo oltre quaranta opere che rappresentano l’intero lavoro dell’artista.
Comunicato stampa
La Galleria Giraldi dedica, in contemporanea con quella alla De Buck Gallery di New York, una mostra personale all’artista Turi Simeti, esponendo oltre quaranta opere che rappresentano l’intero lavoro dell’artista; la maggior parte di queste però è stata scelta con il proposito di rappresentare compiutamente due periodi: gli anni sessanta (anche con opere già esposte nella mostra tenuta dalla galleria nel 1968) e gli anni duemila con lavori della più stretta attualità. Opportunamente Marco Meneguzzo, curatore della mostra, le ha dato il titolo “ai poli”; questa indicazione temporale riflette la verifica, che il critico sviluppa nel suo testo, della “tenuta” della forma (l’ellisse) che caratterizza, per oltre cinquanta anni, l’intera opera di Simeti.
Meneguzzo, dopo aver affermato che nel caso di Simeti la ripetizione non è dovuta a richieste di mercato, approfondisce questa verifica notando anzitutto che “tra tutti quelli della sua generazione - di quella generazione che ormai si sta ricompattando sull’onda della riscoperta internazionale di un momento importante dell’arte italiana, qual’è stato quello della prima metà degli anni Sessanta, nel suo versante aniconico - sono davvero pochi quelli che possono vantare una coerenza formale come quella di Turi Simeti: forse il solo Enrico Castellani ha mantenuto la barra dritta come lui, senza flettere dal suo assunto iniziale....” Nel testo critico si afferma poi, con approfondite argomentazioni, come tale coerenza abbia portato ad una sorta di immedesimazione della forma ellittica con Simeti e come ciò abbia esposto l’artista ad “una vera e propria sfida interpretativa, che deve rendere conto di un’intera vita attraverso varianti minime, quasi impercettibili del lavoro.”
La mostra consente quindi di vedere se e come la forma assunta a “costante” da parte di Simeti, “abbia subito modifiche, se ne ha subite, nel corso del tempo, e se sia mutata la sua percezione sia da parte dell’artista che soprattutto da parte dello spettatore, vale a dire della società.” L’osservazione delle opere esposte, così come la lettura del testo critico e delle immagini presenti nel catalogo che accompagna la mostra, evidenziano come l’ellisse, di cui Simeti sin dai primi anni sessanta “diventa se non l’inventore certo il depositario ….è entrata nel mondo dell’arte, è diventata una forma dell’arte – della geometria, dell’architettura, dell’astronomia lo era già, naturalmente -, perché non si è esaurita, perché ha dimostrato grazie all’azione dell’artista di poter sostenere agevolmente la ripetizione, e neppur tanto differente, come insegnano le nature morte di Cezanne o le bottiglie di Morandi.” La mostra sarà inaugurata il prossimo 24 maggio alle ore 18 e sarà visitabile fino al 26 luglio tutti giorni feriali, con orario 10,30-13 e 17-20.