Tutte!
Un’ampia collettiva in cui dieci artiste di diverse generazioni e la curatrice mettono in relazione i loro racconti, una sorta di “coro” di parole e visioni, in cui ogni testimonianza si fa portatrice di altre storie, vicinissime o lontane.
Comunicato stampa
Il 3 marzo nello spazio Open Box del Museo MAGI’900 sarà inaugurata la mostra TUTTE!, un’ampia collettiva in cui dieci artiste di diverse generazioni e la curatrice mettono in relazione i loro racconti, una sorta di “coro” di parole e visioni, in cui ogni testimonianza si fa portatrice di altre storie, vicinissime o lontane.
La mostra viene proposta in occasione dell’8 marzo per sottolineare che questo non è un giorno di festa, ma una ricorrenza fissata sul calendario della storia collettiva perché non si dimentichino mai le difficoltà che segnano la condizione femminile. Molte altre sono le date speciali per ciascuna donna, in ogni momento dell’anno, ma se questa giornata è ancora di tutte è proprio perché rappresenta una condizione condivisa di continua esposizione alle prevaricazioni e ai condizionamenti. Uno stato delle cose difficile da scalfire poiché, certamente con diversi gradi di intensità e in diversi contesti, rimane sempre e dovunque peculiare delle donne.
Nata dunque come progetto dedicato alle storie che ognuna abitualmente sente raccontare, legge, o vive in prima persona, attraverso dieci opere molto differenti sul piano tecnico la mostra raggiunge tuttavia una tonalità condivisa, proponendo i temi della forza, della perseveranza, della purezza, della fede, dell’illusione, della difesa della felicità e – inevitabilmente – anche della violenza di genere. Un fenomeno universale di cui qui si vuole soprattutto evidenziare quanto sia pervasivo e multiforme, partendo dalle piccole prevaricazioni, che tanto sottilmente si insinuano nelle esistenze quotidiane da rendersi quasi irriconoscibili, fino alle manifestazioni più eclatanti ma non ancora sufficientemente contrastate.
Pittura, disegno, scultura, fotografia, si intrecciano al cucito, alle trame e agli orditi, agli oggetti custoditi come relitti di vite delle quali mai abbastanza si sottolinea il valore. Parole dolenti che sono diventate immagini e immagini preziose fatte anche di parole, quelle che a tutte capita prima o poi di dire, di ascoltare, di guardare. Una testimonianza corale di forte impatto estetico, che innalza una sola voce chiedendo all’arte delle donne di mettere in gioco la sua capacità di essere sincera, di sottrarsi all’assuefazione, di restituire i fatti e i sentimenti nel modo lucido, delicato e profondo che raramente trova spazio nella narrazione pubblica.
opere di:
Clara Brasca, Lea Contestabile, Marina Gasparini , Barbara Giorgis, Angela Occhipinti, Paola Paganelli, Carolina Paltrinieri, Sima Shafti, Ketty Tagliatti, Betty Zanelli